...omettere parte di una norma equivale a fare disinformazione
Effettivamente hai ragione, perchè avevi omesso una importante premessa
Premesso che ho trattato della maggioranza per l'approvazione di delibere
visto che avevi solo scritto:
Ogni articolo che cita una maggioranza parla in primis di maggioranza di teste e sempre in seconda battuta fissa i millesimi necessari
Stop stop
 
Purtroppo la lettera della norma fa si che il voto pesi per i mm di proprietà, e il riparto secondo criterio diverso.
È indubbio che tale regola è fonte di distorsioni: ha ragione il ns OP a ritenerlo illogico.

Proprio a causa di tale stortura fanno pesare i loro mm spesso per bloccare lavori necessari: se invece ognuno votasse per quanto paga tutti sarebbero equamente motivati: e anche chi è tenuto a pagare di più, non può tirare troppo la corda, se i lavori sono inderogabili: si tirerebbe la zappa sui piedi


Mi sembra un punto valido, anche se parliamo di opinioni e le norme restano quelle che sono.

Altra situazione anomala è quella di chi sta vendendo casa. Voterà di default contro l’ogni spesa straordinaria visto che dovrebbe pagarla senza averne benefici. Ma non so come si potrebbe risolvere.

Un’altra asimmetria si crea in presenza di inquilini, i quali pagano, seppur indirettamente tramite locatore, spese per servizi condominiali su cui non possono votare tranne in casi particolari (riscaldamento e condizionamento).
 
Proviamo ad esaminare le tue anomalie
1) Chi ha “intenzione” di vendere casa certamente voterà contro spese straordinarie: ma ciò solitamente vale per un esercizio, poi ci penserà l’acquirente. E in ogni caso ci vorranno le adeguate maggioranze, dove un singolo in genere non è determinante.
2) oltre al riscaldamento sono pochi i servizi “ordinari” a carico degli inquilini e praticamente “obbligati” come le bollette di luce e gas. Le spese straordinarie non competono agli inquilini
 
Proviamo ad esaminare le tue anomalie
1) Chi ha “intenzione” di vendere casa certamente voterà contro spese straordinarie: ma ciò solitamente vale per un esercizio, poi ci penserà l’acquirente. E in ogni caso ci vorranno le adeguate maggioranze, dove un singolo in genere non è determinante.
2) oltre al riscaldamento sono pochi i servizi “ordinari” a carico degli inquilini e praticamente “obbligati” come le bollette di luce e gas. Le spese straordinarie non competono agli inquilini
Se ne fai questione di quantità, allora anche se fosse un singolo negozio nel tuo caso non sarebbe determinante. Ma concettualmente sono disarmonie.
 
concettualmente sono disarmonie.
Hai ragione , ma le prime sono disarmonie legate a situazioni temporanee: e non era mia intenzione rimarcare la quantità, incidentale, ma soprattutto la temporaneità.
Quanto agli inquilini, francamente non vedo differenze rispetto ai locatori: salvo immaginare assemblee fantozziane: nel condominio ci sono solitamente queste voci: acqua, luce, gas x caldaia centralizzata, manutenzione spicciola: nessuna di queste voci ha realmente alternative dov’è tutte sono soggette a tariffe amministrate o gestite dall’amministratore.
Possono incidere i comportamenti degli utenti, non molto la scelta dei fornitori (ammesso esista la scelta).
Ma durante l’anno ne proprietari ne inquilini muovono un dito, tutti pronti solo a telefonare all’amministratore.
 
Hai ragione , ma le prime sono disarmonie legate a situazioni temporanee: e non era mia intenzione rimarcare la quantità, incidentale, ma soprattutto la temporaneità.
Quanto agli inquilini, francamente non vedo differenze rispetto ai locatori: salvo immaginare assemblee fantozziane: nel condominio ci sono solitamente queste voci: acqua, luce, gas x caldaia centralizzata, manutenzione spicciola: nessuna di queste voci ha realmente alternative dov’è tutte sono soggette a tariffe amministrate o gestite dall’amministratore.
Possono incidere i comportamenti degli utenti, non molto la scelta dei fornitori (ammesso esista la scelta).
Ma durante l’anno ne proprietari ne inquilini muovono un dito, tutti pronti solo a telefonare all’amministratore.
D’accordo, ma qual è la logica per cui l’inquilino vota sul riscaldamento ma non su pulizia scale, ascensore, portiere, altri servizi che rimborsa al locatore?

