quiproquo

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Per caso ho scoperto che la causale obbligatoria sui bonifici bancari prevede dei codici abbrievativi...
in particolare il cod. "001" esprime il concetto di "generica dare". E mi sono chiesto: come mai non è stata usata la parola "Donazione" visto la valenza giuridica che la stessa contiene??? Dopo vario arzigogolare sono giunto alla conclusione che il verbo dare deve essere necessariamente diverso dal verbo donare...come ho sempre sostenuto da quando sono su propit (in particolare con la divina Arciera e Jerry48)...ma ed è qui la nuova riflessione che vi sottopongo..: se le banche hanno usato quel termine al posto di altri è segno che il DARE potrebbe essere collocato ad un gradino superiore oppure come titolazione generale di un contesto normativo. Significa che per le banche quel concetto di "generica dare" ha la prevalenza su altre forme di trasmissione o passaggio di denaro come: concedere o saldo prestiti...idem per fatture...altro e chiaramente anche la Donazione. Mi si dirà che il significato di DARE ha proprio un contenuto generico per poi approdare ai termini più specifici...in coerenza mi si potrà obiettare: Se tu dai una cosa ad uno...perchè gliela dai??? Quindi il verbo dare è sì diverso dal donare...
ma mentre per quest'ultimo verbo il significato è palese nel primo lo è di meno ed è necessario dargli
un significato più articolato. Qui siamo di nuovo al "Bianco e al Nero" come disse argutamente Arciera.
Ora, in pratica, se il genitore invia un bonifico con una cifra rilevante, indipendentemente dalla sua consistenza patrimoniale, a un figlio, e lo motiva nella "causale" con il codice "001" potrà mai la banca chiedergli di specificarlo più in dettaglio??? Ora , mi direte, con le nuove norme fiscali, il movimento potrebbe o dovrebbe essere segnalato al fisco...Il quale potrebbe in qualche modo intervenire per approfondire...E ci siamo...E se non ci sono altri eredi la cosa finisce qui...col fisco. Ma se invece vi sono
altri eredi...poniamo un altro figlio...al quale sia stato nascosto questo trasferimento dal conto paterno al conto del fratello e subito dopo si provveda ad estinguere il conto da parte del padre...e anche del figlio...cosa mai potrà pretendere il figlio "leso" dopo una ventina di anni dalla chisura del conto??? Ma anche se fosse si potrà
mai invocare la donazione indiretta senza poterla dimostrare??? Non mi date del pazzo...anche se un pò
come tutti i musicisti lo sono...Grazie. Quiproquo.
 
O

Ollj

Ospite
E se non ci sono altri eredi la cosa finisce qui...col fisco. Ma se invece vi sono
Mica tanto... il fisco potrebbe obbiettare la forma ab substantiam dell'atto pubblico e tutto quanto ne consegue in termine d'imposta.
cosa mai potrà pretendere il figlio "leso" dopo una ventina di anni dalla chisura del conto???
Potrà pretendere la riduzione della donazione che avesse leso la sua legittima; infatti la prescrizione dell'azione di riduzione (decennale) non decorre dal momento della chiusura del CC Bancario, ma "a far tempo dalla data dell'accettazione dell'eredità"
si potrà
mai invocare la donazione indiretta senza poterla dimostrare???
Cosa mai tutelerà il donatario in simile evenienza, forse una causale bancaria...?
Figuriamoci, il Giudice di certo dichiarerà l'intento donativo e le connesse conseguenze..
 

quiproquo

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Mica tanto... il fisco potrebbe obbiettare la forma ab substantiam dell'atto pubblico e tutto quanto ne consegue in termine d'imposta.

Potrà pretendere la riduzione della donazione che avesse leso la sua legittima; infatti la prescrizione dell'azione di riduzione (decennale) non decorre dal momento della chiusura del CC Bancario, ma "a far tempo dalla data dell'accettazione dell'eredità"

Cosa mai tutelerà il donatario in simile evenienza, forse una causale bancaria...?
Figuriamoci, il Giudice di certo dichiarerà l'intento donativo e le connesse conseguenze..
Ringrazio per il riscontro sempre gradito. Appena adolescente il maestro mi ammonì: Monello che non sei altro...lo sai che nessuno può fare il processo alle "intenzioni"...forse, neanche il padreterno...perchè sarebbero miliardi di miliardi
e il conto anche per LUI sarebbe "impossibile"...
"L'intento Donativo":
...Se la donazione prevede l'animus donandi (ed è la dimostrazione della perversità della legge fatta solo per ...omissis...) su cui insigni giuristi si sono accapigliati con volumi di studi e analisi...come mai il giudice potrà disinvoltamente affibbiare tale valore al de cuius???
Sotto la voce DARE si potrebbero avere vari motivi... da rimborsi per debiti..cure mediche ....patalogia ossessiva per frequentazione di
Escort (dovrei usare la parola più popolare ed efficace...ma Guardiano me la troncherebbe...comincia con "P"...) onde evitargli il suicido (già tentato una volta per il rifiuto di una di queste "P"...)...
Eccetera...In sostanza il verbo DARE verrebbe coniugato con le sue implicanze dal difensore dotato di buoni attributi dialettici, con buona pace del sedicente o reale coerede "leso". Non si può dare per certo ciò che è sostanzialmente incerto...e il giudice dovrà applicare
mutuandolo dal penale: In dubbio pro reo...Cappitto mi hai quiproquo??? Cappitto ti ho quiproquo...Quiproquo.
 

Dimaraz

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il cod. "001" esprime il concetto di "generica dare". E mi sono chiesto: come mai non è stata usata la parola "Donazione" visto la valenza giuridica che la stessa contiene?

Tralascio il resto della dissertazione ...ma rammento che per la banca non importa a che titolo avviene un bonifico.
Alla stessa non interessa se si tratti di giroconto, pagamento o donazione (pur chiedendone una indicazione per "praticità" o effettiva norma per eventuali benefici fiscali) e men che mai farà segnalazione all'Agenzia delle Entrate per gli importi rilevanti salvo siano prelevamenti in contanti superiori ai 999,99 Euro (inutile "parto" di certe menti "malate").
Sulla mera disquisizione linguistica sul "dare" (o au contraire "avere") sottolineo che gli stessi "termini" non sono solo verbi ma pure sostantivi (gergo contabile) cosa che non esiste per "donare".
 

quiproquo

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Tralascio il resto della dissertazione ...ma rammento che per la banca non importa a che titolo avviene un bonifico.
Alla stessa non interessa se si tratti di giroconto, pagamento o donazione (pur chiedendone una indicazione per "praticità" o effettiva norma per eventuali benefici fiscali) e men che mai farà segnalazione all'Agenzia delle Entrate per gli importi rilevanti salvo siano prelevamenti in contanti superiori ai 999,99 Euro (inutile "parto" di certe menti "malate").
Sulla mera disquisizione linguistica sul "dare" (o au contraire "avere") sottolineo che gli stessi "termini" non sono solo verbi ma pure sostantivi (gergo contabile) cosa che non esiste per "donare".
...Quindi...??? completa il tuo pensiero (interessante) Dimarraz e grazie per il riscontro...qpq.
 
Ultima modifica:

Nemesis

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In effetti la banca non fa alcuna specifica segnalazione all'Agenzia delle Entrate
Le banche (e altri intermediari finanziari) sono tenute a inviare alla UIF (Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia) una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, entità, natura dell'operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell'attività svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei segnalanti, acquisiti nell'ambito dell'attività svolta ovvero a seguito del conferimento di un incarico. È un elemento di sospetto il ricorso frequente o ingiustificato a operazioni in contante, anche se non in violazione dei limiti di cui all'art. 49 del D. Lgs. n. 231/2007, e, in particolare, il prelievo o il versamento in contante con intermediari finanziari di importo pari o superiore a 15.000 euro.
La trasmissione delle segnalazioni alla UIF avviene in via telematica, tramite il portale Internet INFOSTAT-UIF, previa registrazione e abilitazione del segnalante al sistema con le modalità indicate con apposite istruzioni.
 

quiproquo

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Ringrazio CarloAlberto e Nemesis per gli interventi sull'aspetto banca-fisco sempre molto interessante.
Vorrei ribadire che da quando ho postato la mia critica a tutto il blocco Collazione-Donazione da me definito con aggettivi
negativi il risvolto che più mi assillava come padre che ha dato alle due figlie quanto più poteva senza nessun animus donandi ma semplicemente per obbedire all'impulso primordiale della protezione che nasce nel momento stesso che si diventa padre per poi consolidarsi sempre di più fino a diventare il primo dei bisogni da tenere sempre in essere e con l'inconscia proiezione al fine vita...
Ometto altre considerazioni e affermo che non è il risvolto fiscale
che preoccupa il padre.padre è la valenza giuridica che permette
a un coerede realmente o falsamente leso di attentare alle scelte
o meglio ancora agli interventi del padre quando era in vita.
Il legislatore ha messo nelle mani di costui (sedicente leso) un formidabile strumento di attacco fino all'offesa nei confronti degli
altri coeredi e fino al punto di stravolgere i valori in campo...
Poi, certo, sarà tutto da dimostrare...ma intanto la guerra
è iniziata e il LESO si affannerà a ricercare tutti gli indizi e le prove
per quel che afferma e pretende...e quindi anche i Bonifici e quindi
anche la causale sugli stessi da qui la "correlazione" come postata
nel titolo del topic. E da qui nasce il mio consiglio a tutti i propisti
quando postano interrogativi sulla materia di evitare se possibile la
parola Donazione che in apparenza nobilissima nasconde in realtà
una cruda e crudele realtà...Chi volesse continuare con me questa discussione per cogliere altri aspetti, che pur ci sono, da evidenziare
anche per contrastare la mia visione sarà bene accolto da me e
chiaramente dal nostro stupefacente fradIACOno sempre pronto
a roteare il suo magico cilindro. Grazie a tutti per l'attenzione.qpq.
 

Dimaraz

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Nessuna norma prevede ciò.

Mi pare di aver scritto in modo diverso:

...e men che mai farà segnalazione all'Agenzia delle Entrate per gli importi rilevanti salvo siano prelevamenti in contanti superiori ai 999,99 Euro

se ometti parte della frase ne alteri sostanzialmente il significato.

Convengo che la continuazione (da dopo "salvo") sia fraintendibile...ma, visto che si disquisisce sul significato della parole, non ho usato il verbo "dovere" (declinato "dovrà").

Nei fatti pure gli istituti finanziari (banche, poste) danno interpretazione variegata alla Legge e posso testimoniare che in certi viene data tale riposta se chiedi importi pari o superiori a 1000 euro.
 

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