Come hai detto sembra che la giurisprudenza non sia unanime. E mi chiedo su cosa basino i dubbi: se per legge hanno voce su certe spese, mi chiedo come facciano a mon convocarli.
L’idea non sarebbe stata peregrina, se avessero riversato sugli inquilini anche le conseguenze di una loro morosità, che avrebbe però riversato sul condominio conseguenze improprie in caso non fosse possibile ottenere ristoro.
Ma non dimentichiamo il contesto da cui è nata quella legge, nota più col nome di “Equo Canone”
Avrebbe forse senso che gli inquilini fossero direttamente responsabili delle spese e delle morosità dei servizi comuni di cui usufruiscono, non solo il riscaldamento ma anche illuminazione e ascensore, pulizie, piccole manutenzioni, portierato, eventuale vigilanza… così come sono direttamente responsabili delle utenze domestiche a loro intestate e della manutenzione della caldaia individuale.
La proposta servirebbe ad avvicinare la responsabilità al soggetto che materialmente consuma, usa e beneficia dei servizi condominiali. È lo stesso principio che già vale per le utenze individuali e per gli impianti autonomi.
Dal punto di vista economico sarebbe logico che chi usufruisce dell’ascensore, dell’illuminazione e delle pulizie contribuisse in modo diretto. L’inquilino è il soggetto che fruisce quotidianamente del servizio.
Si avrebbe maggiore responsabilizzazione.
Quando il pagamento è in prima persona, gli inquilini tendono a segnalare problemi, inefficienze, sprechi e guasti, perché li percepiscono come un costo immediato.
D’altra parte sarebbe anche consequenziale che siano loro stessi a deliberare su tali spese.
Si eviterebbero inoltre situazioni in cui il proprietario anticipa spese e poi fatica a recuperare le quote, soprattutto nei casi di morosità o di fine locazione.
Se la responsabilità ricadesse direttamente sugli inquilini, il proprietario non rischierebbe ingiunzioni per morosità per debiti legati a condotte non sue.