Qual è la logica sostanziale (formalmente è corretto) per cui l’ex proprietario si deve accollare il 100% di una spesa straordinaria decisa dall’assemblea il giorno prima del rogito, salvo espliciti accordi con l’acquirente?
 
Mah, sono purtroppo vecchio a sufficienza per ricordarmi come è nato il primo punto.
È stato inserito nella cosiddetta legge dell’equo canone, che doveva sembrare accontentare tutti. Personalmente non la trovo nemmeno molto giustificata: è comunque la spesa di maggior rilievo, nella pratica non ho mai visto una appassionata partecipazione. Specie dove c’è il teleriscaldamento o il metano. Due fornitori monopolistici, sostanzialmente irreversibili

Sul secondo punto, direi meglio precisare: il vecchio proprietario è tenuto a pagare lavori straordinari “approvati” prima del rogito: non mi sembra ne giusto, ne sbagliato; ha solo stabilito un termine. Ed il venditore non sprovveduto ne terra conto sul prezzo di vendita, al pari delle quote di detrazione ancora da godere.
Cioè, meglio una regola chiara, da gestire, che nessuna regola.
Onestamente li trovo casi diversi da quello di questo 3d
 
Mah, sono purtroppo vecchio a sufficienza per ricordarmi come è nato il primo punto.
È stato inserito nella cosiddetta legge dell’equo canone, che doveva sembrare accontentare tutti. Personalmente non la trovo nemmeno molto giustificata: è comunque la spesa di maggior rilievo, nella pratica non ho mai visto una appassionata partecipazione. Specie dove c’è il teleriscaldamento o il metano. Due fornitori monopolistici, sostanzialmente irreversibili

Non tutto è automatico, ci sono anche alcune decisioni pee esempio sugli orari di accensione e anche discussioni di verifica sulla correttezza dei conteggi e del monitoraggio dei consumi.
Dovrebbe essere il proprietario a girare la convocazione all'inquilino e mi sa che non sempre lo fa.
Comunque, giusto o sbagliato, non so perché riscaldamento sì e altre spese normalmente rimborsate dall'inquilino no.


Sul secondo punto, direi meglio precisare: il vecchio proprietario è tenuto a pagare lavori straordinari “approvati” prima del rogito: non mi sembra ne giusto, ne sbagliato; ha solo stabilito un termine. Ed il venditore non sprovveduto ne terra conto sul prezzo di vendita, al pari delle quote di detrazione ancora da godere.
Cioè, meglio una regola chiara, da gestire, che nessuna regola.
Onestamente li trovo casi diversi da quello di questo 3d

Ma come fai a tenerne conto nel prezzo di vendita? L'acquirente ti dirà che non gli interessa niente. Poi ci sono lavori di cui si discute per anni e non sai se si faranno per davvero, intanto trovi un acquirente, firmi un preliminare, dopodiché tre mesi una settimana prima del rogito dopo ti convocano l'assemblea per decidere...


Sono tutte situazioni che favoriscono una gestione negligente. Il negoziante come dicevi non è interessato a scale e aacensore ma ha potere decisionale. Il venditore non è interessato a nuovi lavori perché in sostanza i lavori non lo riguardano ed è difficile valorizzarli in una trattativa, ammesso di saperlo prima. Il locatore, se non particolarmente avveduto, non è interessato a servizi di cui non usufruisce direttamente.
 
D’accordo, ma qual è la logica per cui l’inquilino vota sul riscaldamento
Vota sugli orari di funzionamento...non ha potere decisionale su costi o fornitori.


Qual è la logica sostanziale (formalmente è corretto) per cui l’ex proprietario si deve accollare il 100% di una spesa straordinaria decisa dall’assemblea il giorno prima del rogito, salvo espliciti accordi con l’acquirente?
Perché l'acquirente non può partecipare all'assemblea dove si voterà la spesa...mentre il proprietario mantiene facoltà fino alla firma sul Rogito
 

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