fabrizio

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno,
mia moglie ha un piccolo alloggio attualmente sfitto.
Lo stesso ha un sistema di riscaldamento centralizzato condominiale munito di termovalvole per ogni alloggio e per ogni singolo calorifero.
Non ho ancora chiesto formalmente ma dal classico "tam tam" del vicinato sembrerebbe che con zero consumi si debba comunque pagare una quota fissa pari al 60% calcolata sulla media di consumo degli ultimi due anni dell'inquilino.....(...?) .
A me , come dice un proverbio ligure , sembra un po' "il conto della serva ".
Qualcuno saprebbe aiutarmi in merito ..esistono delle normative in merito oppure bisogna far capo al regolamento condominiale ?
Un saluto e un grazie a tutti
 
O

Ollj

Ospite
Si rivolga al suo amministratore, l'unico titolato a darle notizie certe sul criterio di riparto adottato dal suo condominio nel caso di consumo a zero; nel definire legalmente il criterio di riparto il Condominio avrà di certo normato la quota fissa dovuta a titolo di manutenzione impianto e recupero altre spese (dispersioni termiche ad esempio); la recente normativa, nell'imporre l'adozione delle termovalvole, prevede anche che debbano definirsi anche i costi fissi da ripartire in ogni caso tra i condòmini (su base millesimale salvo altra convenzione)
Ritengo plausibile un costo fisso pari al 25% (60% sarebbe assurdo)
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Concordo con @Ollj : l'amministratore saprà indicarvi con precisione come vengono ripartiti i costi del riscaldamento nel condominio.
E aggiungo che in un caso analogo (appartamento vuoto per tutto l'inverno 2014-2015 con termovalvole chiuse; riscaldamento condominiale centralizzato con contabilizzazione del calore) il costo fisso a carico del proprietario è stato del 30%.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo stesso ha un sistema di riscaldamento centralizzato condominiale munito di termovalvole per ogni alloggio e per ogni singolo calorifero.

Con le sole termovalvole il calcolo sarà necessariamente basato sul criterio dell'anno precedente. Quindi sfitto od occupato, acceso o spento paghi sempre sulal base della "tabella (millesimale) riscaldamento"

Se avete intallato anche i contabilizzatori paghi la parte variabile in base alla loro misurazione e la parte fissa sulla base di quanto viene stabilito (termotecnico e/o assemblea). Statisticamente quanto citato da uva
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Grazie a tutti...
@Dimaraz Si hanno installato i contabillizatori per ogni elemento.
Non sono un tecnico e non ne capisco un Kaiser...In montagna fu solo discusso
la gradazione fissa garantita...ci si scontrò fra i 16 e i 14 gradi..poi ci si accordò sui 15 gradi. E sull'obbligatorietà di lasciare ad uno ( e non allo zero) il rubinetto
erogativo per tutti i condomini compresi quelli che in inverno non ci andavano...
Quindi, sembrerebbe che il fisso minimo obbligatorio scaturisca dalla gradazione
e senza ulteriori sconti per chi non vi abiti. Il consumo generale del condominio
prescinde dall'abitabilità o meno del singolo alloggio(???). E se anche il singolo
condomino (scostumato), azzera il rubinetto erogatore, la quota minima calcolata a millesimi o altro parametro la deve pagare. O no??? qpq.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Grazie a tutti...
@Dimaraz Si hanno installato i contabillizatori per ogni elemento.

Quindi, occupato o meno, pagherai la somma del consumo che totalizzano i tuoi "ripartitori" + la quota "fissa in %" che l'assemblea ha approvato.
Che questa sia il 30% o il 60%...solo tu sei in grado di saperlo.

In risposta a Quiproquo....il consumo "generale" in un Condominio ovviamente varia in funzione della presenza o meno in tutte le unità (non fosse altro per l'apporto del calore generato dai corpi)... ma logicamente non si può pretendere di lasciare spenti tutti i caloriferi delle unità non usate.
Trascurando gli inevitabili effetti del ghiaccio sulle condutture (...ai pochi che rimangono spetterebbe una bolletta oscena.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
+ la quota "fissa in %" che l'assemblea ha approvato.
Questo criterio pare non sia più consentito.
I condomìni devono adeguarsi alla norma UNI 10200/2013 in base alla quale la quota fissa denominata "consumo involontario" deve essere determinata da un tecnico abilitato. Le delibere assembleari che stabiliscono un criterio diverso sono addirittura nulle!
Mentre il consumo "volontario" che ogni utente regola con le termovalvole è addebitato in base alle letture dei contabilizzatori applicati sui caloriferi (ed è pari a zero se le valvole restano chiuse per tutto il periodo).
Ne avevamo parlato qui:
Ripartizione spese riscaldamento: norma UNI 10200/2013 | propit.it - Forum per la Casa
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Le delibere assembleari che stabiliscono un criterio diverso sono addirittura nulle!

Forse sono "nulle" le delibere fatte prima dell'entrata in vigore della Legge perchè è intervenuto un nuovo criterio di Legge nella determinazione dei costi di riscaldamento fra "volontari" e "involontari".

Ma nessuna Legge o Giudice degno di tal nome rende "nulle" le eventuali delibere posteriori...al limite solo "annullabili" su richiesta di un condomino.
Se i proprietari votano con 1000/1000 un criterio di riparto "per teste" della quota di consumo "involontario" niente e nessuno potrà dichiarare "nulla" la delibera.
Se votata a maggioranza (max 999/1000)...come tutte le delibere potrà essere impugnata e dopo dibattito semmai "annullata".

Questo risulta anche dal Tribunale di Firenze con la sentenza 535 del 19 febbraio 2015.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto