Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo sai che nel mio palazzo arriva corrispondenza a gente che non si sa chi è, perché sulle targhette delle cassette delle lettere i rispettivi nomi non ci sono?
E' tutta gente che sta in affitto in nero!
Non mi piace tanto una situazione così, dove nel mio palazzo c'è gente che non si sa chi è.

Degli affari altrui, fintanto che non mi arrecano danno, non mi curo.
Puoi sempre fare una denuncia alle autorità competenti (Polizia o Agenzia delle Entrate)... ma io eviterei di procede solo sulla base di un sospetto.
Non serve essere residenti o domiciliati e nemmeno conduttori (in regola o meno) ad un indirizzo per ricevervi la corrispondenza o anche un pacco....tantomeno avere il proprio nome sulla targhetta.
 
U

User_29045

Ospite
Degli affari altrui, fintanto che non mi arrecano danno, non mi curo.
Puoi sempre fare una denuncia alle autorità competenti (Polizia o Agenzia delle Entrate)... ma io eviterei di procede solo sulla base di un sospetto.

Cosa che non farei mai, perché ritengo che la polizia o l'agenzia delle entrate abbiano cose più importanti a cui pensare, che le mie paranoie sul fatto che arriva corrispondenza a gente che non si sa chi è, nel mio palazzo.

Non serve essere residenti o domiciliati e nemmeno conduttori (in regola o meno) ad un indirizzo per ricevervi la corrispondenza o anche un pacco....tantomeno avere il proprio nome sulla targhetta.

In ogni caso, quanto descrivi è chiaro segnale che nel palazzo c'è gente che non si sa chi è. E - oggigiorno - la cosa fa stare tranquilli, ma solo relativamente.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Giro il problema: cosa deve fare l'amministratore se non gli comunicano i dati degli inquilini?
Nel caso di possessore, dovrebbe segnalare la situazione a qualcuno? Se esiste un obbligo, dovrebbe esserci anche una sanzione è una conseguenza
 
U

User_29045

Ospite
FONTE: Comunicazione contratto di locazione all'amministratore, tempi e modalità

Se un'unità immobiliare ubicata in condominio viene concessa in locazione, è necessario comunicare il contratto di locazione all'amministratore.
Entro quanto tempo e da parte di chi va posto in essere questo adempimento?
L'esecuzione di questo compito è sufficiente per considerare realizzato anche l'obbligo di collaborazione che la legge pone in relazione all'anagrafe condominiale?
Partiamo subito dalla norma di riferimento: essa è contenuta nella legge n. 431 del 1998 recante «Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo».

La norma cui guardare per trovare risposta a tutti i quesiti posti in apertura di questo breve approfondimento è il primo comma dell'art. 13 che recita:
«[...] E' fatto carico al locatore di provvedere alla registrazione nel termine perentorio di trenta giorni, dandone documentata comunicazione, nei successivi sessanta giorni, al conduttore ed all'amministratore del condominio, anche ai fini dell'ottemperanza agli obblighi di tenuta dell'anagrafe condominiale di cui all' articolo 1130, numero 6), del codice civile.»
La norma prevede un insieme di adempimenti chiaro e preciso.
Innanzitutto un obbligo di natura tributaria, ossia la registrazione del contratto di locazione da parte del locatore, ossia della persona che concede in locazione l'unità immobiliare.
La registrazione, ossia il deposito del contratto presso l'Agenzia delle Entrate ai fini dell'applicazione delle imposte in ragione del regime prescelto (es. cedolare secca) deve avvenire entro trenta giorni dalla conclusione del contratto stesso.
Dal momento della registrazione inizia a decorrere un nuovo termine, che rileva nei rapporti condominiali.
Si tratta di sessanta giorni entro i quali il medesimo locatore deve comunicare all'amministratore condominiale, in modo documentato, l'avvenuta registrazione del contratto di locazione.
Che cosa vuol dire ciò? Il locatore deve trasmettere all'amministratore il contratto di locazione registrato?
Ad avviso di chi scrive, no. La legge impone a questo soggetto di dare documentata comunicazione della registrazione del contratto, non di comunicare il contratto registrato.
Ed allora? Allora è sufficiente comunicare all'amministratore la ricevuta di registrazione rilasciata dall'Agenzia delle entrate, esplicitando chiaramente i nomi delle parti (sovente le ricevute di registrazione riportano il solo codice fiscale delle medesime).
=> Locazione: la forma del contratto e l'obbligo di registrazione
Tale adempimento, specifica il primo comma dell'art. 13 della legge n. 431/1998 vale anche in relazione agli obblighi posti in capo ai condòmini in relazione alla tenuta del registro di anagrafe condominiale.
Al riguardo è utile specificare un aspetto concernente la tempistica. L'art. 1130 n. 6 c.c. pone in capo ai condòmini un obbligo di comunicazione di una serie di dati (ivi comprese le generalità dei titolari di diritti personali di godimento) entro sessanta giorni dall'avvenuta variazione.
Esempio: Tizio è proprietario di un appartamento e lo concede il locazione a Caio. I dati identificativi di Caio devono essere comunicati all'amministratore entro sessanta giorni dalla stipula del contratto (data di riferimento ai fini della suddetta variazione).
Come s'è detto, però, l'art. 13 della legge n. 431 del 1998 impone l'obbligo di comunicazione della registrazione del contratto di locazione - anche ai fini della tenuta del registro di anagrafe condominiale - entro sessanta giorni dalla registrazione (e non della firma del contratto).
Quindi? Quale termine considerare? Ad avviso dello scrivente va tenuto in considerazione quello indicato dalla legge n. 431, in quanto l'adempimento ivi previsto è stato inserito nella legge dopo l'entrata in vigore dell'art. 1130 n. 6 c.c.
 
