Hai ragione: se riflettevo potevo arrivarciSiccome citi spesso questo termine, quello corretto è legulei (da legula, diminutivo dispregiativo di lex, legge).
Segui il video qui sotto per vedere come installare il nostro sito come web app sulla tua schermata principale.
Nota: Questa funzionalità potrebbe non essere disponibile in alcuni browser.
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Hai ragione: se riflettevo potevo arrivarciSiccome citi spesso questo termine, quello corretto è legulei (da legula, diminutivo dispregiativo di lex, legge).
IO ho letto ma il caso è leggermente diverso, qui non c'è la comunione dei beni ma bensì la separazione
Appunto. Potrebbe trovare un accordo da una posizione di forza. Ma è solo la mia impressione da utente di buona volontà.certamente utile per negoziare.
Farò sapere com'è andata a finireAppunto. Potrebbe trovare un accordo da una posizione di forza. Ma è solo la mia impressione da utente di buona volontà.
La sentenza che ti premi a ripetere l'ho letta da tempo (oltretutto è della mia zona)...e con il caso in questione ha solo dei punti di contatto ma differisce in un particolare che potrebbe diventare uno di quei "cavilli" che renderebbero moooooolto incerta una eventuale sentenza (qualora si rivolgano ad un Giudice).La moglie d’altra parte potrebbe farsi forte della giurisprudenza che ho indicato e che nessuno qui si è preso la briga di analizzare.
Buongiorno scrivo per conto di una mia amica la situazione è la seguente
Lei e suo marito hanno comprato casa in una bellissima zona della riviera Ligure con la seguente modalità
Lui ha venduto un appartamento a 180000 EUR che sono serviti da base per l'acquisto di questa casa più bella e più grande
Di comune accordo l'hanno intestata a tutti e due, pagando il mutuo ognuno al 50% per l'equivalente ad oggi di 450 EUR (225 cadauno) da pagare ancora per 5 anni.
14 anni fa è avvenuta separazione e divorzio, lei con un bambino di 6 anni è rimasta in quella casa fino ad oggi
Il figlio ora 21enne è economicamente indipendente e l'ex marito ha chiesto la vendita dell'immobile o il riscatto della sua quota alla ex moglie.
Domanda, quanto spetta a uno e quanto all'altro in caso di vendita e eventualmente come si calcola la quota di riscatto?
L'appartamento vale all'incirca 330mila euro
Come se ne viene fuori?
Grazie
Non me ne vogliate, ma non ho capito,in sostanza, se vendono l'appartamento quanto viene riconosciuto a lui e quanto a lei, lui si è rifatto una vita da un'altra parte e comprato un altro Immobile, lei si ha vissuto lì ma ha cresciuto il figlio pagato spese di amministrazione e la sua parte di mutuo.. in regime di separazione dei beni cosa le spetta? Grazie. Ah e soprattutto chi fa il calcolo?
Sempre in merito a quella sentenza (partita dal Tribunale di Treviso poi riformata in appello a Venezia) la Corte di Cassazione ha accolto il 4° ed 8° motivo del ricorso del marito che poteva giustamente chiedere restituzione delle quote post separazione.O capisco male? Riporto un paio di pagine della sentenza che mi paiono parlare chiaro.
Restituzione a quale titolo, visto che il mutuo era intestato e pagato a metà, così come la proprietà?marito che poteva giustamente chiedere restituzione delle quote post separazione.
Cioè le suggerisci di trovare una soluzione amichevole senza andare in contenzioso?La sentenza che ti premi a ripetere l'ho letta da tempo (oltretutto è della mia zona)...e con il caso in questione ha solo dei punti di contatto ma differisce in un particolare che potrebbe diventare uno di quei "cavilli" che renderebbero moooooolto incerta una eventuale sentenza (qualora si rivolgano ad un Giudice).
Fisso i punti salienti differenziando i colori per le risposte specifiche che comunque difettano della lettura diretta degli atti e lamentano la carenza di dettagli decisivi:
Nella vendita del primo immobile (di proprietà del marito, non si sa se ricevuto in donazione dai genitori... anche indiretta) siamo nel caso della vendita di un "bene personale" per legge escluso dalla comunione matrimoniale ex art. 179 CC....e secondo lo stesso articolo pure i proventi derivati dalla vendita di siffatto immobile sono di esclusiva appartenenza del marito...che avrà motivi ben più seri di ottenerne restituzione (a differenza della sentenza di Treviso).
Su questo è pacifico che la moglie ha titolo perchè le sia riconosciuta quota corrispondente. Tale quota sarà riferibile solo al prezzo di vendita dedotto il pagamento del Capitale residuo del Mutuo contratto e l'acconto (eventualmente ricalcolato ) versato dal marito.
Questo a ribadire che l'italiano sarà anche da interpretare (opinabile) ma come fosse inequivocabile la richiesta di calcolo effettivo.
Direi che non sono qui a pettinar le bambole.
Consiglia alla tua amica di evitare l'estremismo.
Vediamo.La sentenza che ti premi a ripetere l'ho letta da tempo (oltretutto è della mia zona)...e con il caso in questione ha solo dei punti di contatto ma differisce in un particolare che potrebbe diventare uno di quei "cavilli" che renderebbero moooooolto incerta una eventuale sentenza (qualora si rivolgano ad un Giudice).
Fisso i punti salienti differenziando i colori per le risposte specifiche che comunque difettano della lettura diretta degli atti e lamentano la carenza di dettagli decisivi:
Nella vendita del primo immobile (di proprietà del marito, non si sa se ricevuto in donazione dai genitori... anche indiretta) siamo nel caso della vendita di un "bene personale" per legge escluso dalla comunione matrimoniale ex art. 179 CC....e secondo lo stesso articolo pure i proventi derivati dalla vendita di siffatto immobile sono di esclusiva appartenenza del marito...che avrà motivi ben più seri di ottenerne restituzione (a differenza della sentenza di Treviso).
Consiglia alla tua amica di evitare l'estremismo.
Gratis per sempre!