Dimaraz

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Ti fissi troppo sull' uso "canonico" ...siamo in una "piazza" virtuale dove si usa il "volgare"...il tecnico lascialo per l' accademia della Crusca (e li "fissi" residenza:))

Per il terzo punto...negando...confermi.

Fintanto che non "ufficializzi" (trasferendo la residenza all' anagrafe) la residenza è e resta quella in cui hai dichiarato che dimori.
Il fatto che per lavoro "soggiorni" anche per più giorni consecutivi in altro domicilio non muta la sostanza.
 

Fifo84

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Capisco ragazzi..ma tranquilli......si fanno discorsi IPOTETICI per parlare un pò, per avere idee e sapere come funzionano le cose..nessuno pretende di avere voi come AVVOCATI....ci mancherebbe:) come si suol dire è tanto per parlare con amici che hanno 1 sec da dedicarti, tutto qua
 

Nemesis

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Fintanto che non "ufficializzi" (trasferendo la residenza all' anagrafe) la residenza è e resta quella in cui hai dichiarato che dimori.
No. Caso mai, resta l'iscrizione anagrafica.
Ma se l'iscrizione anagrafica non corrisponde (più) al luogo di effettiva dimora abituale (la residenza), l'ufficiale di anagrafe adotterà i necessari provvedimenti per adeguare le sue risultanze alla reale situazione di fatto. Anche d'ufficio.
 

Dimaraz

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Quindi stai dicendo che nell'ordine:

1-se tu "fissi" residenza a Milano "regolarizzando" in anagrafe, ottenendo tutte le "bollette" ad uso residente, pagando regolarmente tutte le tasse locali...ma "occupando" tale abitazione solamente nei week-end e pochi altri giorni ...perché durante gli altri giorni sei in giro per l'Italia, se non il mondo, tale indirizzo non ha i requisiti per essere "residenza"?

2-che un addetto all'anagrafe si prende la licenza di "cancellare" tale "inquadramento " ...la prima volta che facendo le "classiche e quotidiane visite di cortesia" (ineludibili compiti della sua mansione) scopre che nessuno gli apre la porta?

3-che dopo decenni di "lassismo" i Comuni di note località balneari abbiano intimato a tutti i proprietari di case (es. Sardegna) il perentorio pagamento delle tasse come seconde case senza necessità di provarerne un uso "vacanziero" perché vige la norma che di principio si è colpevoli e l'innocenza va provata ?

Sei mirabile nelle (solo) tue convinzioni.:innocente::innocente:
 

Dimaraz

Membro Storico
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Ovvio... Non hai proferito quelle parole ma il senso era quello.

La residenza (dimora abituale) è quella per cui ti viene accettata e registrata...e non basta andare a lavorare a considerevole distanza per modificare la cosa salvo non si faccia esplicita richiesta in tal senso.
 

Nemesis

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La residenza (dimora abituale) è quella per cui ti viene accettata e registrata
No. È il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La registrazione (iscrizione anagrafica) non è detto che corrisponda alla residenza. Perciò esistono le procedure per far sì che le registrazioni corrispondano alla situazione fattuale, indipendentemente da quanto la persona dichiara.
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Ora ti stai avvitando come una trottola.
Comprendo che non sei uso dire "ho sbagliato" ma quantomeno evita i giri di parole.

Riformulo le domande in modo più "secco":

1-Avendo la proprietà di un edificio in un determinato Comune e ivi spostando la propria dimora ...la "residenza" va richiesta all' anagrafe (e ottenuta) o va semplicemente "dichiarata"?

2-Una volta "registrata" (e accertata) la residenza al suddetto indirizzo, se per motivi di lavoro sono assente dallo stesso 5 giorni su 7, esiste qualche motivo per cui la stessa venga "modificate/convertita" classificando la proprietà di tale edificio come seconda casa?
 

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