griz

Membro Storico
Professionista
non è un argomento esattamente inerente la casa, però secondo me riguarda la famiglia e poi magari tra di noi c'è anche qualcuno esperto ch può darmi dei suggerimenti, la situazione è questa:
mi moglie da tempo si è occupata di portere a passeggio un cane di proprietà di una signora, la signora in questione non era in grado di portarlo fuori in quanto con difficoltà motorie, da circa 2 anni mia moglie si è quindi occupata della cosa. La proprietaria del cane è un soggetto molto particolare che viveva in una casa assegnatale del comune e in carico all'ALER, lei è molto malata e da tempo viveva in condizioni igieniche molto discutibili col suo cane, ovviamente il cane non ha gli stessi problemi igienici che possiamo avere noi umani quindi non ha mai avuto problemi, la signora vuole anche molto bene al suo cane e non le ha fatto mai mancare nulla, è capitato che sia dovuta andare in ospedale e il cane è venuto sa noi, poi tornava dalla sua padrona. Nei mesi scorsi le condizioni di salute della signora sono peggiorate e lei, assistita dai servizi sociali continuava a vivere in condizioni igieniche precarie, più che altro per pigrizia sua, le condizioni delal casa erano tali da suscitare le proteste dei vicini a causa dell'odeore che usciva dalle finestre. Ora è successo circa due mesi or sono che è stata male, svenuta in casa e un princiio d'incendio causato da lei che ha lasciato una pentola sul fornello ha rischiato di mandare a fuoco la casa, il cane abbaiando e il fumo hanno attirato le attenzioni dei soccorsi. La signora è stata ricoverata d'urgenza, la casa ripulita e messa in assegnazione ad altri, probabilmente tutti hanno ritenuto che la signora non sopravvivesse. Il cane è da noi da allora, tutti lo sanno, dai vigili agli assistenti sociali, al sindaco, è felice e sta sicuramente meglio che dove stava prima.
Ora l'incubo è che sembra che la signora, nonostante tutto, si era parlato anche di ricoverarla in una struttura per anziani, torni e vada ancora in una casa pubblica, credo un'altra altrimenti i vicini si rivolterebbero, il problema mio è che lei rivorrà il suo cane e conoscendo il soggetto, non accetterà mai di cederlo a noi anche se è palese che da noi stia meglio, a quanto mi risulta il cane è una proprietà quindi senza il suo assenso difficilmente si potrà tenerlo noi, noi però non volgliamo più restituirlo, ormai è nostro anche se giuridicamente non è così, siamo pronti a combattere. Il fatto che la signora non possa accudire al cane è praticamente noto a tutti però definire quali bisogni abbia un cane potrebbe essere difficile, all'ENPA ci dicono che se il cane non è palesemente maltrattato loro non possono fare nulla, io a parte non restituire il cane, non so cosa potrei fare.
Qualcuno ha suggerinmenti? grazie
 
O

Ollj

Ospite
Ho visto cani maltrattati ritornare, da soli, dal proprio padrone... Lei per affetto del cane s'inserisce in un rapporto già esistente... Non è detto che il cane non ne soffrirà. Pensi soprattutto alla persona che gli è molto legata.
Restituisca il cane
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
non è un argomento esattamente inerente la casa, però secondo me riguarda la famiglia e poi magari tra di noi c'è anche qualcuno esperto ch può darmi dei suggerimenti, la situazione è questa:
mi moglie da tempo si è occupata di portere a passeggio un cane di proprietà di una signora, la signora in questione non era in grado di portarlo fuori in quanto con difficoltà motorie, da circa 2 anni mia moglie si è quindi occupata della cosa. La proprietaria del cane è un soggetto molto particolare che viveva in una casa assegnatale del comune e in carico all'ALER, lei è molto malata e da tempo viveva in condizioni igieniche molto discutibili col suo cane, ovviamente il cane non ha gli stessi problemi igienici che possiamo avere noi umani quindi non ha mai avuto problemi, la signora vuole anche molto bene al suo cane e non le ha fatto mai mancare nulla, è capitato che sia dovuta andare in ospedale e il cane è venuto sa noi, poi tornava dalla sua padrona. Nei mesi scorsi le condizioni di salute della signora sono peggiorate e lei, assistita dai servizi sociali continuava a vivere in condizioni igieniche precarie, più che altro per pigrizia sua, le condizioni delal casa erano tali da suscitare le proteste dei vicini a causa dell'odeore che usciva dalle finestre. Ora è successo circa due mesi or sono che è stata male, svenuta in casa e un princiio d'incendio causato da lei che ha lasciato una pentola sul fornello ha rischiato di mandare a fuoco la casa, il cane abbaiando e il fumo hanno attirato le attenzioni dei soccorsi. La signora è stata ricoverata d'urgenza, la casa ripulita e messa in assegnazione ad altri, probabilmente tutti hanno ritenuto che la signora non sopravvivesse. Il cane è da noi da allora, tutti lo sanno, dai vigili agli assistenti sociali, al sindaco, è felice e sta sicuramente meglio che dove stava prima.
Ora l'incubo è che sembra che la signora, nonostante tutto, si era parlato anche di ricoverarla in una struttura per anziani, torni e vada ancora in una casa pubblica, credo un'altra altrimenti i vicini si rivolterebbero, il problema mio è che lei rivorrà il suo cane e conoscendo il soggetto, non accetterà mai di cederlo a noi anche se è palese che da noi stia meglio, a quanto mi risulta il cane è una proprietà quindi senza il suo assenso difficilmente si potrà tenerlo noi, noi però non volgliamo più restituirlo, ormai è nostro anche se giuridicamente non è così, siamo pronti a combattere. Il fatto che la signora non possa accudire al cane è praticamente noto a tutti però definire quali bisogni abbia un cane potrebbe essere difficile, all'ENPA ci dicono che se il cane non è palesemente maltrattato loro non possono fare nulla, io a parte non restituire il cane, non so cosa potrei fare.
Qualcuno ha suggerinmenti? grazie
Sul lato giuridico ti ha risposto Ollj. Sul lato umano prova con tutti i mezzi disponibili a convincere la signora...usando gli stessi argomenti che hai postato
qui su propit con più ardore sia verso il cane ma innanzitutto verso la stessa
persona come per esempio: " Signora nessuno di noi è eterno...le farà dispiacere sapere che il cane a sua volta avanti negli anni finirà in una anonima struttura senza più ricevere il calore umano di una famiglia che lo accudisce...da noi ha ricevuto tutto ed ha dimostrato di trovarsi a suo agio...e ci riconosce come suoi familiari ecc...ecc...Non ci sono altre vie al di fuori della persuasione...E il codice non prevede amministratori di sostegno anche per gli animali domestici...
Coraggio e..in bocca al ...cane...qpq.
 

