cospluf

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Buonasera.
Pensavo che certe cose potessero succedere solo agli altri ma, purtroppo, così non è stato.
Mia madre, rimasta vedova all’età di 22 anni (io avevo otto mesi d’età), si risposò dopo circa 4 anni con un uomo che mi adottò legalmente dandomi il suo cognome (oggi ho il doppio cognome).
Anni dopo nacque mia sorella.
Nel 2012 mia madre è morta e, in quell’anno, lei e mio padre erano proprietari di una prima casa e di una seconda casa.
Per Legge, sia le suddette proprietà che il conto corrente bancario che avevano i miei genitori dovevano essere suddivisi così: 1/6 a me, 1/6 a mia sorella e 4/6 a mio padre.
Io ho una casa di proprietà mentre mia sorella viveva in affitto.
Quando morì mia mamma, mio padre, ormai rimasto solo, decise di vendere la prima casa dove abitava e di trasferirsi a vivere con la famiglia di mia sorella, in un piccolo paese.
Per far questo, però, mia sorella avrebbe dovuto cambiare casa con una più grande e così si pensò che dividendo il ricavato della vendita della casa in tre parti uguali mio padre avrebbe potuto, con la sua quota, aiutare mia sorella ad acquistarne una. La seconda casa, mio padre, disse che sarebbe stata nostra a metà (mia e di mia sorella).
Tutto questo però…. purtroppo solo a parole.
Già, perché quando io riuscii a vendere la casa tutto cambiò. E solo allora venni a sapere (me lo disse mio padre un giorno prima che andassimo dal notaio per la vendita), confermato da mia sorella, che loro avevano, già da tempo, “disegnato” altri progetti. E così fu.
La prima casa è stata venduta a 360.000 euro.
La quota di 1/6 fu versata al sottoscritto, l’altro 1/6 a mia sorella e i 4/6 a mio padre. Io rimasi, quindi, con 60.000 euro e mio padre con i suoi 240.000 euro acquistò una casa che oggi, dopo aver verificate al Catasto, risulta lui come “usufruttuario” e mia sorella proprietaria della “nuda proprietà”.
La seconda casa, allo stato attuale, è ancora lì ma è in vendita; mio padre mi ha detto (forse per il rimorso di quanto mi ha fatto) che vorrebbe “donarmela” perché io sia l’unico proprietario e mia sorella è d’accordo. Ma la casa vale non più di 60.000 euro.
Inoltre vorrei anche dire che quando tutti e tre ci recammo in banca per la successione relativa al c/c bancario, anche lì io percepii il mio 1/6 di quanto esistente sul conto e, anche qui, dopo pochi giorni venni a sapere che mio padre (avendo dovuto chiudere il conto cointestato con mia madre) ne aprì un altro cointestato con mia sorella, a mia insaputa.
Da quando sono successi questi eventi io sono caduto in uno stato di profonda depressione, sia per il fatto che i miei progetti sono andati a rotoli ma anche perché mi sono sentito il “figlio adottivo“ che, forse, mio padre non avrebbe mai voluto. Anche con mia sorella i rapporti sono profondamente cambiati; non mi sarei mai aspettato dei comportamenti così meschini da parte loro.
Io ritengo che la metà dei soldi donati da mio padre a mia sorella siano stati anche di mia madre e che, quindi, anche io ne abbia diritto.
Mi sono documentato un po’ sul web ed ho letto di “quota legittima” e che, quando mio padre morirà, potrò richiederla facendo causa a mia sorella.
In termini matematici, se riuscirò a vendere la seconda casa a 60.000 euro, io – alla fine – avrò ottenuto 120.000 euro mentre mia sorella 300.000 (ma anche di più… perché ormai è anche cointestataria del c/c e mio padre percepisce una buona pensione…).
Secondo voi, ci sono i termini per poter iniziare (quando sarà…) un’azione legale per ottenere il dovuto?

