depe82

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buonasera a tutti,

espongo il mio problema.
Mia madre è comproprietaria per la quota di 1/3, di un terreno edificabile con due piccoli fabbricati (ottenuto per eredità) in adiacenza alla propria abitazione. Specifico che il terreno in questione è stato sempre stato accudito e mantenuto dai miei genitori senza richieste di spese da parte degli altri due comproprietari, senza che l'acceso al fondo sia mai stato impedito.-Ella è anche comproprietaria per 1/3 di una casa con 2 appartamenti, di due garage suddivisi entrambi in tre quote ciascuno e di qualche boschetto anch'essi suddivisi. Proprietà appartenuti, prima della morte, a mio nonno. Mia madre è da 3 anni che telefonicamente chiede di poter dividere in maniera piena le proprietà, ma per motivi che non riesco a comprendere non si riesce nemmeno a trovare il modo di poterne discutere faccia a faccia per capire quali sono i desideri di tutti. Con uno dei comproprietari avrebbe trovato un accordo ma con il terzo sembrerebbe impossibile poter solo parlarne. Il problema è che anche i due appartamenti, disabitati da anni, cominciano a soffrire i segni del tempo e facendo parte di un edificio a ridosso di una strada nazionale (edificio inizi '900) ho paura di quello che potrebbe accadere in futuro in caso di dissesti.
Ritornando al discorso terreno edificabile, il desiderio di mia madre sarebbe quello di cedermelo per poter costruire casa dato che avendo un terreno confinante di piena proprietà sarebbe l'unica a poterlo fare.
Ai due comproprietari non interessa nulla di quel terreno tanto che in 34 anni di vita non li ho mai visti degnarsi di un interesse.
Detta in parole povere, ma non volendo cadere nella maleducazione, il vero intento a mio modesto parere è quello di non dare l'opportunità, a chi ha dei progetti di poter fare qualcosa. Mio fratello, qualche anno piu' vecchio di me ha provato ha chiedere l'acquisto di uno dei due appartamenti ma non c'e stato modo, tanto che ha dovuto trasferirsi altrove.
Fino a che punto è possibile obbligare un comproprietario di un fondo alla sua manutenzione? Il terreno ospita un fabbricato il cui tetto è crollato. E' possibile obbligare entrambi al rifacimento? Il tetto di un altro piccolo fabbricato era stato rifatto a spese nostre da mio padre senza richieste (erronee a questo punto) di partecipazione di spese. Una recinzione di un muro alto piu' di tre metri si sta piegando con il pericolo che qualcuno cada, posso obbligarli al rifacimento? Uno dei due appartamenti ha infiltrazioni d'acqua, posso pretendere da loro che contribuiscano alle spese di manutenzione? Cosa intende il Codice civile con spesa gravosa? Se mia madre dovesse riuscire ad entrare in possesso di 2/3 di terreno, trovando un accordo con un comproprietario, avrebbe qualche possibilità in piu' di sbloccare la qustione? La mia paura è quella di dover andare ad investire altrove e ritrovarmi tra 20 anni con troppe proprietà da dover gestire (non sono ricco), smenandoci tantissimo. E' una situazione che non giova a nessuno dei soggetti in causa, dato che avremmo la fortuna di poterci sistemare tutti, ma è impossibile discutere.
Voi che fareste? Chiedo umilmente scusa per la lunghezza del testo ma ci sarebbero mille altre cose da dire.
Grazie a tutti
 

rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
...........situazione poco piacevole,se non riescono tua madre e i suoi coeredi nemmeno a comunicare tra di loro........... A questo punto può tua madre chiedere lo scioglimento della comunione ereditaria,!!
E se no devono vedere di parlare tra di loro i coeredi e dividere eredità!
Io al tuo posto non mi fiderei dei tuoi parenti,aspettare che finalmente riescano a dividere l eredità ne può passare di tempo....... Cercati da abitAre altrove ed un domani, valuta bene se accettare o rifiutare la eredità di tua madre,se già da adesso i beni non sono in buono stato......... Figurati un domani.......... Non investire ne anche un centesimo su degli immobili,oggetto di lite,e che non sono di tua proprietà potresti ritrovarti fregato un domani,
Saluti.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Come detto da @rita dedè a tua madre non resta che chiedere la divisione ad un Giudice.
Forse il dimostrarne l'intenzione indurrà gli altri a decidere per una certamente piu vantaggiosa divisione consensuale.

