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ciao a tutti
fino a metà febbraio 2018 avevo una quota del 22% di un immobile A/3 + C/6 + C/2 quindi abitazione principale e pertinenze + un fabbricato F/3 senza rendita catastale, ottenuto tutto per successione.
A metà febbraio 2018 io insieme ai miei familiari abbiamo fatto delle modifiche e suddivisione (per una futura ripartizione dei fabbricati) dividendo l'immobile A/3 in due immobili A/3 quindi ora sempre con la stessa quota, possiedo 2 immobili A/3 + 1 C/6 + 1 C/2 + 1 F/3. I due immobili A/3 risultano solo al catasto ma realmente è ancora un unico immobile con un solo allaccio di energia elettrica.

Io vivo in affitto in un'altra regione, dove lavoro ma ho la residenza nella casa di proprietà quindi detraggo anche le spese dell'affitto mentre nell'abitazione A/3 di cui possiedo quota ci vivono mia madre e mio fratello.

Sto cercando di compilare il quadro B del 730 precompilato. Ovviamente all'Agenzia delle Entrate risulta la variazione catastale che me la propone in modo parziale e io ora dovrei compilare la colonna 2 (utilizzo), la colonna 8 (continuazione) e la colonna 12 (casi particolari IMU). Sto inserendo le informazioni così come riportate in tabella ma non sono sicuro che siano esatte:

categoria catastalegiorni possessoquotautilizzocontinuazionecasi particolari IMU
a/3330221 - abitazione principale
c/6330225 - pertinenza abitazione principale
c/2330225 - pertinenza abitazione principale
a/3330222 - immobile abitativo tenuto a disposizione3 - immobile nello stesso comune assoggettato a IMU
a/335221 - abitazione principale
c/635225 - pertinenza abitazione principale
c/235225 - pertinenza abitazione principale


DOMANDE:
- Devo mettere la spunta su CONTINUAZIONE alle prime 4 righe visto che c'è stata una variazione catastale e suddivisione dell'abitazione principale?
- E' corretto impostare nella colonna UTILIZZO "immobile abitativo tenuto a disposizione" visto che ci abbiamo pagato anche l'IMU su questo?
- Inoltre devo anche riportare il fabbricato F/3 anche se non ha una rendita catastale? se sì, come?

Grazie mille in anticipo a quanti mi aiuteranno a chiarire questi dubbi!
 
A prescindere dal fatto che un frazionamento comporta una autorizzazione urbanistica, che spero sia stata regolarizzata, provo a rispondere alle tue domande.

1) Se le categorie catastali indicate sono reali, si deve dedurre che ciascuna riga costituisce una singola unità immobiliare: quindi non devi spuntare il campo continuazione tra un A3 ed un C6 o C2.
2) Poichè dici che il frazionamento risulta a catasto, tra l'originario A3 sub a, ed i conseguenti A3 sub b e sub c, non esiste alcuna continuazione: questo flag viene usato solo quando a parità di immobile, cambia l'utilizzo nel corso dell'anno, ad esempio 6 mesi locato e 6 mesi sfitto.
3) Premesso che nella tua tabella non compare credo l'alloggio dove detieni la residenza, e supposto che mamma e fratello dopo il frazionamento ufficialmente occupino solo uno dei due sub che si sono venuti a formare a seguito del frazionamento, i codici utilizzo devono essere così corretti:


categoria catastalegiorni possessoquotautilizzocontinuazionecasi particolari IMU
a/33302210 - abitazione principale
c/63302210 - pertinenza abitazione principale
c/23302210 - pertinenza abitazione principale
a/3330222 - immobile abitativo tenuto a disposizione3 - immobile nello stesso comune assoggettato a IMU
a/3352210 - abitazione principale
c/6352210 - pertinenza abitazione principale
c/2352210 - pertinenza abitazione principale
 
A prescindere dal fatto che un frazionamento comporta una autorizzazione urbanistica, che spero sia stata regolarizzata, provo a rispondere alle tue domande.

1) Se le categorie catastali indicate sono reali, si deve dedurre che ciascuna riga costituisce una singola unità immobiliare: quindi non devi spuntare il campo continuazione tra un A3 ed un C6 o C2.
2) Poichè dici che il frazionamento risulta a catasto, tra l'originario A3 sub a, ed i conseguenti A3 sub b e sub c, non esiste alcuna continuazione: questo flag viene usato solo quando a parità di immobile, cambia l'utilizzo nel corso dell'anno, ad esempio 6 mesi locato e 6 mesi sfitto.
3) Premesso che nella tua tabella non compare credo l'alloggio dove detieni la residenza, e supposto che mamma e fratello dopo il frazionamento ufficialmente occupino solo uno dei due sub che si sono venuti a formare a seguito del frazionamento, i codici utilizzo devono essere così corretti:


categoria catastalegiorni possessoquotautilizzocontinuazionecasi particolari IMU
a/33302210 - abitazione principale
c/63302210 - pertinenza abitazione principale
c/23302210 - pertinenza abitazione principale
a/3330222 - immobile abitativo tenuto a disposizione3 - immobile nello stesso comune assoggettato a IMU
a/3352210 - abitazione principale
c/6352210 - pertinenza abitazione principale
c/2352210 - pertinenza abitazione principale

ciao basty e grazie per avermi risposto!

Ci siamo fatti seguire da un geometra e abbiamo fatto la dichiarazione di inizio e fine lavori al comune, pagando ovviamente le tasse seguita poi da DICHIARAZIONE IMU e protocollata in comune quindi al comune risulta tutto e abbiamo pagato l'IMU sulla seconda casa che è il secondo immobile di tipo A/3 quindi tutto regolare.

Io sono ancora nel nucleo familiare di mia madre e ho la residenza dove vive mia madre insieme a mio fratello quindi in una delle due abitazioni di tipo A/3.
Lavoro però fuori dalla regione di residenza e qui ho una casa in affitto e solo il domicilio, per questo nella colonna 1 UTILIZZO avevo messo il codice 1 ABITAZIONE PRINCIPALE e sulle pertinenze il codice 5 PERTINENZE ABITAZIONE PRINCIPALE.
Devo comunque mettere il codice 10 perché l'usufruttuaria dell'immobile è mia madre (a seguito di successione di solito l'usufruttuario è il coniuge anche se i figli hanno una quota) e ci vive regolarmente anche se io ho la residenza lì dove vive lei?

L'immobile che manca è un fabbricato con categoria catastale F/3. E' un fabbricato che abbiamo al piano superiore che in futuro diventerà un immobile ma che è ancora in corso di costruzione e non ha una rendita catastale. Lo devo inserire, visto che risulta al catasto?

grazie ancora!

se non riesco a risolvere prenderò un appuntamento in agenzia delle entrate. nei caf ci ho perso le speranze visto che per 2 anni mi hanno sempre sbagliato la dichiarazione. infatti lo scorso anno sugli immobili mi avevano messo il codice 9 su tutti i fabbricati (IMMOBILE CHE NON RIENTRA IN NESSUNO DEI CODICI DA 1 A 17) e non ho capito il perché.
 
Io sono ancora nel nucleo familiare di mia madre e ho la residenza dove vive mia madre insieme a mio fratello quindi in una delle due abitazioni di tipo A/3.
Lavoro però fuori dalla regione di residenza e qui ho una casa in affitto e solo il domicilio, per questo nella colonna 1 UTILIZZO avevo messo il codice 1 ABITAZIONE PRINCIPALE e sulle pertinenze il codice 5 PERTINENZE ABITAZIONE PRINCIPALE.
Pensavo avessi la residenza in un altro alloggio di tua piena proprietà.
Allora era corretta la tua tabella.

