Nulla è mutato...ma forse non hai mai dovuto fare una "contabilità" IVA o non sei mai stato "perspicace" nella materia (senza offesa).
L'IVA ha una "gestione contabile" diversa da quella "finanziaria".
È un "servizio" che qualsiasi "intermediario" svolge gratuitamente per lo Stato mentre "colpisce" in via definitiva il consumatore finale.
Una ditta che "compra" (beni o servizi) diventa creditrice verso lo Stato per l'IVA che le viene addebitata indipendentemente che abbia già pagato l'obolo al fornitore.
Tale partita a credito viene scalata dall'IVA che la ditta applica sulle vendite ai propri clienti ...anche qui indipendentemente dal fatto che abbia già percepito soldi da questi ultimi.
Su varie scadenze (scelta gestionale) mensile, trimestrale ed annuale la ditta salderà l'eventuale saldo a debito verso l'erario (trascuriamo le rate in acconto).
Potrebbe accadere benissimo che la ditta non abbia ancira mai pagato (ne acconto ne saldo) una fattura dei fornitori e, a sua volta, non abbia mai incassato un pagamento... che se si rilevasse uno sbilancio a credito dell'erario (IVA su vendite superiore a IVA su acquisti) e la ditta deve sborsare la differenza...anche se pagamenti ed incassi avvenissero a distanza di anni.
Emesso il documento fiscale per l'erario è come se tu avessi incassato tutto... eventuali insolvenze andranno in rettifica solo dopo che il cliente sia stato dichiarato insolvente o registrata la perdita.
Nelll specifico del topic e trascurando le "bizzarrie" su spiegate...se l'attività "commerciale" ha un margine di ricarico del 50% (per comodità di calcolo) ed un volume di vendite di 200mila euro anno ...ecco che in 2 anni si potrebbero accumulare rimanenze per 100mila Euro su cui si è integralmente saldato fattura ed essere comunque in pari con l'erario.
Inevitabilmente cedendo tali rimanenze con documento fiscale ed IVA al 22% il postante dovrà versare all'erario i 22mila euro risultanti.
Quel che non è "accettabile"... è una necessità di dilazione nel versamento IVA (sempre possibile ma con inevitabili "costi") quando si presume che, a merce già pagata, la vendita generi incasso.