Comunque costi inevitabili
 

depe82

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Grazie mille innanzitutto ad entrambi per la rapida risposta.
Le spese del giudice sarebbero poi suddivise o sarebbero a scapito di chi ne richiede l'intervento? Il giudice secondo voi e la vostra esperienza come si indirizzerebbe per la divisione dei beni? Terrebbe conto dell interesse di mia madre? Non vorrei ritrovarmi con il terreno attaccato alla casa dei miei genitori di proprietà poi di un altro e mai curato. Io sarei disposto a chiederne l'intervento ma quanto ammonterebbero i costi all incirca? È possibile obbligarli almeno alla manutenzione? Vorrei far capire loro che la situazione non giova a nessuno. Fino ad ora ha sempre pensato mio padre, muratore, alla piccola manutenzione del fondo è degli appartamenti ma per problemi di salute e di età non ne ha più le capacità. scusate se posso risultare insistente ma vorrei capire se vale la pena intraprendere iniziative anche costose.
Grazie
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Il Giudice sentirà le parti ma mancando un proprietario "maggioritario" probabile stabilisca una vendita all'asta (con tutti i rischi di conseguenza) e il ricavato ripartito in parti uguali.
Tutte le spese sarenno addebitate pro quota.

Per quanto riguarda la manutenzione (ma nessuna divisione) puoi certamente obbligarli ma sempre ricorso al Giudice.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Il Giudice sentirà le parti ma mancando un proprietario "maggioritario" probabile stabilisca una vendita all'asta (con tutti i rischi di conseguenza) e il ricavato ripartito in parti uguali.
Tutte le spese sarenno addebitate pro quota.

Per quanto riguarda la manutenzione (ma nessuna divisione) puoi certamente obbligarli ma sempre ricorso al Giudice.

Se è possibile dividere in 3 parti di valore uguale allora non c'è bisogno della vendita giudiziale, le quote (comunque valutate da un CTU) potrebbero avere anche dei conguagli. Se si trovano tre quote così poi si estrae a sorte a chi toccano. Certo che la parte che poi interessa può finire agli altri.
Nella perizia del CTU, dato il valore complessivo, il giudice può anche valutare se un erede è disposto ad acquisire tutto senza procedere oltre.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Tutto è possibile ...ma solitamente quando non c'è chi vanta quote maggiori il Giudice non può "favorire" alcuno.
Dubito poi ci sia qualcuno disposto ad acquisire "il tutto" liquidando gli altri sulla base delle stime di un CTU che swolitamente sono superiori ai prezzi di mercato stante la crisi attuale.
Affermo questo perchè se osservi i beni immobili venduti all'asta difficilmente vengono piazzati al primo incanto.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Sicuramente la cosa non è facile, ma qui c'è l'interesse di un figlio su un terreno, l'interesse di un altro nel vendere ed il disinteresse di un altro.
Certo che se quello che non mostra nessun interesse sulla cosa è costretto a spendere per la stessa dovrà o mettere mano al portafogli o cercare di vendere.
Io valuterei anche l'ipotesi usucapione, lo hanno sempre manutenuto, l'altro non si è mai visto.
Sicuramente il CTU valuta, ma se sono terreni non edificabili e le costruzioni sono ruderi il prezzo non potrà essere tanto distante da un valore agricolo. Certo che poi ci sono CTU e ctu.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Non vorrei ritrovarmi con il terreno attaccato alla casa dei miei genitori di proprietà poi di un altro e mai curato.
Certamente, tua madre può chiedere al giudice sia la divisione che la manutenzione per salvaguardare gli immobili e per evitare situazioni di pericolo.
Ovviamente con la nomina di un CTU si tenterà di studiare una soluzione che soddisfi tutti gli aventi diritto e nell'assegnazione delle quote si dovrà tenere presente il principio di favorire la continuità con la proprietà adiacente di un condividente: la sua quota gli dovrebbe essere assegnata affianco.
Solo nel caso non sia possibile la formazione di lotti idonei a soddisfare le quote di diritto, gli immobili saranno venduti all'asta.
 

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