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Ollj

Ospite
Nessuna Tabella, nessuna %
Ciò stante la definizione data dal legislatore in capitolo; infatti l'art. 783 Cc espone si limita ad esporre due presupposti:
- valore di quanto donato
- consistenza patrimoniale del donante
Spetterà solo al Giudice definire se, alla luce di tali presupposti, si configuri o meno il "modico valore"; il suo giudizio di merito sarà insindacabile in sede di legittimità.
L'illeggittimità è sancita dal Giudice e lo stesso potrà accertarne anche la "simulazione" atta ad eludere il limite di legge
Quando un atto è nullo non produce i suoi effetti; il donatario diverrà debitore del donante e dei suoi aventi causa; verso lo stesso si potrà agire per la restituzione ex art. 2033 (salvo che, con il decorso del tempo, non si siano realizzati anche tutti gli elementi per l'usucapibilità)
 
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quiproquo

Membro Senior
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Nessuna Tabella, nessuna %
Ciò stante la definizione data dal legislatore in capitolo; infatti l'art. 783 Cc espone si limita ad esporre due presupposti:
- valore di quanto donato
- consistenza patrimoniale del donante
Spetterà solo al Giudice definire se, alla luce di tali presupposti, si configuri o meno il "modico valore"; il suo giudizio di merito sarà insindacabile in sede di legittimità.
L'illeggittimità è sancita dal Giudice e lo stesso potrà accertarne anche la "simulazione" atta ad eludere il limite di legge
Quando un atto è nullo non produce i suoi effetti; il donatario diverrà debitore del donante e dei suoi aventi causa; verso lo stesso si potrà agire per la restituzione ex art. 2033 (salvo che, con il decorso del tempo, non si siano realizzati anche tutti gli elementi per l'usucapibilità)
Letto, riletto e piaciuto. Resto perplesso. e mi spiego. Non si tratta di un immobile che passa da padre a figlio...inevitabile scivolare
nell'istituto giuridico denominato "DONAZIONE" e l'eventuale futura azione di Collazione...e qui si adatta a pennello la tua, la sua dotta puntualizzazione...niente da eccepire...compreso la usucabilità. Io sto pensando alle elargizioni o dazione(alla Di Pietro) in denaro contante, proprio con l'intenzione di sfuggire alle regole di tale istituto come avviene da quando esiste la moneta in tutte le famiglie del mondo dentro e fuori di esse. Si potrebbe aprire un ventaglio di ipotesi che lascio alla fantasia dei propisti interessati. Mi limito al caso di due fratelli coeredi di cui uno abbia beneficiato in assoluto silenzio di notevoli somme di denaro in contante che il padre abbia volutamente elargire (donare) in esclusiva per finanziare un corso di specializzazione... un'Attività...DEBITI leciti o illeciti...Orbene il fratello leso che ne abbia un "fondato" sospetto come potrà adire al giudice senza un minimo di prove e ammesso pure che ci si arrivi per deduzione come potrà il magistrato fissare il Quantum elargito??? Ero, resto e sarò sempre perplesso oltre alla mia nota indignazione su tutto
l'apparato del diritto di famiglia in tema di successioni. Quiproquo.
P.S. Domanda: Il denaro (quel denaro) è.... usucapibile???
 

marefix

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ho l'impressione che stiamo uscendo dal tema.
Allora, mio fratello ritira la nuda proprietà dai miei genitori acquistandola.
Esempio:
Valore tramite perizia della nuda proprietà euro 240.000.
Dopo colloquio con avvocato per "mediazione ",abbiamo deciso che io avro' la quota di euro 120.000 meno 12.000 euro che, con accordo con mio fratello, decidiamo di lasciare ai nostri genitori (12.000 io e 12.000 mio fratello).
Quindi se non erro, mio fratello farà un assegno ai mie genitori di euro132.000 e i miei suoneranno a me la cifra di euro108.000.
Richiedo....... Quale sarà la mia spesa per la donazione?
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Ho l'impressione che stiamo uscendo dal tema.
Allora, mio fratello ritira la nuda proprietà dai miei genitori acquistandola.
Esempio:
Valore tramite perizia della nuda proprietà euro 240.000.
Dopo colloquio con avvocato per "mediazione ",abbiamo deciso che io avro' la quota di euro 120.000 meno 12.000 euro che, con accordo con mio fratello, decidiamo di lasciare ai nostri genitori (12.000 io e 12.000 mio fratello).
Quindi se non erro, mio fratello farà un assegno ai mie genitori di euro132.000 e i miei suoneranno a me la cifra di euro108.000.
Richiedo....... Quale sarà la mia spesa per la donazione?
Credo la risposta di Nemesis quella giusta.
Vi sarà solo un "problema" di collazione.
Quindi alla morte del donante:
- riunione "fittizzia" della donazione col patrimonio lasciato dal defunto (donatum + relictum)
- calcolo delle quote spettanti per legge ai successori.
- valutazione del diritto dei legittimari alla luce degli atti di disposizione fatti in vita dal de cuius
- eventuale riduzione della donazione in caso di lesione di legittima.
Quindi se quel denaro supererà la "quota disponibile" del genitore, lei dovrà restituirne al fratello sino a concorrenza del suo diritto di legittimario.

Esempio: Caio ha due figli, Sempronia e Tizio.
Alla sua morte lascia i figli + il coniuge superstite
Non esiste testamento ed il patrimonio lasciato è pari a 70.000,00 Euro.
In vita Caio donò a Sempronia 30.000,00 Euro.
Partimonio ereditario = 100.000,00 Euro (70.000,00 + 30.000,00)
Quota disponibile di Caio: 25.000,00
Quote spettanti agli eredi: 25.000,00 ciascuno (e diritto di uso/abitazione coniuge)
Tuttavia Sempronia ha ricevuto in vita 5.000,00 in più di quanto previsto dalla legge (25.000,00); dovrà dare 2.500,00 a Tizio e 2.500,00 al coniuge superstite, ossia vedrà ridotta la donazione da 30.000,00 a 25.000,00 euro
Riepilogando, queste le somme di cui ciascuno beneficerà:
- Sempronia Euro 50.000,00
- Tizio Euro 25.000,00
- Coniuge superstite Euro 25.000,00 + diritto uso e abitazione.

Noto una discrepanza che mi auguro errata.
Mi risulta ( e spero di sbagliarmi) che, in assenza di testamento,
la disponibile non sia riconosciuta, salvo il consenso di tutti gli eredi. Ripeto, mi auguro di sbagliare, e ne sarei felice. Tanto da fare un notevole sconto alla mia indignazione
sull'argomento...Qpq.
 
O

Ollj

Ospite
La disponibile esiste anche in assenza di testamento, soprattutto laddove il de cuius abbia in vita disposto con donazione circa il proprio patrimonio. Non fosse cosi', sarebbe semplice eludere la legge ed i diritti dei legittimari (sempre riconosciuti anche nell'ipotesi di successione legittima)
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Sbagli. La collazione esiste anche nella successione legittima. È solo necessario che i discendenti o il coniuge siano chiamati per quota.
La mia domanda non si riferiva alla collazione che esiste comunque...bensì alla disponibile che Ollj asserisce di sì anche in assenza di testamento...senza però indicarmi dove si possa andare a leggere con codice alla mano. Per ora resto perplesso. E ripeto:
spero di sbagliarmi. E quindi azzardo una riflessione: se nessuno degli avvocati Propisti interviene su questo quesito è segno che
la mia (che poi non è la mia) versione è giusta, Il perchè lo lascio alla vostra immaginazione...forse solo @JERRY48 potrà spiegarlo
a modo suo. A @Ollj vorrei segnalare che su tale argomento abbiamo disputato a lungo e sarebbe opportuno che lui ne faccia
ricerca per un migliore approfondimento sulle rispettive posizioni.
Per ora grazie ad entrambi e a chi altro vorrà intervenire. qpq.
 
O

Ollj

Ospite
La mia domanda.... si riferiva.... alla disponibile che Ollj asserisce.... anche in assenza di testamento... senza però indicarmi dove si possa andare a leggere codice alla mano...

Puo andar bene?

Repubblica Italiana, Codice Civile, Libro II°
Delle Successioni

Cito un articolo a caso: art. 737 Cc:
"I figli e i loro discendenti ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente, salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati. La dispensa da collazione non produce effetto se non nei limiti della quota disponibile"

Cosa insegna tutto ciò?
Che quanto spetta ai legittimari mai potrà essere oggetto di scelta del de cuius; egli potrà agire solo nel limite della propria quota disponibile (che esiste ed è determinabile a prescindere dal tipo di successione futura, legittima o testamentaria che sia).

Esempio Scolastico:
Sempronio ha due figli (Caio e Tizia) e dona a Tizia € 1000,00 dispensando la stessa dalla collazione.
Muore Sempronio e, in assenza di testamento, si apre la sua successione legittima, con relictum di € 2.000,00 depositati su di un C.C. Bancario.
A Caio e Tizia, eredi legittimi, andranno € 1.000,00 ciascuno (relictum/2); Tizia avrà anche ricevuto, de cuius in vita, la donazione di € 1.000,00
Ove la donazione dispensata superasse la quota disponibile di Sempronio, Caio potrà agire contro Tizia.

Compito per casa: a quanto ammonta la disponibile di Sempronio? (gestibile ex art. 737 Cc. senza così ledere il diritto di Caio).
 
O

Ollj

Ospite
...se nessuno degli avvocati Propisti interviene su questo quesito è segno che la mia (che poi non è la mia) versione è giusta, Il perchè lo lascio alla vostra immaginazione...
Nel diritto non lascio mai spazio all'immaginazione: di cortesia vuol enunciare tal sua versione?
Grazie.
 

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