IMU casa in comproprietà

[Morino]

Buongiorno, mi trovo a pagare l'IMU in una situazione diversa dal primo semestre del 2020 in quanto per testamento sono cambiate alcune cose e vorrei capire come comportarmi, anche perché gli Uffici preposti sono pressoché irraggiungibili. Dalla denuncia di successione testamentaria, avvenuta nel giugno scorso, le cose stanno così':
il 45% lasciato da mia moglie è stato suddiviso tra me e mio figlio che non abita e non ha la residenza nella casa di famiglia, ma per lavoro è in affitto in altra città e non è proprietario di altri immobili (quindi 22,5 e 22,5 % ciascuno tra me e mio figlio);
altro 45% era già di proprietà del sottoscritto:
il 10% era già di proprietà di mio figlio e per questo pagava l'IMU come seconda casa.
In pratica il conduttore e residente della casa (prima casa) sono io.
Vorrei chiarirmi le idee sul fatto che salvo il 10% soggetto ad IMU, se per il 90 per cento posso considerare l'esenzione totale dell'IMU in quanto sono conduttore e la parte di mio figlio è pervenuta per eredità.
Spero di essermi spiegato bene e vi ringrazio per le risposte che saprete darmi.

 

[Nemesis]

Dalla data di apertura della successione di tua moglie (e non dalla data di presentazione della relativa dichiarazione di successione), tuo figlio è proprietario della quota di 325/1000. Non essendo la sua abitazione principale, dovrà pagare le relative imposte (IRPEF e IMU).

 

[marinoernesto]

se per il 90 per cento posso considerare l'esenzione totale dell'IMU in quanto sono conduttore

Ritengo corretta l'interpretazione: il figlio continua a pagare il suo 10%. Il 90% (45+45) rimane in capo al coniuge superstite come prima casa (quindi esente IMU), in quanto abitazione di famiglia

 

[Nemesis]

Ritengo corretta l'interpretazione:...

Sbagliata. Ex art. 540, comma 2 c.c. al coniuge anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni (comuni dei due coniugi, non anche comune con altri soggetti).
E se anche spettasse il diritto di abitazione, il figlio non continuerebbe "a pagare il suo 10%", perché il solo soggetto d'imposta sarebbe il coniuge titolare del diritto di abitazione. Quindi il figlio, che non ha (più) solo il 10%, nulla dovrebbe pagare.