La donazione è considerata dalla legge come una sorta di anticipo dell'eredità (a meno che riguardi oggetti di limitato prezzo). Perciò il valore delle donazioni fatte in vita da una persona è conteggiato, dopo la sua morte, insieme al valore dei beni che lascia in eredità, per controllare che non sia stata "lesa", cioè messa in pericolo, la cosiddetta "legittima". La legittima è la quota di beni che tocca a certe persone, cioè il coniuge e i parenti stretti del defunto (figli, genitori, nonni e bisnonni). Tale quota varia a seconda dei familiari esistenti, secondo le percentuali riportate in tabella. Tali percentuali riguardano l'intero patrimonio della persona, al momento della sua morte, e non solo gli immobili.
Se si ha solo un figlio : quota di legittima 1/2 patrimonio - quota disponibile liberamente, anche in donazione 1/2 patrimonio
:daccordo: