bertoldo

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Proprietario Casa
Gli eventuali creditori del venditore potranno comunque intervenire nel pignoramento promosso dalla banca, salvo verificare la capienza del bene anche per i loro crediti.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
L'operazione - una volta trascorsi i 5 anni per la revocatoria - ha avuto comunque l'effetto di escludere gli altri debitori dalla possibilità di rivalersi sul bene.
Questo probabilmente perché il passaggio di proprietà è stato fatto prima che i creditori (non debitori) avanzassero le loro istanze al tribunale. Se i creditori avessesero presentato domanda prima del passaggio di proprietà sarebbe stato semplice dimostrare il tentativo di sottrarsi ai propri debiti da parte dei venditori. a meno che tra i costi per gli avvocati e sapendo già della ipoteca della banca abbiano rinunciato per evitare di aumentare il loro danno.
Per quanto riguarda la banca questa dopo che non incassa per sei mesi la rata del mutuo incomincia a preparare le carte per mandare all'asta l'immobile, e, guarda caso viene a sapere che la casa non è più delle persone alla quali aveva prestato i soldi ma di altre persone (anche se sono figli sono estranei al contratto di mutuo). e allora cosa dovrebbe fare la banca? Dire oh guarda me l'hanno fatta sotto il naso! I contraenti del mutuo non solo non hanno pagato le rate ma hanno venduto la casa che è diventata proprietà di altri! I nuovi proprietari acquistando una casa gravata da mutuo se lo sono accollato. Si parla di accollo cumulativo del debito dove gli accollanti sono obbligati in solido. Per questo i figli sono stati iscritti al CRIF.
Poi francamente a me questa famiglia che, per non pagare i debiti, organizza una vendita orzigogolata, con la complicità di un notaio, in modo da sottrarre il proprio patrimonio con cui soddisfare i propri creditori, poi si lamenta per essere stata iscritta al CRIF mi sembra un pò come lo scippatore che, andatogli male il colpo, fa causa alla propria vittima per eccesso colposo di difesa.
 

filippino 22

Nuovo Iscritto
Professionista
Non vi è stato accollo. I genitori si erano impegnati ad estinguere il debito con la banca con conseguente cancellazione dell'ipoteca. Se c'era accollo non eravamo qui a ragionare, non credi?!Quanto ai debitori, avrebbero comunque dovuto chiedere la revocatoria dell'atto di vendita, entro i 5 anni. Comunque...
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
I genitori si erano impegnati ad estinguere il debito con la banca con conseguente cancellazione dell'ipoteca.
Vendere una casa, anche se fra consanguinei, non è come togliersi il semino di una mela conficcato tra i denti.
Chi vende deve essere proprietario al 100 % della casa: se la casa è stata comprata con un mutuo fino a quando il mutuo non è estinto non si può parlare di completa disponibilità del bene. Mi sembra strano che il notaio non abbia fatto le verifiche di rito o che, essendo a conoscenza dell'esistenza del mutuo in atto, si sia accontentato della semplice promessa di estinzione del mutuo senza assicurarsi se il decorso del medesimo fosse regolare o meno. Così il notaio ha trasferito la piena proprietà di un immobile originariamente gravato da ipoteca facendola sparire dagli atti? Ha lasciato l'ipoteca ai venditori diventati nulla tenenti trasferendo la piena proprietà agli acquirenti? Se fosse così semplice lo farebbero tutti non ti pare?

Quanto ai debitori, avrebbero comunque dovuto chiedere la revocatoria dell'atto di vendita, entro i 5 anni.
La revocatoria non è obbligatoria, se i creditori hanno reputato di non riuscire a cavare neanche un ragno dal buco, come ho già scritto se ne sono fatta una ragione arginando le perdite. Oppure era degli sprovveduti che non sono stati adeguatamente consigliati, in fondo 5 anni per pensarci non sono pochi.
 

filippino 22

Nuovo Iscritto
Professionista
@ Criscuolo: L'ipoteca è un diritto reale che quindi grava sul bene, non sui proprietari. Al Notaio non interessa se il pagamento del mutuo è in pari: Anche se viene ceduto, questa rimane sull'immobile. Se agli acquirenti sta bene di acquistare la casa gravata da ipoteca (con l'impegno da parte dei venditori di estinguere il mutuo coi soldi della vendita come nel caso di specie), poi la questione riguarda esclusivamente le parti in contratto ed il relativo adempimento di quanto pattuito.
La Banca può far valere l'ipoteca ed escutere il bene indipendentemente da chi ne sia proprietario (appunto come nel casso in questione. Quindi Che c'entra il Notaio?!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Non sono perfettamente d'accordo. al notaio deve interessare che il bene oggetto di vendita è gravato di ipoteca di primo grado e lo deve scrivere sull'atto. Ma non limitarsi a scrive in forma generica che sul bene c'é una ipoteca; deve scrivere a quanto ammonta questa ipoteca, a favore di chi è emessa e per completezza dovrebbe riportare tutti i dati inerenti la data di iscrizione della ipoteca, quanto era quella originaria e quanto ne è rimasta da pagare. Proprio per creare un punto fermo al momento del passaggio di proprietà: il notaio è anche un certificatore. Quello che lui scrive ha valore probante e se ne assume la responsabilità, con i soldi che si prende per i suoi uffici non può esimersi dallo assumersele.

