arciera

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le province penso che ancora non siano state toccate dalla degenerazione. Bene o male un controllo sociale c'è, una conoscenza fisica tra gli abitanti e quindi bene o male un controllo sociale. Roma mi pare che sta sprofondando in tutti i sensi. O almeno è la percezione di tutti quelli che io conosco.
 

sergio gattinara

Membro dello Staff
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Per l'ennesima volta ho trovato nella cassetta un avviso per ritirare un plico che non sarebbe stato possibile recapitare per assenza del destinatario. Il fatto è che tutte le volte si tratta di un falso, in quanto il postino non ha neanche suonato alla porta (eravamo tutti in casa e il citofono funzionava) e si è limitato a lasciare l'avviso, che, pare, gli sia stato consegnato già compilato dall'ufficio distribuzione locale. Per l'ennesima volta dovrò perdere almeno 2-3 ore per il ritiro all'ufficio postale, pagando addirittura per la giacenza! Ogni volta ho presentato, contestualente al ritiro, un modulo di reclamo (per presentarlo occorre fare una seconda fila perchè venga accettato col timbro datario) che, ovviamente, è rimasta lettera morta. Sul modulo c'è anche scritto che sarebbe possibile presentare reclamo via email. Così oggi mi sono collegato al sito delle Poste per vedere come si fa. Innanzitutto è difficlissimo trovare la via per effettuare un reclamo (mettendo la parola "reclamo" nella casella "cerca", vengono fuori le FAQ, che non servono a nulla), ma, dopo circa 20' di prove, ho capito che occorre cliccare su un prodotto (raccomadata, pacco, postepay, etc..) per far comparire la schermata relativa a quel prodotto: sulla destra della schermata si trova un elenco di link, tra i quali c'è anche la voce "reclami". Soddisfatto del risultato della ricerca, clicco sul link "reclami" e compare la seguente scritta:
"Se un prodotto o un servizio non ti ha soddisfatto ti saranno utili le informazioni per presentare un reclamo."
Clicco su "reclamo" e compare una pagina bianca con la seguente scritta: "
Not Found
The requested object does not exist on this server. The link you followed is either outdated, inaccurate, or the server has been instructed not to let you have it. Please inform the site administrator of the referring page.
"
Quindi anche questa volta dovrò fare il suddito, recarmi all'ufficio postale, attendere la solita oretta prima che arrivi il mio turno, ritirare il plico (che, peraltro, per arrivare da Livorno a Roma ci ha messo ben 7 giorni), chiedere il modulo di reclamo, compilare il modulo, rifare la fila per consegnare il modulo, che, come al solito, verrà ignorato. Il fatto è che per uno (me) che presenta reclamo in quell'ufficio, ce ne sono almeno 300 che subiscono passivamente i soprusi di questo servizio postale inefficiente e costoso senza neanche dire una parola per protestare ufficialmente (però, mentre aspettano come pecore, tutti mugugnano e si lamentano; poi, quando arriva il loro turno, vanno felici allo sportello a ritirare il loro plico, senza neanche fare una piccola ossarvazione allo sportellista, al quale, peraltro, non interesserebbe nulla, perchè tanto il posto non glielo leva nessuno, indipendentemente dal lavoro che fa e da come lo fa). Mi chiedo perchè l'italiano, in questa come in altre circostanze, abbia perduto (o, forse, non ha mai avuto), quello che l'avvocato Taormina definì il "senso della rivoluzione"; perchè non si ribella in massa a chi gli ruba tutti i giorni i propri diritti (vedi anche i treni per pendolari), a chi lo affama, a chi lo prende in giro in tutti i modi cone le parole e con i fatti e quant'altro; perchè non è capace di prendere a calci nel sedere chi non fa il proprio dovere; che fine hanno fatto i "Forconi"?


alla tenera età di 75 anni(quasi) sono arrivato alla conclusione che l'italiano ha capito che facendo le rivoluzioni non si ottiene nulla tranne altre vessazioni dai vincitori delle rivoluzioni e quindi si è dedicato ad approfittare della sua situazione per abusanre a suo vantaggio continuando ad indignarsi per i soprusi ai quali non può partecipare.
 

FabioElle

Membro Attivo
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Altra testimonianza. Per scelta attendevo la notifica di una cartella di Equitalia, seguendone quasi quotidianamente le vicende sul sito di Equitalia dove per 2 mesi è comparsa senza data di notifica (e quindi senza una scadenza) e chiedendomi quando si sarebbero decisi ad inviarmela. Un bel giorno, di punto in bianco, è comparsa sul sito come notificata da più di 60 gg e quindi già scaduta. Mi precipito agli uffici di Equitalia (devo dire gentili ed efficienti) dove, oltre a consentirmi di gestire la cosa senza aggravii, mi mostrano una ricevuta delle Poste dove l'incaricato dichiara di avere fatto 3 (tre) tentativi infruttuosi di notifica, il terzo appendendo gli estremi della notifica alla porta in busta sigillata. Dopo di che la cartella è finita in deposito (non ricordo il termine esatto). Inutile dire che, attendendo questa notifica di giorno , è impossibile che ciò sia stato fatto. Se non avessi potuto (nella pratica non tutti possono) avere l'informazione dal sito Equitalia, avrei sicuramente avuto problemi anche gravi. Pur non avendo subito danni ritengo doveroso inoltrare un reclamo (sempre che ci riesca), per il resto ... preferisco non commentare.
 

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