biondina

Membro Attivo
Conduttore
Salve,
Sono conduttore di un ristorante sotto ad un condominio. Sono completamente staccata come caldaia centrale, però mantenendo l'acqua calda. I lavori sono stati fatti prima della mia venuta, circa un anno fa.
Adesso il proprietario dei muri mi addebita la quota di riscaldamento che il condominio ha deciso, in misura di un 50%, del quale io non usufruisco perché priva di elementi riscaldanti (termo).
La mia domanda è: Spetta a me il costo che il condominio ha deciso, tenendo presente che in questo modo pago due riscaldamenti, oppure il padrone dei muri deve partecipare? Esiste una normativa per questa situazione?
Se qualcuno ha delle informazioni, ringrazio anticipatamente.
 

biondina

Membro Attivo
Conduttore
Tu cosa hai accettato e controfirmato in contratto?
IL CONTRATTO DICE COSì:
sono interamente a carico del conduttore le spese relative alle utenze così come i consumi delle stesse acqua ,energia elettrica e tutte le spese inerenti la conduzione del bene concesso nessuna esclusa , nonché le spese di manutenzione ordinaria
però
essendo scollegata con gli impianti dal condominio e non avendo nessun attacco e nessun termo non posso utilizzarlo; perciò il riscaldamento condominiale non fa parte delle mie utenze, mi è stato affittato un locale con una pompa di calore per l'estate e l'inverno

Grazie Nadia
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Pessimo modo di scrivere un contratto.

Ora tutto verte su cosa era stabilito nel RdC o nel criterio di riparto riscaldamento prima della modifica (presumo per adozione valvole termostatiche).
Se il tuo locatore era escluso da spese di riscaldamento perché di fatto non collegato...l'adeguamento alle nuove norme di contabilizzazione non potevano riguardarlo.
Avrebbe errato nel accettare un nuovo criterio che lo coinvolga salvo non abbiano parametrato i suoi millesimi riscaldamento in modo da addebitare annualmente una proporzionale quota per il solo beneficio acqua calda sanitaria.
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
1. Il ristorante fa parte del condominio
2. Il proprietario del ristorante deve dare prova di ciò che asserisce mostrando l'atto di acquisto del ristorante stesso e le delibere assembleari che riguardano il riscaldamento e, eventualmente, l'acqua calda.
3. Occorre sapere che cosa è scritto nel contratto di affitto del ristorante.
Insomma occorrono le cosidette pezze di appoggio.
4. Il SUNIA è un'associazione che tutela i diritti dei conduttori (l'UPPI è l'equivalente per i locatori).
 

biondina

Membro Attivo
Conduttore
Cosa significa:"......però mantenendo l' acqua calda "?
Salve , significa che l'acqua calda mi arriva dalla centrale del condominio che però pago alla LEMCA società di gestione , non posso usufruire del riscaldamento in quanto nel locale non esiste e per riscaldarmi devo usare la pompa di calore
ritengo perciò che il proprietario dei muri non deve addebitarmi tutto il 50 % che il condominio gli ha accollato anche perché è una cifra abbastanza alta di cui non ho la minima possibilità di usufruire Nadia
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
...ritengo perciò che il proprietario dei muri non deve addebitarmi tutto il 50 % che il condominio gli ha accollato a...

Al proprietario non possono aver "accollato" il 50% del costo totale del riscaldamento (salvo che il locale che tu ha in uso non sia il 95% del Condominio).

Più probabile il 50% sia la quota "fissa" che viene determinata per rendimento ed aree comuni mentre l'altro 50% segue la misura dei contatori (che nel tuo caso non ci sono).

Fatti chiarire bene la cosa e chiedi un esempio del nuovo criterio dic alcolo sulla base dei dati anno precedente.
 

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