Gianco

Membro Storico
Professionista
Per quanto riguarda l'incaricato che verifichi la situazione (oltre al notaio), sia da parte di chi vende che da parte di chi compra, avendo anche un'agenzia di mezzo, onestamente non l'avrei mai pensato.
Certamente è una dichiarazione che voi venditori avete dovuto inserire nell'atto "sine qua non" ovvero senza la quale l'atto non poteva essere stipulato. Evidentemente, in caso di incertezza vi sareste dovuti rivolgere al comune per consultare le pratiche edilizie relative all'immobile in discussione ed al catasto per verificare la corrispondenza della planimetria depositata con lo stato dei luoghi.
 

Martarina

Membro Attivo
Proprietario Casa
La planimetria corrispondeva allo stato di fatto, in quanto nel condono è stata chiesta l'abitabilità in mansarda e taverna, ma ai tempi non essendoci traccia del condono nemmeno in comune, il nuovo proprietario ha ristrutturato e pagato gli oneri delle modifiche che ha fatto in seguito all'acquisto. Alle varie richieste DIA del nuovo proprietario non è mai risultato un condono in sospeso.
 

Martarina

Membro Attivo
Proprietario Casa
Visto che il mio atto di vendita corrisponde a quello che esisteva e che il nuovo proprietario ha eseguito tutte le modifiche regolarmente, pagando tutti gli oneri, cosa succede se rinuncio al condono?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
cosa succede se rinuncio al condono?
Tutto ciò che era stato condonato risulterà realizzato in assenza di concessione. Pertanto, abusivo, con tutto ciò che ne consegue: obbligo di demolizione delle parte non sanate ed irregolarità da sottoporre ad una nuova concessione a sanatoria, sempre che non dia problemi all'atto stipulato con il nuovo proprietario.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Da profano direi che se non ci fosse di mezzo un ufficio pubblico ed i vincoli di una burocrazia ottusa, questo sarebbe il caso dove tutti gli attori si sarebbero riuniti per trovare una sorta di concordato.
Da cosa leggo potrebbe addirittura essere successo che i successivi proprietari hanno messo regolarmente in atto, tramite DIA o roba del genere, proprio la eliminazione delle opere che originariamente erano abusive. Ed è stata loro data autorizzazione. Allora come si metterebbe la cosa? E' una storia piuttosto kafkiana
 

Martarina

Membro Attivo
Proprietario Casa
Forse la verità sta saltando fuori: dopo la morte del proprietario che aveva chiesto il condono, ci sono stati due anni in cui il futuro proprietario ha eseguito i lavori prima di rogitare, con autorizzazione scritta degli eredi. Due anni dopo, a fine lavori, è stato fatto il rogito ed è stato diviso in tre parti, suddividendo la casa nei tre appartamenti regolarmente realizzati dal futuro proprietario. Se tutto è effettivamente in regola e io rinuncio al vecchio condono non dovrebbe succedere nulla, o sbaglio? Le piantine nei tre rogiti dovrebbero corrispondere allo stato di fatto.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Certo che se il comune non ha contestato l'irregolarità dei lavori che hanno portato al frazionamento in tre subalterni, automaticamente ha superato la pratica di condono. Regolarmente avrebbe dovuto bloccare ogni opera fintanto che non venisse portata a termine la pratica di condono edilizio. Pertanto, ritengo che dovresti lasciare cadere la cosa. E loro avranno difficoltà ad insistere per la definizione della vecchia pratica che, come dicevo, è superata. Comunque faresti bene ad interpellare il tecnico che ha seguito l'ultima pratica.
 

griz

Membro Storico
Professionista
se in qualche modo le opere denunciate col condono sono state eliminate, le cose cambiano me fai attenzione perchè se non fosse così vale quanto sopra: le opere risulterebbero abusi edilizi con conseguenza un'ordinanza di ripristino della situazione precedente agli abusi e possibile denuncia da parte degli attuali proprietari nei vostri confronti
 

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