davidemarco

Membro Attivo
Proprietario Casa
Beh, la madre rinuncia all'usufrutto a favore del figlio, quindi rimane da liquidare il 10% del valore dell'immobile.
Facciamo un esempio. l'immobile vale 350.000 euro, al 93 enne si devono liquidare 35000,00 euro. Fa ancora lui l'affare, dopo che se ne è andato da casa.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Beh, la madre rinuncia all'usufrutto a favore del figlio, quindi rimane da liquidare il 10% del valore dell'immobile.
Facciamo un esempio. l'immobile vale 350.000 euro, al 93 enne si devono liquidare 35000,00 euro. Fa ancora lui l'affare, dopo che se ne è andato da casa.
Premesso che il valore non è quello, non è detto che il 93enne voglia rinunciare al suo diritto o cederlo dietro corrispettivo. Quindi l'acquirente dell'immobile (se vorrà effettivamente acquistarlo) non ne diverrà pieno proprietario (al 100%).
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
L'usufrutto spettante al nonnino è il 50% di quello che stabilisce la tabella, giacché l'altra metà spetta alla moglie che rinuncia. Infine se l'usufrutto è stato istituito con diritto di accrescimento ciascuno usufruisce anche della quota dell'altro qualora venisse a mancare: non è questo il caso. Al marito spetta il 10% della sua quota del 50% di usufrutto sulla proprietà.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se con l'assegnazione dell'usufrutto non è stata indicata la quota di ciascuno, va da se che è ripartita al 50%. E quando uno verrà a mancare la sua quota di usufrutto si unirà alla nuda proprietà, mentre l'altra continuerà ad esistere fino alla dipartita del titolare.
 

davidemarco

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ragazzi siete preparatissimi, un altro sforzo.
La quota dell'assegnazione dell'usufrutto è al 50%. C'è però un problema e cioè la mamma ha 90 anni mentre il marito (che se ne è andato da casa) ne ha 93 di anni, quindi con due diverse percentuali di valore dell'usufrutto.
Come ci si regola ?
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
L'usufrutto della mamma vale il 15% del valore dell'immobile.
Forse è il caso di ribadire, come ha già fatto notare @Nemesis, che il valore di riferimento non è quello di mercato bensì quello basato sulla rendita moltiplicata per un moltiplicatore fissato dalle leggi fiscali. Inoltre oltre alla percentuale tabellare, occorre considerare anche un "coefficiente" che varia a seconda dell'età. Nel caso esposto, dalle informazioni date dal postante, tale coefficiente per la madre è pari a 6 mentre per il compagno, più anziano, è pari a 4. Poi...in sede di trattativa, se l'usufruttuario/a decide di non cedere a nessun costo, tali valori saranno solo un dato statistico, e si dovrà aspettare la sua dipartita dal globo terracqueo.
 

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