Franci63

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Proprietario Casa
è sufficiente praticare un apertura sull'altro lato e spostare i cavi in una nuova scatola ispezionabile senza dover modificare lo stato di fatto dell'impianto condominiale.
In occasione di una ristrutturazione è frequente trovarsi di fronte a degli "imprevisti"; onestamente non mi pare la fine del mondo se ti fai carico tu del lavoro, che non sembra essere di enorme entità.
Soprattutto pensando che lo esegui per la tua sicurezza ( stando a quanto dici), oltre che per ottenere l'agibilità (mah).
Non sto a questionare su chi dovrebbe effettivamente pagare tale intervento, anche se sono dell'idea che spetti comunque a te; per opportunità è meglio che sostenga tu la spesa, magari facendolo presente alla prossima assemblea, per "guadagnare dei punti" con i condomini che già staranno sopportando rumori e sporcizia.

In ogni caso sul forum devi accettare tutti i pareri, anche quelli che non ti piacciono molto.
 

vittorievic

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Proprietario Casa
"Il condominio di un edificio, quale custode dei beni e dei servizi comuni, è obbligato ad adottare tutte le misure necessarie affinché tali cose non rechino pregiudizio ad alcuno"
verissimo ma se il condominio aveva l'impianto elettrico a norma secondo la normativa in vigore all'epoca della costruzione non è un obbligo modificarlo seguendo l'ultima normativa in vigore. La giurisprudenza è ben orientata: l'obbligo di adeguamento degli impianti vecchi scatta solo quando ci si mette mano. Infatti tu ci stai mettendo mano e dovrai far fare un impianto che sia conforme alle attuali prescrizioni perché l' impiantista dovrà rilasciarti la DICO (Dichiarazione di Conformità dell' impianto alla regola dell'arte) chiaramente allo stato attuale l'elettricista non te la rilascia. Se fai toccare l'impianto condominiale sappi che dal 2017 i cavi devono essere del tipo CPR e nelle stanze ci dovrebbero essere quantitativi di apparecchi in numero adeguato alla sez. 37 della Norma CEI 64.8. Quindi costringi tutto il condominio a normalizzare l'impianto. Chi paga l'adeguamento? Chi ha fatto sorgere la necessità di adeguamento visto che sta cercando di svincolare da una servitù passiva di passaggio di cavi elettrici nel suo appartamento. Chi ti ha venduto non aveva alcun pregiudizio dalla servitù.
 

basty

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Proprietario Casa
Se fai toccare l'impianto condominiale sappi che dal 2017 i cavi devono essere del tipo CPR
Questo sarà anche previsto dalla norma, ma credo nessuno sarà in grado di obiettare al fatto che la scatola di derivazione sia spostata con apertura sul pianerottolo invece che all'interno di un appartamento
e nelle stanze ci dovrebbero essere quantitativi di apparecchi in numero adeguato alla sez. 37 della Norma CEI 64.8.
Se questo si riferisce ai livelli impiantistici 1, 2, 3, pensavo fossero raccomandazioni, non obblighi in caso di aggiornamento impianto. Il liv. 1 è obbligatorio nei nuovi impianti?
 

claudia_

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Proprietario Casa
@Dimaraz
Non ritengo di doverti fornire le mie "credenziali giuridiche", come d'altronde tu non hai fornito le tue.
Ti ringrazio della tua opinione, ma non certo nei modi parecchio discutibili.

@basty La giustificazione tecnica può non convincerti, ma ripeto che non è utile entrare nell'aspetto tecnico della cosa visto che ci sono le perizie concordi e pagate di 2 persone abilitate a farle incaricate dalle "controparti", che dicono appunto che il mio impianto non può essere messo a norma con questa situazione e che per poter procedere è imprescindibile la separazione!
Comunque almeno è stato chiarito che siccome non è necessario operare nessuna modifica all'impianto esistente (è solo uno spostamento di 20 cm) può rimanere in essere la certificazione esistente.

Ma a questo punto, mi sembra sostanziale, c'è da capire se esiste o meno un danno oggettivo nei miei confronti derivato da questo stato di fatto.
A mio vedere ovviamente sì, se no non sarei qui a parlarne. E se esiste un danno secondo me è responsabilità di tutti provvedere a risolverlo al di là della servitù.
Chiaramente il tuo suggerimento di pagare io per quieto vivere è condivisibile, e molto probabilmente farò così. Non sono una da cause, tantomeno per poche centinaia di euro. Ma lo stesso mi interessava esplorare il mio punto di vista essendo, sempre secondo me ovviamente, possibilmente corretto.
Questa è una situazione parecchio anomala per cui credo possa essere una discussione interessante anche per altre persone.
Ho letto in vari forum sulle problematiche delle servitù acquisite, ma si tratta sempre di casi di più facile individuazione diversi dal mio. Tubi nei muri e sopra i solai, come anche nel mio caso, ma è normale visto l'età dell'edificio. Infatti ho dovuto spostare il tubo dell'acqua dei vicini dentro il muro per fare la cassetta dello scarico del wc, ma non mi sogno certo di chiedere le spese. Il tubo era assolutamente legittimato a stare lì buono e tranquillo e sono io che sono andata a disturbarlo.

Mentre per l'impianto condominiale la situazione è diametralmente opposta, è lui che "disturba" me. Essendo in un luogo che anche se poteva andare bene nel 1990 (e nemmeno troppo per la verità, sarebbe stato consigliabile spostarlo anche allora a detta del tecnico che ha realizzato l'impianto, ma le norme erano meno restrittive per cui su richiesta del committente l'hanno lasciato lì) ora, con le normative attuali, non va più bene tanto da creare a me una inaccettabile limitazione.

Quello che però crea ambiguità è che per quanto possa essere "fuori norma" oggi, non essendoci l'obbligo di adeguamento per gli impianti condominiali fatti dopo il 1990 come ha giustamente fatto notare @vittorievic, è di fatto ancora a norma!

Se così non fosse, non esisterebbe alcuna discussione. Andrebbe spostato fuori e basta e sarebbe lo stesso amministratore a richiedere la cosa. Senza questioni di servitù acquisita o meno e senza dubbi su chi si dovrebbe assumere l'onere delle spese.

Peccato che invece il mio impianto si debba adeguare per forza e non possa sfuggire...
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Non ritengo di doverti fornire le mie "credenziali giuridiche", come d'altronde tu non hai fornito le tue.

Trascura le apparenze dei "modi" e bada alla sostanza... non sei la prima che interviene in un forum per chiedere pareri su problemi "banali" (per tua stessa ammissione il controvalore non ti induce a cause legali) ma che tenta di convincere i comunisti delle proprie ragioni manco fossero costoro i tuoi comproprietari.

Ed ulteriore caratteristica che ti accomuna ai tanti ed il pensare di avere capacità e padronanza in ambito giuridico.
Il tubo era assolutamente legittimato a stare lì buono e tranquillo e sono io che sono andata a disturbarlo.

Mentre per l'impianto condominiale la situazione è diametralmente opposta, è lui che "disturba" me. Essendo in un luogo che anche se poteva andare bene nel 1990...

...poteva continuare a restarci... se non arrivavi tu con la tua ristrutturazione.

Quel che lascia basiti è la tua ostinazione nel trovare differenza tra lo scarico e il passaggio dei cavi.
Se poi l'intento dell'apertura della discussione era solo di dibattere sulle amenità...potevi specificarlo fin da subito.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Infatti ho dovuto spostare il tubo dell'acqua dei vicini dentro il muro per fare la cassetta dello scarico del wc, ma non mi sogno certo di chiedere le spese. Il tubo era assolutamente legittimato a stare lì buono e tranquillo e sono io che sono andata a disturbarlo.
Idem per l'impianto elettrico condominiale; se ne stava li buono e tranquillo, e sei tu che sei andata a disturbarlo.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
non essendoci l'obbligo di adeguamento per gli impianti condominiali fatti dopo il 1990 come ha giustamente fatto notare @vittorievic, è di fatto ancora a norma!
Per la verità, volevi forse scrivere prima del 1990: e comunque mi par di aver capito che Vittorievic per l'eattezza abbia scritto che potrebbe anche essere corretto,dal momento che interviene una mdifica sull'impianto preesistente, che la vecchia certificazione dell'impianto condominiale non valga più ed a rigor di norma ciò comporterebbe un pesante riadeguamento di tutto l'impianto (sezione e tipologia dei conduttori, ecc), purtroppo a carico di chi ha provocato le modifiche; meglio quindi non busticar il can che dorme, non ti pare?
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Dal punto di vista tecnico @claudia_ non ha tutti i torti, ma dal punto di vista giuridico potrebbe essere inutile tentare di imporre la spesa al condominio: qualora l'assemblea si opponesse rischiereste una causa civile lunga cinque o sei anni per cifre irrisorie e, come illustrato in altri post, rischieresti di soccombere pagando anche le spese legali.
Visto che dovrai convivere, è consigliabile che tu ti accolli la spesa dello spostamento di qualche cavo e l'inserimento di una scatola nuova dopo aver assolutamente chiesto l'autorizzazione all'amministratore, motivandone la necessità, prima di metter mano all'impianto condominiale. Se l'amministratore non risponde, procedi ripristinando perfettamente impianto e murature. Sarà poi l'amministratore a dover motivare un eventuale diniego e valutare se farti causa, con poche probabilità di successo visto che non hai arrecato alcun danno ... anzi, hai corretto un'anomalia.
 

vittorievic

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Proprietario Casa
che tu ti accolli la spesa dello spostamento di qualche cavo e l'inserimento di una scatola nuova dopo aver assolutamente chiesto l'autorizzazione all'amministratore,
secondo me @claudia... deve chiedere l'autorizzazione (1000/1000) alla assemblea per cambiare l'accesso alla scatola dove ci sono i fili condominiali e quindi sottrarsi alla servitù. Se la spesa se la accolla tutta lei avrà maggiori chance di avere l' OK alla modifica. I cavi del condominio non devono essere toccati altrimenti tutto l'impianto condominiale va adeguato alla normativa vigente.
 

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