Grazie a coloro che potranno aiutarmi con informazioni precise.
F
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Hai omesso di indicare a quanto ammontavano i riparti delle giacenze sul c/c e quindi non si può rispondere con esattezza a quanto potrai certamente rivendicare salvo tu non abbia fatto atti di rinuncia.
Come hai "imparato" esistono questioni di "legittima" ma che non comprende l'intera eredità alla quale va sottratta una quota detta "disponibile" di cui il "de cuius" può disporre liberamente con testamento.
Tale quota è variabile a seconda degli eredi..nel vostro caso corrisponde ad 1/3 del patrimonio.
Quindi in realtà tuo padre poteva/potrà destinare a suo piacere di 80 su 240mila.

Occhio alla alla eventuale "donazione" che ti verrebbe fatta della "seconda casa", quella che dici valere oggi 60.000,...nei fatti tu hai già diritto ad 1/6 della stessa (per quota di tua madre) ed almeno 1/6 per legittima sulla quota di tuo padre.
Oltre tutto una "donazione", dopo la dipartita di tuo "padre"...sarebbe sempre contestabile da tua sorella.

Tuo "padre" ha però venduto la casa (o sua quota di essa) a tua sorella riservandosene l'usufrutto.
Non potrai quindi rivendicare questioni tu tale immobile salvo tu non riesca a dimostrare che la "vendita" fu fittizzia perchè tua sorella mai abbia pagato tale valore (se la casa fosse costata 240.000 Euro la "nuda proprietà" avrà avuto valore inferiore).

La tua situazione merita un attento esame da parte di un legale "specializzato" in tali questioni fin da subito.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
vedi quando una persona è viva può disporre delle sue proprietà come vuole: può anche dissipare il proprio patrimonio alle slot machines.
Da quello che hai scritto sembrerebbe che tuo padre voglia priviligiare tua sorella sentendola "sangue del suo sangue".
Tu comunque essendo stato adottato hai gli stessi diritti di tua sorella.
Poi @Dimaraz mi ha preceduto. In sostanza, nel tuo caso, anche se tuo padre non ha fatto o farà testamento, se durante la sua vita ha privilegiato di più sua figlia e tu ritieni che sia stata lesa la tua quota di legittima, si applica sulla massa ereditaria di tuo padre la quota disponibile della quale poteva disporre liberamente.
Se con i soldi della vendita della prima casa tuo padre ha comprato un'altra casa tenendosi solo l'usufrutto ed intestando la nuda proprietà a tua sorella può essere che tuo padre le abbia donato la nuda proprietà oppure che tua sorella la abbia comprata, magari a prezzo di favore. In ogni caso a te spetta 1/3 di legittima sul valore d'acquisto della casa comprata da tuo padre.
Il fatto poi che tuo padre abbia aperto un c/c cointestato con tua sorella e che gli eventuali soldi della compravendita siano transitati su detto conto non fa che ingarbugliare ulteriormente la situazione: a te spetterà 1/3 della metà della giacenza.
Quindi o segui il consiglio di chi mi ha preceduto, oppure risparmi i soldi, perché il tutto verrà a costare non poco visto la complessità della ricostruzione dell'eredità, e ti metti il cuore in pace sin da subito e te ne fai una ragione.
 

cospluf

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Proprietario Casa
Grazie per le risposte!
Premesso che (se non erro) potrò intraprendere una azione legale SOLO quando mio padre morirà, preciso quanto segue:

