l.marigo

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Mia mamma ha ereditato dopo 25 anni di convivenza, la casa del defunto compagno. Quando si è recata dal notaio per pubblicare il testamento olografo, è uscito come un fulmine a ciel sereno, il certificato di morte che recitava" coniugato con xxxxxx". Il notaio ha svolto le proprie ricerche e di questa donna non è stato trovato nulla, né c'è alcuna traccia di alcun matrimonio tra i due.
Il notaio ha deciso di pubblicare il testamento. Quanto tempo avrebbe per farsi viva la inaspettata moglie? Cioè dopo quanto tempo l'appartamento può considerarsi definitivamente di mamma?
Inoltre c'è la possibilità di dimostrare che sul certificato di morte è stato fatto un errore, dal momento che non vi è nessuna traccia di questo matrimonio?
 

Nemesis

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Mia mamma ha ereditato dopo 25 anni di convivenza, la casa del defunto compagno. Quando si è recata dal notaio per pubblicare il testamento olografo, è uscito come un fulmine a ciel sereno, il certificato di morte che recitava" coniugato con xxxxxx". Il notaio ha svolto le proprie ricerche e di questa donna non è stato trovato nulla, né c'è alcuna traccia di alcun matrimonio tra i due.
Il notaio ha deciso di pubblicare il testamento.
Non avrebbe potuto fare altrimenti.
Quanto tempo avrebbe per farsi viva la inaspettata moglie?
La vedova, se effettivamente esistesse, potrebbe agire in riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della sua quota di legittima entro il termine di dieci anni, decorrenti dal momento dell'accettazione dell'eredità da parte di tua madre.
Altrettanto potrebbero fare gli altri legittimari: figli e ascendenti del de cuius (ovviamente, se esistessero).
Inoltre c'è la possibilità di dimostrare che sul certificato di morte è stato fatto un errore, dal momento che non vi è nessuna traccia di questo matrimonio?
La faccenda è ben strana. Premesso che il notaio ha senz'altro richiesto "l'estratto per riassunto dell'atto di morte" (e non il "certificato di morte", sul quale non comparirebbe l'indicazione dello stato civile del deceduto), quali precise indagini ha svolto il notaio? Avrebbe dovuto cominciare dall'ufficio anagrafe del comune di residenza del morto, e se nelle risultanze di quell'ufficio non risultava coniugato, non si capisce come mai l'atto di morte contenga un diverso stato civile. Ha verificato che cosa effettivamente riporta l'atto di morte?
 
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l.marigo

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Intanto grazie per la tempestività.
In questo momento abbiamo in mano:
- un estratto per riassunto dell'ufficio del registro degli atti di morte che recita che il defunto era coniugato
- un estratto per riassunto dell'ufficio del registro degli atti di nascita, sul quale compare anche la data di morte sul quale non si fa menzione.
 

l.marigo

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Aggiungo che il notaio dopo le ricerche ci ha detto che la presunta coniuge non si capisce chi sia e del matrimonio non vi è traccia....
 
O

Ollj

Ospite
Farei fare un controllo del registro di stato civile del defunto. Da quello deve risultare se fosse o meno coniugato, la data ed il luogo del matrimonio. Lo fosse, ci sarà rinvio all'atto di matrimonio custodito nel comune dove furono celebrate le nozze (se in Italia)
 

Nemesis

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Farei fare un controllo del registro di stato civile del defunto.
Purtroppo non esiste un registro degli atti di stato civile di una singola persona. Ogni comune ha registri annuali degli atti di stato civile (nascita, matrimonio, morte, cittadinanza), oltre a un loro indice decennale, di tutti gli eventi che danno luogo a iscrizione o trascrizione in quei registri.
 
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Nemesis

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In questo momento abbiamo in mano:
- un estratto per riassunto dell'ufficio del registro degli atti di morte che recita che il defunto era coniugato
- un estratto per riassunto dell'ufficio del registro degli atti di nascita, sul quale compare anche la data di morte sul quale non si fa menzione.
Se l'atto di nascita non contiene anche l'annotazione di matrimonio, le possibilità sono due:
- la persona era coniugata, ma l'annotazione di matrimonio per qualche ragione non era stata fatta;
- la persona effettivamente non ha mai contratto matrimonio.
Ripeto: il primo passo è verificare presso l'ufficio anagrafe del suo comune di residenza quale fosse il suo stato civile.
Se nelle loro registrazioni (anagrafiche) risultasse che fosse coniugato, dovrebbero risultare gli estremi del suo atto di matrimonio (ovunque questo fosse stato contratto).
Se invece non risultasse coniugato, è ipotizzabile un errore nella stesura dell'atto di morte. Chi ne aveva dichiarato all'ufficiale dello stato civile la morte, e sulla cui base è stato formato il relativo atto?
La carta d'identità che cosa riporta alla riga stato civile? Dal 18/5/1997 l'indicazione dello stato civile sulla carta d'identità è omessa, ma può esservi inserita se vi sia espressa richiesta in tal senso.
 
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