Presumo che il postante non sia il soggetto che vuole sopraelevare, per cui i consigli al terzo cadono nel vuoto.
Il quale terzo mi pare stia giocando al rialzo per spuntare un prezzo di vendita più alto possibile.
Io invece mi chiederei come è sorta originariamente la proprietà del sottotetto: dico questo per esperienza diretta.
Sul sottotetto ci sono due/tre possibilità: che sia considerato condominiale (specie se asservito a passaggi di impianti ecc) , di proprietà esclusiva (ma allora deve essere identificato e citato nel titolo originario) , o di proprietà dell'ultimo piano, che per certi versi deterrebbe anche il diritto di sopraelevazione.
Non escludo che quanto ti sto a raccontare sia frutto di imperizia del notaio in questione, ma questo è cosa mi è successo:
un gruppo di soci costruì un condominio: successivamente venne fatto un atto di divisione; ad un socio venne assegnato l'ultimo piano con una parte del sottotetto.
Il rimanente sottotetto rimase implicitamente nella disponibilità degli altri soci, insieme al resto degli appartamenti realizzati, che vendettero progressivamente senza trasferire ad alcuno la titolarità del restante sottotetto.
Alla fine quella parte di sottotetto risultò non ceduta ad alcuno, ed il notaio dichiarò che i suddetti venditori non potevano più rivendicare questo possesso, su un locale non esplicitamente identificato a catasto come bene censibile, che rimase nella disponibilità di chi si riservò l'ultimo piano.
Presumo che nel vostro caso l'appartamento con la botola abbia l'accesso anche a questa seconda parte di sottotetto. Da quanti anni?