1) per quanto riguarda il c/c cointestato a mio padre e a mia madre, quando andammo in banca per chiudere il conto, io ricevetti circa 10.000 euro che corrispondevano ad 1/6 dei soldi esistenti; mio padre mi disse poi che c'erano delle obbligazioni ma che sarebbe stato un peccato annullarle e che, se fossimo stati tutti d'accordo, sarebbero rimaste accese e che, alla sua morte, sarebbero state divise tra me e mia sorella... ed io acconsentii... ovviamente me ne sono pentito!
2) secondo quanto riportato da @Dimaraz la quota nella quale io sarei dovuto rientrare è 240-80=160/2= 80.000 euro... giusto?
3) per quanto riguarda la compravendita della casa, so' che mio padre (me lo ha candidamente detto lui)... ha acquistato con i 240.000 euro una casa, quindi, con stesso atto notarile ha venduto la nuda proprietà a mia sorella (che all'epoca non aveva un euro e, quindi, vendita fittizia) mantenendo l'usufrutto.
4) per quanto riguarda la seconda casa, in considerazione che ora non mi fido più di nessuno, cosa sarebbe consigliabile fare? Mio padre ha fretta di togliersela dalle scatole e mia sorella mi "cederebbe" la sua parte... ma oltre ad una "donazione" quale potrebbe essere un'altra strada più sicura per me?

Vorrei anche precisare che non esiste nessun testamento da parte di mio padre (che io ne sappia).


Vi ringrazio moltissimo!!!
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quando morì tua madre, si suppone senza fare testamento, 1/3 delle sue proprietà erano riservate a suo marito e 2/3 erano da dividere in parti uguali tra voi 2 figli: 1/3+1/3= 2/3. Se è stata fatta la successione tu avresti dovuto avere, visto il regime di comunione tra i coniugi (e la mancanza di altre notizie in merito la proprietà personale di tuo padre o tua madre): 1/6 di proprietà indivisa della prima casa; 1/6 di proprietà indivisa della seconda casa; 1/6 della giacenza sul c/c cointestato con tuo padre; 1/6 delle obbligazioni.
Quando tu scrivi che tuo padre ha venduto la prima casa avresti dovuto anche tu essere presente alla vendita ed avere 1/6 del ricavato. L'hai avuti? Se non l'hai avuti devi chiederli adesso a tuo padre che è ancora in vita.
Idem per le obbligazioni per le quali 1/6 sono di tua proprietà e per le quali sarebbe opportuno una scrittura nella quale sia tua padre che tua sorella riconoscano la tua parte già acquisita per eredità.
Per quanto riguarda la comprevendita della nuova casa devi andarti a recuperare l'atto notarile per chiedere, quando sarà il suo tempo, di dimostrare l'effettivo passaggio di denaro da tua sorella a tuo padre. Ci dovrebbero essere assegni circolari o bonifici versati sul c/c anche se cointestato tra tuo padre e tua sorella. Non so se possa essere valido un pagamento facendo praticamente un giroconto interno alla stesso c/c. Se tua sorella, come tu scrivi, era senza soldi ha prelevato probabilmente più della metà di liquidità giacente sul c/c cointestato per versarli alla stessa persona alla quale li aveva sottratti.
Comunque fatti bene i conti perché ho la senzazione che se tua sorella e tua padre ti dessero la seconda casa, quella che tu valuti 60.000, tenendo presente la quota disponibile che entrerebbe in gioco qualora tu promuovessi un'azione legale, corri il rischio che la tua quota di legittima è stata rispettata.
Un ultimo consiglio; ricordati che gli avvocati sono un pò come i giocatori di carte: se il cliente gli fornisce delle carte buone vincono, altrimenti nei migliori dei casi, se sono bravi, riescono a rendere dura la vita della tua controparte ed a limitare i danni. Altrimenti perdono. In ogni caso siccome hanno giocato per te tu li devi pagare indipendentemente dal risultato che hanno ottenuto.
 

cospluf

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Grazie @Luigi Criscuolo, ma forse prima di rispondere, così gentilmente, al mio post non hai letto quello che ho scritto poco prima della tua risposta; quindi vado a fare un copia/incolla:

1) per quanto riguarda il c/c cointestato a mio padre e a mia madre, quando andammo in banca per chiudere il conto, io ricevetti circa 10.000 euro che corrispondevano ad 1/6 dei soldi esistenti; mio padre mi disse poi che c'erano delle obbligazioni ma che sarebbe stato un peccato annullarle e che, se fossimo stati tutti d'accordo, sarebbero rimaste accese e che, alla sua morte, sarebbero state divise tra me e mia sorella... ed io acconsentii... ovviamente me ne sono pentito!
2) secondo quanto riportato da @Dimaraz la quota nella quale io sarei dovuto rientrare è 240-80=160/2= 80.000 euro... giusto?
3) per quanto riguarda la compravendita della casa, so' che mio padre (me lo ha candidamente detto lui)... ha acquistato con i 240.000 euro una casa, quindi, con stesso atto notarile ha venduto la nuda proprietà a mia sorella (che all'epoca non aveva un euro e, quindi, vendita fittizia) mantenendo l'usufrutto.

In sintesi, non credo proprio che con la seconda casa io mi possa ritenere "pagato" e che tutto sia pari.
Facendo due conti e NON considerando le obbligazioni a me non pagate, dovrei avere 80.000 euro (vedi punto 2) solo per la quota della casa venduta e, nel caso la seconda casa si vendesse a 60.000 euro e mio padre la lasciasse a me e a mia sorella in parti uguali, spettando a lei 30.000 euro, detrandoli dagli 80.000... comunque, credo, che a me debbano andare 50.000 euro, o sbaglio?

Grazie per la collaborazione!
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
2) secondo quanto riportato da @Dimaraz la quota nella quale io sarei dovuto rientrare è 240-80=160/2= 80.000 euro... giusto?

Come detto la tua è una faccenda ingarbugliata cui non si può rispondere correttamente dal web...ancor più arduo dallo smartphone.
Ti confermo i calcoli sul punto 2)...ma occhio ai "tempi" che usi per i verbi.
Tuo padre, al momento, può disporre come crede delle sue proprietà e dei suoi soldi.
Solo dopo la sua dipartita potresti fare revocatoria e, in funzione di testamento con "disponibile" o meno, rivendicare gli 80mila o molti di più.
Troppe variabili in gioco per poter dire adesso "quali e quanti"...senza trascurare che nel frattempo potrebbe anche "sparire" buona parte o divenire "inattaccabile" tua sorella.

Tu dici che all'acquisto della nuova residenza di tuo padre tua sorella non aveva disponibilità... ma questo non puoi dirlo con sicurezza. Intanto pure lei ha avuto, come te, i 60mila dalla vendita della vecchia casa (1/6) così come i 10mila dal c/c bancario.
Inoltre tua sorella probabilmente si è fatta carico (o si farà) di "badare/assistere" vostro padre ...e un Giudice ne terrebbe conto.

Temo che se ben orchestrata tu avrai poche possibilità ...appunto per questo ti suggerito di consultare un legale "sul posto" prima possibile.
 

cospluf

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Grazie @Dimaraz !!
Mi spieghi cosa intendi per "testamento con "disponibile" o meno" e "divenire "inattaccabile" tua sorella" ?
Quindi, secondo te, dovrei interpellare sin d'ora un legale? Ma a che pro, visto che fino alla morte di mio padre non potrò muovermi?

In ultimo... mi consigli di rivolgermi ad un Avvocato (magari specializzato in successioni) o ad un Notaio?

Grazie ancora per il tuo prezioso contributo.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
La "disponibile" è la quota di cui ognuno può disporre liberamente (=decidere a chi lasciare in eredità)...ma per farlo è necessario che il "de cuius" abbia precisato tale colontà in un testamento.
Se manca il testamento l'intera "massa ereditaria" verrrà divisa come Legge stabilisce.

Quanto all'inattaccabile mi riferisco a tutta quella serie di azioni che si possono mettere in atto per non far arrivare ai legittimi eredi i propri lasciti.

Il Notaio può darti spiegazione dei fatti...l'Avvocato potrà anche dirti quali azioni intraprendere e seguirti in questo.
Ovviamente il primo è certamente preparato in questioni ereditarie ...il secondo devi informarti lo sia.

Il "contatto" anticipato ti serve per capire i limiti di azione e preparti anzitempo anche nel non commettere errori (vedi la donazione della seconda casa).
 
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