Non sono certo di come ci si comporti con gli F3: secondo me dovrebbe essere giusto non indicare nulla, soprattutto perchè è un piano in costruzione. Se fosse indipendente temo dovresti dichiarare l'area fabbricabile, ma non è il tuo caso.
 
a seguito di successione di solito l'usufruttuario è il coniuge
Quando si è aperta la successione? Se dopo l'entrata in vigore della riforma del diritto di famiglia del 1975, il coniuge non ha l'usufrutto (in caso di successione legittima). Ma può avere il diritto di abitazione. E in questo caso, è l'unico soggetto passivo d'imposta, sia ai fini delle imposte sui redditi sia ai fini dell'IMU/TASI. Quindi è il solo coniuge che deve dichiarare tale immobile (come se ne fosse l'unico possessore). I coeredi è come se non ci fossero.
 
Quindi è il solo coniuge che deve dichiarare tali immobile (come se ne fosse l'unico possessore).
Quanto sopra vale solo per la abitazione e relative pertinenze: non per il sub c A3 frazionato e tenuto "a disposizione", non rientrando più nel diritto di abitazione.
 
Pensavo avessi la residenza in un altro alloggio di tua piena proprietà.
Allora era corretta la tua tabella.

Non sono certo di come ci si comporti con gli F3: secondo me dovrebbe essere giusto non indicare nulla, soprattutto perchè è un piano in costruzione. Se fosse indipendente temo dovresti dichiarare l'area fabbricabile, ma non è il tuo caso.

grazie mille e scusa per il mio primo messaggio poco chiaro! Allora lascio fuori il fabbricato F/3, poi se dovessero chiedermi qualcosa all'Agenzia, spiego la situazione. Direi che non è il mio caso visto che è proprio sul tetto dell'abitazione principale.. Grazie! :)

Quando si è aperta la successione? Se dopo l'entrata in vigore della riforma del diritto di famiglia del 1975, il coniuge non ha l'usufrutto (in caso di successione legittima). Ma può avere il diritto di abitazione. E in questo caso, è l'unico soggetto passivo d'imposta, sia ai fini delle imposte sui redditi sia ai fini dell'IMU/TASI. Quindi è il solo coniuge che deve dichiarare tale immobile (come se ne fosse l'unico possessore). I coeredi è come se non ci fossero.

La successione di morte si è aperta nel 1991 (dovrebbe essere quella legittima perché non c'era testamento) quindi mia madre ha il diritto di abitazione, anche se noi figli abbiamo il 22%, giusto? Tra l'altro è una cosa che ho scoperto qualche giorno fa leggendo documenti sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Se è così, devo togliere tutti gli immobili e lasciare solo la seconda casa di tipo A/3 sulla dichiarazione dei redditi? (e qui penso che forse è proprio per questo motivo che al CAF mi avevano messo gli immobili con codice 9 gli anni passati).

Visto che siete esperti ne approfitto per un'altra domanda: dato che lo scorso anno gli immobili sono diventati 2, per la prima volta abbiamo pagato l'IMU sulla seconda casa (gli altri anni non la pagavamo visto che era abitazione principale a3+ pertinenze c2+c6).
Il commercialista che segue mia madre, sia lo scorso anno che quest'anno, ha stampato un modello F24 per ogni coproprietario quindi anche per noi fratelli, ognuno con la propria quota di IMU quindi abbiamo fatto 4 pagamenti di IMU+TASI, uno per ogni proprietario per la seconda casa. Se è come dite, e cioè che il soggetto passivo d'imposta è solo mia madre, questo vale solo sull'abitazione principale con pertinenze quindi essendoci l'esenzione, visto che è un immobile di tipo a/3, non si paga l'IMU. Sul secondo immobile di tipo a/3 invece, ogni proprietario paga la sua quota di imposta, giusto?

Altra domanda: mia madre non fa nessuna dichiarazione dei redditi quindi diciamo che viene persa la detrazione sull'abitazione principale.. non si può far nulla per recuperarla vero?

Scusate se vi pongo tutte queste domande ma sto iniziando a informarmi per bene su fisco e tasse.. prima cercavo sempre di ignorare tutto perché era per me troppo complesso ma ho deciso di capirci qualcosa, giusto per sapere in che situazione sono!

