Sempre in merito a quella sentenza (partita dal Tribunale di Treviso poi riformata in appello a Venezia) la Corte di Cassazione ha accolto il 4° ed 8° motivo del ricorso del marito che poteva giustamente chiedere restituzione delle quote post separazione.
Vedasi Cass. Civ. ordinanza n. 1072/2018
Anche questo rientra nella logica della sentenza. Ciò che è stato fatto durante il matrimonio va normalmente considerato Contribuzione al progetto familiare, mentre quanto fatto dopo la separazione è altro paio di maniche.
 
Da quello che mi dite, se ho capito bene, a parte tergiversare per arrivare a un accordo ed evitare contenziosi costosi, si può contrattare e cercare, da parte della mia amica, di "guadagnare" il più possibile e non svalutare lo sforzo fatto, cioè il mutuo pagato fino ad ora, perché a occhio e croce facendo due calcoli lei ha sborsato più di 54mila euro senza considerare il montante del capitale versato
Ho capito bene?
 
Ho capito bene?
Adesso sono io che non ti capisco.
Cosa c'entra il mutuo pagato fino ad ora dalla tua amica se finora hai scritto che anche il marito sta pagando la medesima rata?
Per come hai descritto la situazione, entrambi hanno contribuito parimenti al mutuo: e che la cifra avuta in prestito sia lievitata in base al tasso d'interesse non ha alcun rilievo.
Per questo dopo aver considerato l'ipotesi della rivalutazione monetaria istat dei 180k, e poi il solo incremento in base all'interesse legale sui 180k, alla fine ho suggerito di considerare i 180k solo in relazione e proporzione con il prezzo di acquisto (non quanto è finora costato) della casa 2: in questo modo non si entra nel ginepraio degli eventuali incrementi o svalutazioni di mercato (tanto hai detto che la prima cessione e il secondo acquisto, sono avvenuti quasi in contemporanea, e nel medesimo contesto )

Premesso questo, se il tuo legale, esaminando carte e precedenti conferma che avresti dalla tua di poterti opporre dal riconoscere il suo contributo iniziale (da confermare), certamente avresti un asso in mano per negoziare una buonuscita a te favorevole pur andando incontro, onestamente, anche alle aspettative dell'ex marito.
 
Restituzione a quale titolo, visto che il mutuo era intestato e pagato a metà, così come la proprietà?
Fai sempre confusione e non meriteresti risposta.

Rileggi con attenzione a cosa mi riferisco...l'estratto che hai ricavato era in risposta sulla sentenza partita da Treviso dove il marito aveva pagato da solo le rate anche post separazione...e a riprova ho citato sentenza (peraltro richiamata dalla Stessa cassazione che ha accolto in parte l'appello del caso di Treviso)...nulla a che fare con il caso attuale.
 
Scusate mi sto perdendo ditemi solo in pratica facendo un minimo di conti
180mila Euro versati nel 2003 dal marito
225 eur x 2 versati fino ad oggi di mutuo
Quanto viene a uno e quanto all'altra? Più o meno tanto chi decide sarà un perito o gli avvocati carte alla mano
 
Sia nel caso della sentenza sia nel caso dell'amica non c'era comunione dei beni, a cui si riferisce l'articolo 179 del Codice civile, ma separazione dei beni.
Come puoi ignorare l'assunto del 179 ...e poi citarlo a sostegno
f) i beni acquisiti con il prezzo del trasferimento dei beni personali sopraelencati o col loro scambio, purché ciò sia espressamente dichiarato all'atto dell'acquisto

Se sono in regime di " separazione dei beni" non serve che il coniuge sia presente al Rogito per escludersi dalla comunione.

E se l'acquisto dell'immobile di residenza effettuato (in regime di comunione legale) con donazione indiretta (genitori del marito) o con uso di denaro ricavato da vendita di un immobile personale determina la non comunione (e riduce di pari valore la comproprietà) ....sarebbe curioso che non valesse anche in regime di separazione.

A suffragio
 
Scusate mi sto perdendo
Se presti attenzione non sei la sola...ora qualcuno ti prende per la moglie...cosa che tu hai negato fin da subito.

Quanto al calcolo e meramente per darti una traccia se i valori sono:

Bene del marito venduto a 180.000
Costo originario del nuovo immobile 350.000
Dalla vendita oggi si ricavano 330.000.
Il capitale residuo per saldare il mutuo è di 50.000

Ammesso e non concesso che il marito si accontenti del valore non attualizzato dedotto il saldo del mutuo e l'anticipo fatto dal marito residuano 100.000 euro...ne consegue che di questi metà spettano alla tua amica.

Il fatto che abbia pagato 225 euro al mese per 14+x anni è irrilevante.
Tale cifra è comprensiva degli interessi e delle spese e nulla attiene al valore della comproprietà.
Già gli va bene che ha pagato meno della metà di un affitto.
 
Ultima modifica:
Fai sempre confusione
Qualche volta, non sempre.
Hai ragione sul fatto che ti riferissi al caso di sentenza: ma secondo me anche tu contribuisci a confondere le idee della nostra postante.
A cui mi pare non giova disquisire in modo troppo tecnico, mescolando valutazioni che si riferiscono al solo caso della sentenza, con considerazioni che possono riguardare anche il suo caso.
Costo originario del nuovo immobile 350.000
Dalla vendita oggi si ricavano 330.000.
Il capitale residuo per saldare il mutuo è di 50.000
Anche qui vedo che “brutalmente” ma forse giustamente fai notare che non sia così scontato che con la vendita odierna di recuperi l’investimento fatto.

Ma non mi torna invece l’indicazione di un costo residuo del mutuo pari a 50k€: se ricordo bene ha parlato di una rata complesdiva di 450€ per 4 anni cioè 450*50 circa = 22500€.
Anche tu forse devi stare più attento per non confondere le idee
 
Ma non mi torna invece l’indicazione di un costo residuo del mutuo pari a 50k€: se ricordo bene ha parlato di una rata complesdiva di 450€ per 4 anni cioè 450*50 circa = 22500€.
Le cifre sono solo in ipotesi
una traccia se i valori sono:

Quanto alla commento sulla sentenza il messaggio non era rivolto. alla postante ma in risposta al solo citato @Seth.
 
Le cifre sono solo in ipotesi
È chiaro che il prezzo di acquisto fosse una ipotesi visto che a richiesta non è stato indicato.

La il costo del mutuo residuo è stato ripetutamente riportato: mi pare fare confusione fare al riguardo ipotesi.

A suffragio …
In merito al citato parere dell’avvocato, sarei propenso a evidenziare che ci sia una lacuna concettuale.

Se nulla è stato riportato in atto riguardo alla esistenza di una eventuale donazione, diretta o indiretta, la vedo dura che i donanti possano pretendere una quota dell’immobile in caso di separazione

Ovvio invece che se la donazione è riportata in atto in base a quell’arte del Cc sopra citato, potrà essere fatto valere.

Mi pare quindi che la tua citazione sia a suffragio di quanto con @Seth sostenevamo, non il contrario.
 

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