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basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Il romanzo citato mi sembra solo una interpretazione.
Che all inquilino sia dovuta la ricevuta di registrazione è un fatto: derivante dal co-obbligo in capo a locatore è conduttore
Che la ricevuta sia dovuta all'amministratore è (pare) una deduzione arbitraria.
Al condominio è dovuta di legge solo la informazione necessaria alla anagrafe condominiale (dati dell'inquilino)

Resta la domanda conseguente: in caso di inadempienze, l'amministratore è tenuto a segnalare la lacuna a qualche autorità o organismo ? (P. S. O fisco?)
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
in caso di inadempienze, l'amministratore
Art. 1130, c. 6 Cod. Civ.
(sottolineo la parte che riguarda le inadempienze dei proprietari nel comunicare i dati all'amministratore)

6) curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell'edificio. Ogni variazione dei dati deve essere comunicata all'amministratore in forma scritta entro sessanta giorni. L'amministratore, in caso di inerzia, mancanza o incompletezza delle comunicazioni, richiede con lettera raccomandata le informazioni necessarie alla tenuta del registro di anagrafe. Decorsi trenta giorni, in caso di omessa o incompleta risposta, l'amministratore acquisisce le informazioni necessarie, addebitandone il costo ai responsabili;
 
U

User_29045

Ospite
Mi chiedevo invece se tale anagrafe rimane fine a se stessa o comporti qualche segnalazione a terzi

Non mi risulta che in capo all'amministratore ci sia l'obbligo di segnalare a terzi l'anagrafe acquisita.

Anzi, al contrario: se lo facesse, sarebbe violazione della privacy.

L'amministratore è il curatore del condominio, delegato e pagato da tutti affinché censisca le persone che vivono nel palazzo. Ma questo non significa che deve comunicare alle forze dell'ordine l'elenco degli abitanti!
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
tale anagrafe rimane fine a se stessa
A me pare che l'anagrafe condominiale non sia un registro pubblico, da segnalare a qualche Autorità (il fisco o la pubblica sicurezza, come hai scritto tu).

Forse può essere richiesto da un'Autorità in determinati casi.
Per esempio: la polizia scopre che in un determinato condominio vive una persona ricercata, un evaso, un assassino, un terrorista, ecc.
Gli inquirenti potrebbero visionare il registro dell'anagrafe condominiale, ma non so fino a che punto l'amministratore di quel condominio sia responsabile per non aver aggiornato il registro o non aver segnalato un nominativo "sospetto".
L'amministratore non è un pubblico ufficiale; credo non sia affar suo identificare e indagare sulle persone che vivono, magari clandestinamente, nel condominio da lui amministrato!
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Sei ottimista. Non mettere la privacy in ogni frangente.
Dopo la norma della anagrafe, è stato imposto all'amministratore la comunicazione alla Agenzia delle Entrate delle spese detraibili è relativa ripartizione, con precisazione del versamento entro il 31/12 sia per i suoi pagamenti che per gli acconti ricevuti.
Il passo successivo potrebbe benissimo essere la comunicazione delle u.i. Non occupate dai proprietari ma in uso a sconosciuti
Ps: avevo risposto a possessore, ma adesso vale anche per uva.

Anche a me non risultano obblighi ulteriori per gli amministratori, per questo avevo chiesto conferma. Che poi pensi che prima o poi di tali informazioni qualche autorità possa e voglia servirsene è altro discorso
 

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