Se agli acquirenti sta bene di acquistare la casa gravata da ipoteca (con l'impegno da parte dei venditori di estinguere il mutuo coi soldi della vendita come nel caso di specie), poi la questione riguarda esclusivamente le parti in contratto ed il relativo adempimento di quanto pattuito.
Non è vero che il fatto riguarda solo i due contraenti anche la banca può dire la sua: perché se non considera affidabile il nuovo acquirente, o per qualsiasi altro motivo concernente l'estinzione del prestito, può chiedere la risoluzione del credito e la restituzione della somma scoperta prima alla persona che ha sottoscritto il mutuo poi all'acquirente del bene. Se questo non avviene mette in atto le pratiche per il pignoramento e la vendita all'asta del bene. Quindi il bene oggetto di compravendita viene tolto dalla banca sia dalla disponibilità del venditore che dalla proprietà dell'acquirente. E tu sostieni che l'atto di compravendita è un fatto privato che riguarda solo i contraenti?
Io ipotizzo che i genitori venditori non restituiranno ai figli compratori la somma che questi hanno dato per l'acquisto della casa nell'eventualità di alienazione e vendita all'asta della stessa.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ma non limitarsi a scrive in forma generica che sul bene c'é una ipoteca; deve scrivere a quanto ammonta questa ipoteca, a favore di chi è emessa e per completezza dovrebbe riportare tutti i dati inerenti la data di iscrizione della ipoteca, quanto era quella originaria e quanto ne è rimasta da pagare. Proprio per creare un punto fermo al momento del passaggio di proprietà: il notaio è anche un certificatore. Quello che lui scrive ha valore probante e se ne assume la responsabilità, con i soldi che si prende per i suoi uffici non può esimersi dallo assumersele.
Se fosse così dovrebbe partecipare all'atto anche la banca che certifica l'importo originario del mutuo, quanto pagato in conto capitale e quanto ancora manca per l'estinzione. Ma tale attività alla banca non interessa, lei ha la garanzia del bene, se non pagano lei si rivale su questo, di solito l'ipoteca è il 200% del debito e non può superare l'80% del valore dell'immobile, quindi la banca è sempre "coperta".
Non è vero che il fatto riguarda solo i due contraenti anche la banca può dire la sua: perché se non considera affidabile il nuovo acquirente, o per qualsiasi altro motivo concernente l'estinzione del prestito, può chiedere la risoluzione del credito e la restituzione della somma scoperta prima alla persona che ha sottoscritto il mutuo poi all'acquirente del bene.
Se le rate del mutuo vengono pagate e non c'è altro perché la banca deve richiedere il rientro del capitale?
Se questo non avviene mette in atto le pratiche per il pignoramento e la vendita all'asta del bene. Quindi il bene oggetto di compravendita viene tolto dalla banca sia dalla disponibilità del venditore che dalla proprietà dell'acquirente.
La banca può chiedere ed ottenere , dietro sentenza di un giudice, che la casa sia messa all'asta e che con il ricavato si soddisfi il suo credito.
Quindi il bene oggetto di compravendita viene tolto dalla banca sia dalla disponibilità del venditore che dalla proprietà dell'acquirente.
Anche qui dissento, il venditore avendo venduto non ha nulla e quindi non può essere spossessato di un bene che non ha, per toglierlo dall'attuale proprietario deve procedere alla vendita e dopo la vendita non è più dell'acquirente, non prima (anche perché, come accennato prima, l'attuale proprietario ha una ipoteca che di solito è l'80% del valore di mercato al momento della concessione del mutuo, e quindi anche se l'ipoteca vantata dalla banca fosse al massimo, l'attuale proprietario ha sempre un 20% che è suo!

Ritornando alla situazione iniziale, mi sono fatto questa idea, il padre vende perché ha debiti, tutti i contraenti sono a conoscenza della situazione e del perché dell'atto, la vendita è fittizia ossia senza pagamento, l'unico debito che rimane è con la banca che non può in nessun modo mangiare tutto il valore.
Luigi
 

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