griz

Membro Storico
Professionista
per ora il problema è ancora nell'ambito delle possibiità, sembra che la signora possa uscire dall'ospedale ma sarebbe comunque una cosa molto problematica in quanto non è autosufficiente e non è quindi nemmeno in grado di gastire il cane, è una persona che non accetta aiuto pur avendone bisogno, l'aiuto è come e quando decide lei e con le modalità che decide lei, per arrivare poi a vivere in un ambiente puzzolente e sporchissimo dei suoi escrementi, mi auguro che i servizi sociali facciano di tutto per evitare che si ripeta quanto è già accaduto, incendio compreso. Il cane è arrivato da noi in alternativa al canile pubblico, con noi sta benissimo e ormai si è pefettamente adattato, tornare con la sua vecchia padrona significherebbe cambiare di nuovo vita e non uscirre più di casa. Convincerla che da noi sta meglio non credo sia possibile, è una persona egoista all'inverosimile
Come ho scritto: è difficile stabilire quali sino le esigenze basilari di un cane ma proveremo a portare le nostre istanze.
Capisco che non è facile ma se ci fosse un princicpio giuridico al quale poterci agrappare per tenerci quello che ormai è il nostro cane ....
 
O

Ollj

Ospite
Sul lato giuridico ti ha risposto Ollj.
A dir il vero credevo di aver lasciato da parte la legge...
Dovessi far riferimento ad essa:
- se non si è proprietari del cane, non lo si può trattenere
- se il cane fosse maltrattato dal padrone, si dovrà far intervenire la P.A.
Alternative giuridiche non vi sono.
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Io mi preoccuperei più, finché è viva, della padrona, che può essere pericolosa per sé e per gli altri (basti pensare al piano cottura non sicuro e all'igiene precaria), che del cane.
 
Ultima modifica:

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
per ora il problema è ancora nell'ambito delle possibiità, sembra che la signora possa uscire dall'ospedale ma sarebbe comunque una cosa molto problematica in quanto non è autosufficiente e non è quindi nemmeno in grado di gastire il cane, è una persona che non accetta aiuto pur avendone bisogno, l'aiuto è come e quando decide lei e con le modalità che decide lei, per arrivare poi a vivere in un ambiente puzzolente e sporchissimo dei suoi escrementi, mi auguro che i servizi sociali facciano di tutto per evitare che si ripeta quanto è già accaduto, incendio compreso. Il cane è arrivato da noi in alternativa al canile pubblico, con noi sta benissimo e ormai si è pefettamente adattato, tornare con la sua vecchia padrona significherebbe cambiare di nuovo vita e non uscirre più di casa. Convincerla che da noi sta meglio non credo sia possibile, è una persona egoista all'inverosimile
Come ho scritto: è difficile stabilire quali sino le esigenze basilari di un cane ma proveremo a portare le nostre istanze.
Capisco che non è facile ma se ci fosse un princicpio giuridico al quale poterci agrappare per tenerci quello che ormai è il nostro cane ....
" Rassicurare che il cane le sarà sicuramene restituito non appena si sarà sistemata" La sistemazione essendo sempre provvisoria col rinvio continuo di quella definitiva abituerà poco a poco alla dissuefazione cosciente che il cane le sarà prontamente restituito al suo comando...E' il vezzo della promessa perenne,
ben consci che mai sarà mantenuta...un pò come fanno i padri(incapienti o avari...) quando danno per certo l'acquisto di un oggetto-gioco per i figlioletti petulanti...E' solo una possibile via. qpq.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Ora l'incubo è che sembra che la signora, nonostante tutto, si era parlato anche di ricoverarla in una struttura per anziani, torni e vada ancora in una casa pubblica
quello che mi lascia perplesso in questa vicenda è come questa persona, che ha ampliamente dimostrato di non sapersi accudire da sola, venga lasciata andare senza che venga tenuta costantemente sotto controllo da qualcuno: parente o struttura sanitaria. Non ci vuole una laurea ( di quelle prese quando il laurearsi significava veramente aver raggiunto il massimo della istruzione di quel tempo) per prevedere che questa persona, una volta lasciata sola, ritorni in tempi brevi a trasformare la casa in una tana con tutti i problemi ad essa connessi; non ci vuole molto ad immaginare che il rischio di vedersi innescare un altro incendio in un'altra casa è molto elevato.
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
non ci vuole molto ad immaginare che il rischio di vedersi innescare un altro incendio in un'altra casa è molto elevato.
E' sufficiente sostituire (alcune decine di euro) il piano cottura con quello che fa uso di dispositivi (basati su termocoppia) che interrompe il flusso di gas allorché per qualunque motivo involontario (acqua che esce dalla pentola, tipicamente) si spegne la fiamma.
 

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