Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Mah..... lo @studiogiardina ha sostenuto, e c'è da credergli perchè ciò fa parte del suo lavoro (date uno sguardo al suo profilo in linkedin), che quando il creditore è l'Agenzia delle Entrate e non un privato, la prima mette all'asta solo la quota parte di proprietà del debitore non chiede lo scioglimento della comproprietà e di conseguenza la vendita all'asta dell'intero appartamento.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Il terzo pignorante, nel momento in cui ottiene la proprietà della quota del pignorato, subentra allo stesso e quindi può chiedere la divisione per ottenere o la porzione dell'immobile che gli compete e poi ne farà ciò che riterrà opportuno o lo vende per convertirlo in pecunia (moneta).

Non avevo pensato che bastava invertire la sequenza: per cui o prima o dopo anche nell'altra discussione rischiano che vada tutto all'asta.
la prima mette all'asta solo la quota parte di proprietà del debitore non chiede lo scioglimento della comproprietà e di conseguenza la vendita all'asta dell'intero appartamento.
Anch'io avevo inteso quello: ed è forse anche corretto, ma effettivamente è solo una questione di tempo: chi acquista la quota parziale, se non è un congiunto complice, chiederà a sua volta la divisione giudiziale: e poi si passerà ad una nuova asta.....
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Non avevo pensato che bastava invertire la sequenza: per cui o prima o dopo anche nell'altra discussione rischiano che vada tutto all'asta.
Certamente, se l'immobile non è divisibile per soddisfare almeno la quota di chi si vuole dissociare, non c'è alternativa alla vendita all'incanto. Evidentemente anche l'erario, subentrando al comproprietario, pignorato, potrà rivolgersi all'autorità giudiziaria per ottenere la sua quota dell'immobile o della quota spettantegli dalla vendita all'asta.
 

studiogiardina

Membro Attivo
Professionista
Confermo che se il creditore è l'Erario viene posta in asta la sola quota gravata, cosa che peraltro rende poco appetibile l'acquisto della stessa a gran parte del pubblico; proporre una divisione giudiziale maturerebbe elevati costi che non può sostenere.

Le aste dei riscossori, infatti, non vengono promosse dai tribunali ma dal riscossore stesso.
Tali aste ad esempio propongono valori di base d'asta determinati, anzichè dal valore certificato da un perito C.T.U., esclusivamente dalla moltiplicazione di un coefficiente con l'unico valore determinato e pubblico: la rendita catastale.
Nelle procedure esecutive pendenti in Tribunale, invece, il Giudice dell'Esecuzione nomina diversi professionisti (Notaio per produzione documentazione ipo/cataastale, C.T.U., Delegato alla vendita, Custode Giudiziario, pubblicità, etc.), con costi a carico del creditore procedente.

Il G.E. può anche ordinare, dove il bene sia cointestato, l'avvio di una procedura Divisione Giudiziale dello stesso, anche in questo caso caricandone i costi al creditore.
Questo, però, ritengo non sia il caso dei post in questione.

P.s. il Riscossore "subentra" nella proprietà con l'assegnazione del bene (o della quota) dopo la terza PROPRIA asta andata deserta.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ipotizziamo quindi che a questa asta promossa dal riscossore stesso, partecipi un immobiliarista, meglio, un detentore di grossi capitali, non importa di che colore: venire in possesso di un 5% di un immobile è poca cosa, con diritti di minoranza, ecc; ma con un potere: chiedere a sua volta la divisione giudiziale.

Aspetterà anni, ma come si concluderà questa volta la storia?
 

studiogiardina

Membro Attivo
Professionista
Ipotizziamo quindi che a questa asta promossa dal riscossore stesso, partecipi un immobiliarista, meglio, un detentore di grossi capitali, non importa di che colore: venire in possesso di un 5% di un immobile è poca cosa, con diritti di minoranza, ecc; ma con un potere: chiedere a sua volta la divisione giudiziale.

Aspetterà anni, ma come si concluderà questa volta la storia?
Se i comproprietari si aggiornano sull'andamento delle aste sono senz'altro i soggetti più interessati ad acquistare la quota, anche ad un valore leggermente superiore a quello di mercato, pur di non compromettere la commercialità dell'intero e pertanto delle proprie quote libere.
Tendenzialmente un immobiliarista non dovrebbe arrivare alle stesse somme, verrebbe meno l'intento speculativo motore dell'operazione stessa.

Per infilarsi in un ginepraio del genere, scalare l'intero partendo dal 5%, deve valere davvero la pena lo scopo ultimo. Magari un piccolo lotto di poco valore, ma che che per collocazione o confine ostacola un progetto di portata senz'altro ben superiore.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto