Musicnick

Membro Junior
Conduttore
Purtroppo non ti sei spiegato meglio, anzi. Non offenderti ma hai dimostrato Proprio di ragionare in modo distorto e non capire.

Prima di trarre tue conclusioni, devi chiederti di chi era la proprietà della casa con sta finestra ed il giardino che ti interessa. Se fossero stati della stessa persona?

Per strampalate possano sembrare le leggi, parti sempre dal principio che seguono una logica, come nella elettrotecnica. Se qualcosa non ti torna, è più probabile sia tu che sbagli a mettere assieme gli elementi.

Unico “neo” (si fa per dire) della prassi edilizia, se vogliamo, è quella per cui per principio l’ente pubblico Nel processo autorizzativo non risponde mai di evenTuali diritti di terzi; se ci pensi bene se così non fosse non ne verrebbe mai a capo.

La corte é stata presa, buttata giù completamente e presentato un progetto in comune, con le delimitazioni dei confini tra appartamenti ben delimitati
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
mi sono letto più o meno tutto :), secondo me è una servitù istituita alla costruzione, infatti nessuno vieta di pregettare e costruire finestre che affacciano su un giardino che poi viene venduto come proprietà pertinente ad altra unità. E' una cosa abbastanza comune e se proprio non si vuole che il vicino guardi, non si compra la casa
Abbiamo cercato di spiegarlo in tutti i modi,.....: resta il fatto che il costruttore non ha avuto una gran pensata ad aprire finestre su tre lati: ha di fatto penalizzato il lotto adiacente.

E che affermi essere una luce..... non depone molto a suo favore.
 

Musicnick

Membro Junior
Conduttore
mi sono letto più o meno tutto :), secondo me è una servitù istituita alla costruzione, infatti nessuno vieta di pregettare e costruire finestre che affacciano su un giardino che poi viene venduto come proprietà pertinente ad altra unità. E' una cosa abbastanza comune e se proprio non si vuole che il vicino guardi, non si compra la casa

Mi spiace, sarò io gretto, ma se la legge sull'apertura delle vedute dice che bisogna rispettare la distanza di 1,5 metri dal fondo altrui... Poi se hanno fatto un altro articolo, che dice che si istituisce la servitù alla costruzione... Mi sembra una toppa... Tutto qua. Ripeto, é come dire che in elettrotecnica, anche se il tuo quadro di distribuzione deve rispettare la protezione dai contatti indiretti, tu che sei il costruttore dell'impianto, puoi decidere che la protezione sia a carico dei quadri attaccati sotto di te...
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Il tuo paragone non sta in piedi, non si tratta di questione di sicurezza.
In ogni caso anche nei giardini non puoi piantare quello che vuoi, devi rispettare distanze legali e regolamento di condominio .
E la norma sulla servitù per destinazione del padre di famiglia non è una “toppa” inventata per le finestre, ma una norma applicabile in molti contesti, idonea a chiarire molte situazioni che altrimenti sarebbero conflittuali.
Io non cerco di capire la tua materia prendendo un aspetto a caso, cerca di non fare lo stesso errore.
Tutto l’apparato normativo va visto come un insieme, e per comprendere le singole norme bisogna padroneggiare le basi della materia ( come peraltro in tutti gli ambiti).
E spesso non basta nemmeno
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi spiace, sarò io gretto, ma se la legge sull'apertura delle vedute dice che bisogna rispettare la distanza di 1,5 metri dal fondo altrui... Poi se hanno fatto un altro articolo, che dice che si istituisce la servitù alla costruzione... Mi sembra una toppa...
Ripetiamoci.
Alla origine la distanza era ampiamente rispettata se al muro attuale aggiungi pure la profondità del giardino. A quella epoca non aveva stabilito alcuna servitù. Il problema si è creato nel momento in cui il costruttore ha deciso di frazionare il lotto col giardino e attribuirlo per intero alla costruzione che ti interessa.
Per questo dico che il costruttore non è stato lungimirante. Clienti interessati come te ad acquistare l’appartamento adiacente, saranno fortemente cauti a sorbirsi questo vincolo.
È come se uno che dopo aver acquistato un auto la abbia fatta riverniciare con colori orribili per sfilare a carnevale. Nessuno glielo impedisce, ma quando vorrà rivenderla in quelle condizioni dovrà trovare un bel fenomeno
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
comunque non sono pienamente convinto che andando in giudizio quella apertura che viene spacciata per luce rimanga al suo posto.
da:https://avvrenatodisa.files.wordpress.com/2011/03/luci-e-vedute.pdf
pag. 6 ......Inoltre è bene già anticipare che non è acquisibile per usucapione o per destinazione del padre di famiglia una servitù di luce irregolare sia perché difetta il requisito dell'apparenza, sia perché, ai sensi dell'art. 902 c.c. il vicino ha sempre il diritto di esigerne la regolarizzazione.

pag. 4

.......secondo il Tribunale di Bologna, nelle controversie in tema di rispetto di luci e distanze legali, la concessione edilizia attiene esclusivamente ai rapporti tra privato costruttore e pubblica amministrazione, ed è pertanto ininfluente con riguardo ai rapporti esclusivamente privatistici tra privati confinanti; ne discende che il confinante non può dolersi dell'inosservanza delle prescrizioni contenute nella concessione edilizia, se tale violazione non integri, al tempo stesso, un'inosservanza delle norme di cui agli artt. 901 c.c. e segg., poste a tutela di diritti soggettivi.

Nota n.8 Secondo una sentenza del Tribunale di Trani (BA) del 01/10/2004 "Non può essere considerata luce una apertura larga 30 cm, situata ad un'altezza di 117 cm dal pavimento del luogo in cui si trova e a 178 cm dal suolo del fondo vicino, ma deve la stessa essere qualificata veduta, avendo le caratteristiche per la inspectio e la prospectio, ossia i requisiti tipici richiesti - appunto - per la veduta."
 

griz

Membro Storico
Professionista
chiunque con un po' di esperienza sulle edificazioni degli ultimi anni può capire: si progetta una costruzione con varie unità adiacenti con spazi aperti che saranno destinati a giardino di pertinenza ad altre unità, può capitare che una finestra affacci su un'altra proprietà adiacente, non è la cosa migliore per la privacy ma alla fine sarà sempre solo il tuo vicino e non altri. Sicuramente il prezzo dell'unità terrà conto di queste particolarità e se si desidera acquistare uan casa con giardino sul quale non si affacci nessuno si dovrà andare altrove
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
si progetta una costruzione con varie unità adiacenti con spazi aperti che saranno destinati a giardino di pertinenza ad altre unità,
secondo te è regolare ma secondo me e secondo il c.c. no. Che poi chi autorizza la concessione edilizia, come ho riportato nel mio intervento, non entra nel merito del rispetto delle distanze previste dal c.c. è un altro discorso. Questo va affrontato in separata sede (anche con il coinvolgimento del comune qualora non abbia verificato il rispetto delle distanze previste dal c.c.) per iniziativa del danneggiato.
Ho scritto che anche secondo me non è regolare perché non ritengo corretto indicare le planimetrie dei locali appartenenti alle varie proprietà ed indicare genericamente lo spazio a verde per poi assegnarlo, dopo l'approvazione del progetto, in proprietà ai singoli proprietari dell'immobile. Se io fossi il tecnico comunale approverei il progetto con la limitazione di bcnc per l'area verde.
Comunque il mio intervento era per confutare alcune affermazioni espresse durante la discussione:
- la prima riguarda la destinazione del padre di famiglia che, come l'usucapione, non si applica per luci non in regola con il c.c.
- la seconda è che, nel caso specifico, l'apertura in questione è fatta passare come luce ma di fatto, avendo questa le caratteristiche di "inspectio e prospectio", luce non è.
 

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