Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
Per l'ennesima volta ho trovato nella cassetta un avviso per ritirare un plico che non sarebbe stato possibile recapitare per assenza del destinatario. Il fatto è che tutte le volte si tratta di un falso, in quanto il postino non ha neanche suonato alla porta (eravamo tutti in casa e il citofono funzionava) e si è limitato a lasciare l'avviso, che, pare, gli sia stato consegnato già compilato dall'ufficio distribuzione locale. Per l'ennesima volta dovrò perdere almeno 2-3 ore per il ritiro all'ufficio postale, pagando addirittura per la giacenza! Ogni volta ho presentato, contestualente al ritiro, un modulo di reclamo (per presentarlo occorre fare una seconda fila perchè venga accettato col timbro datario) che, ovviamente, è rimasta lettera morta. Sul modulo c'è anche scritto che sarebbe possibile presentare reclamo via email. Così oggi mi sono collegato al sito delle Poste per vedere come si fa. Innanzitutto è difficlissimo trovare la via per effettuare un reclamo (mettendo la parola "reclamo" nella casella "cerca", vengono fuori le FAQ, che non servono a nulla), ma, dopo circa 20' di prove, ho capito che occorre cliccare su un prodotto (raccomadata, pacco, postepay, etc..) per far comparire la schermata relativa a quel prodotto: sulla destra della schermata si trova un elenco di link, tra i quali c'è anche la voce "reclami". Soddisfatto del risultato della ricerca, clicco sul link "reclami" e compare la seguente scritta:
"Se un prodotto o un servizio non ti ha soddisfatto ti saranno utili le informazioni per presentare un reclamo."
Clicco su "reclamo" e compare una pagina bianca con la seguente scritta: "
Not Found
The requested object does not exist on this server. The link you followed is either outdated, inaccurate, or the server has been instructed not to let you have it. Please inform the site administrator of the referring page.
"
Quindi anche questa volta dovrò fare il suddito, recarmi all'ufficio postale, attendere la solita oretta prima che arrivi il mio turno, ritirare il plico (che, peraltro, per arrivare da Livorno a Roma ci ha messo ben 7 giorni), chiedere il modulo di reclamo, compilare il modulo, rifare la fila per consegnare il modulo, che, come al solito, verrà ignorato. Il fatto è che per uno (me) che presenta reclamo in quell'ufficio, ce ne sono almeno 300 che subiscono passivamente i soprusi di questo servizio postale inefficiente e costoso senza neanche dire una parola per protestare ufficialmente (però, mentre aspettano come pecore, tutti mugugnano e si lamentano; poi, quando arriva il loro turno, vanno felici allo sportello a ritirare il loro plico, senza neanche fare una piccola ossarvazione allo sportellista, al quale, peraltro, non interesserebbe nulla, perchè tanto il posto non glielo leva nessuno, indipendentemente dal lavoro che fa e da come lo fa). Mi chiedo perchè l'italiano, in questa come in altre circostanze, abbia perduto (o, forse, non ha mai avuto), quello che l'avvocato Taormina definì il "senso della rivoluzione"; perchè non si ribella in massa a chi gli ruba tutti i giorni i propri diritti (vedi anche i treni per pendolari), a chi lo affama, a chi lo prende in giro in tutti i modi cone le parole e con i fatti e quant'altro; perchè non è capace di prendere a calci nel sedere chi non fa il proprio dovere; che fine hanno fatto i "Forconi"?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Che dire di più? hai detto tutto tu. Rispondo solo per toglierla dal posto senza risposte. non lo merita. Io penso che quando questo succede, neanche se le era portata dietro la raccomandata. l'aveva lasciata in deposito e si era fatto una bella passeggiata. Ed i carrozzoni così si sono trasformati in vere e proprie mafie. non si toccano tra di loro. Neanche i dirigenti sono più degni di questo nome. Sono scansafatiche ignavie, senza più amor proprio.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La logica vuole che se ti senti vessato dagli uffici pubblici, ti debba rivolgere ai superiori in ordine gerarchico. Se hai provato saprai che l'esempio viene dall'alto. Allora ti affidi alle forze dell'ordine che non hanno, ne tempo ne voglia di perdere in quelle che per loro sono quisquiglie. In ultima analisi provi a chiedere l'intervento della giustizia. A questo punto è meglio stendere un velo pietoso e subire scalpitando con una buona dose di rabbia, magari in attesa che il politico di turno si proponga di dare una svolta a questo malcostume tutto italiano. Chissà quando arriveranno i forconi!
 
J

jac1.0

Ospite
Una testimonianza. Il giorno 28 u.s. ho spedito una r.a.r. da Recanati (Marche). Ad oggi 6 agosto risulta in un centro postale di Roma Ostiense, quindi ancora da consegnare! Non ho parole, una posta lumaca tutta all'interno dello Stato Pontificio!
 

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