Grazie mille di cuore!
 
anche se noi figli abbiamo il 22%, giusto?
Direi di no. Dipende quanti fratelli hai e di chi era la proprietà della casa. Mi sembra di capire fosse in comproprietà con la mamma ; in una soccessione legittima in queste condizioni di partenza, sul bene caduto in successione (suppongo il 50%), il 1/3 va al coniuge superstite, e i restanti 2/3 vengono divisi tra i figli. Se siete due fratelli oggi la mamma avrebbe 4/6, e voi due 1/6=16,67% circa. (gravata da diritto di abitazione sull'intero, escluso il secondo A3 dopo il frazionamento)

e qui penso che forse è proprio per questo motivo che al CAF mi avevano messo gli immobili con codice 9 gli anni passati).
Non credo: il cod. 9 sta bene se l'immobile è sfitto e non a disposizione. Si potrebbe applicare solo al secondo A3 ma non a tutto il resto che sarebbe abitazione principale o sua pertinenza. Ma se poi dici che nella sostanza il frazionamento è molto relativo e par di capire che potrebbero essere utilizzate tutte le stanze (ipotesi, vista la comunanza degli impianti) più prudente dichiarare uso=2.
Il commercialista che segue mia madre, sia lo scorso anno che quest'anno, ha stampato un modello F24 per ogni coproprietario quindi anche per noi fratelli, ognuno con la propria quota di IMU quindi abbiamo fatto 4 pagamenti di IMU+TASI,
Poichè scrivi 4 modelli, devo dedurre che siete 3 fratelli? in quel caso le quote sono ancora diverse. Alla mamma spetta 1/3 dell'asse caduto in successione; a ciascuno dei tre figli 2/9: dell'intero se il tutto apparteneva al padre; della metà se era in comproprietà con la mamma.
Questo versamento va calcolato solo sulla rendita del secondo A3.
Altra domanda: mia madre non fa nessuna dichiarazione dei redditi quindi diciamo che viene persa la detrazione sull'abitazione principale.. non si può far nulla per recuperarla vero?
La mamma, come titolare di immobili, è tenuta a fare la dichiarazione se il suo reddito compresa la rendita della abitazione principale + pertinenze (per intero visto il diritto di abitazione) supera i 499€.
Se li supera fa la dichiarazione e applica la detrazione: il risultato si azzera. (Ma presenta la dichiarazione o con il 730-19 se pensionata, o con Redditi PF19)
Se sta sotto, non dichiara e e non detrae: il risultato è sempre zero

In sostanza non si può parlare di perdita di detrazione sulla abitazione principale: su questa, unico soggetto legalmente tenuto all'imposta è la mamma: e aritmeticamente la casa di abitazione è esente da imposta (prima la inserisci e poi la detrai, per il calcolo dell'imposta dovuta)
 
Ultima modifica:
Ps: mi ero fissato che doveste essere due fratelli e la casa fosse stata in comproprietà (all’inizio parlavi solo di un fratello)

Non mi tornava quindi la quota del 22% che invece è esatta nel caso di proprietario unico tuo padre.
La mamma 33,33%; voi 3 avrete il 22,22% ciascuno: meglio esprimerli in frazioni visto il risultato periodico.
1/3 la mamma
2/9 voi tre figli
 
La mamma, come titolare di immobili, è tenuta a fare la dichiarazione se il suo reddito compresa la rendita della abitazione principale + pertinenze (per intero visto il diritto di abitazione) supera i 499€
Se supera i 500 euro (e ha solo redditi da fabbricati).
Se però ha esclusivamente redditi da fabbricati non locati (diversi dall'abitazione principale e relative pertinenze), situati in comuni diversi da quello in cui ha l’abitazione principale, è esonerata dalla presentazione della dichiarazione, indipendentemente dal reddito.
non si può parlare di perdita di detrazione sulla abitazione principale
Sull'abitazione principale è prevista una deduzione dal reddito complessivo di un importo fino all’ammontare della rendita catastale dell’unità immobiliare stessa e delle relative pertinenze.
Non è quindi una detrazione (d'imposta).
 
Ultima modifica:

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