pize42

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Proprietario Casa
Condominio costruito inizio anni 50 (comme cooperativa); mai chiesta abitabilità. Io abito in un appartamento comprato nel 1993, e sono comproprietario (con tre fratelli) di un altro appartamento donatoci da nostra madre. L'appartamento in comproprietà ha avuto un condono, il mio no. Ora vogliamo vendere l'appartamento avuto in eredità. Il potenziale acquirente ha richiesto l'agibilità. Mi hanno detto che non si può chiedere per un solo appartamento, ma va richiesto per tutti gli appartamenti del condominio. E' vero? (siamo circa 25 é praticamente impossibile che tutti facciano la domanda). Ci sono alternative? Tempi? Grazie
 
Il fatto è questo, si verifica a volte la circostanza che un appartamento in uno stabile abbia l'abitabilità a differenza degli altri che non ce l'hanno, questo succede a fronte di un cambio di condizione, ad esempio un frazionamento, un cambio d'uso o altro, per esempio l'appartamento condonato potrebbe chiedere l'abitab., per l'altro, se non c'è nessuna variazione, sarà difficile.:-)
 
Grazie; se non si può chiedere l'agibilità, cosa si può fare? Chiaramente quando é stata costruita la casa non esisteva questa certificazione. Ora si può chiedere partendo dalla situazione attuale? magari facendo fare delle perizie? O si deve continuare a viver/essere proprietari di una casa "non abitabile"?
 
Ma sai, tra i requisiti dell'abitabilità c'è anche il collaudo statico e antisismico, il regolare imbocco in fogna ecc. quindi prima di tutto bisogna sapere se ci sono questi documenti, si deve verificare la situazione urbanistica e catastale, cioè conformità tra catasto e urbano, inoltre regolare licenza edilizia o condono in sanatoria, e poi ci possono volere anni, è abbastanza lunga la faccenda, difatti si puo vendere con il solo ACE, attestato certificazione energetica, costa anche poco. ciao:-)
 
Ove il Comune di Roma faccia questa richiesta è un dovere di tutti i condomini richiederla per l'edificio, e su questo occorre dare mandato all'amministratore, nessuno si può sottrarre anche perchè si renderebbero responsabili dei danni che lei e i suoi fratelli subirete dalla mancata vendita dell'immobile. Una volta ottenuta la certificazione di agibilità del condominio, necessita anche la richiesta del certificato di agibilità dl singolo appartamento. Su quest'ultimo punto è sufficiente che nel contratto di compravendita venga riportato che voi vi impegnate a fare ottenere detta certificazione.
 
Il problema al momento attuale é capire se l'agibilità dell'intero condominio sia necessaria o meno; credo (e spero) che l'acquirente ed il notaio accettino di introdurre nell'atto di vendita un impegno del genere di quello suggerito.
Grazie comunque
 
Non è un problema del notaio, ma dell'acquirente il quale, ove abbia interesse ad acquistare l'immobile, un impegnativa in tal senso non gli dovrebbe recare alcuna controindicazione. L'unico problema di natura tecnica, s'intende, è quello di dovere dare incarico ad un tecnico, affinchè valuti la conformità dell'immobile a quanto risulta catastalmente, ad un idraulico ed a un elettrcista i quali devono rilasciare la certificazione di conformità degli impianti, e ove non lo fossero rendergli conformi. Dopo avere fatto tutto questo il tecnico con detta documentazione dovrà depositare l'istanza di agibilità presso il comune, il quale dovrà rilasciare la certificazione che normalmente avviene basandosi sulla dichiarazione del tecnico che ne assume la responsabilità su quanto affermato. Pertanto porre la clausola nel contratto di compravendita nella quale si dice che il venditore si assume l'onere di procurare detto certificato, ha lo scopo di abbreviare i tempi della vendita, e il compratore è tranquillo in quanto ciò è contrattualmente stabilito.
 
Grazie; gli impianti idrico e sopratutto elettrico sono certamente non a norma; l'appartamento (di costruzione di quasi 60 anni fa) é venduto come interamente da ristrutturare; l' agibilità (o abitabilità), per quanto ci hanno detto, prescinde e precede le normative sugli impianti. (O non é così?); ci hanno detto che deve esserci un sopralluogo per poter dichiarare che ci sono le allacciature alle fogne ecc.
Qualcuno mi sa dire se a Roma per chiedere l'agibilità di un appartamento di un condominio é necessaria l'agibilità di tutto il condominio?
 
Non è un problema del comune di Roma ma bensì una legge, pertanto inesti l'amministratore del problema e fai capire a tutti i condomini che questa documentazione è necessaria per tutti loro, e che in caso di inadempimento, si riserverà di rivhiedere i danni per la mancata conclusione del contratto:
Nel passato non si dava a questo documento l'importanza che merita e quindi nessuno se ne curava; l'importante era abitare legittimamente in una u.i. accatastata e provvista dei servizi essenziali e funzionanti.
Se il condominio non decide e ritieni che questo documento ti sia indispensabile perchè richiesto (es. notaio per il rogito), tieni presente che richierlo ora per allora è un'impresa impossibile se il comune non adotta delle soluzioni salomoniche.
Infatti:

La dichiarazione di abitabilità è la certificazione necessaria per l’utilizzo degli edifici di nuova costruzione (o di edifici esistenti nei quali siano stati legittimamente eseguiti interventi di restauro o di ristrutturazione edilizia, anche parziali, di ampliamento o frazionamento che abbiano comportato il rilascio anche temporaneo dell’immobile da parte dei conduttori e /o il cambio di destinazione d’uso (L.R.39/94).

Alla domanda di abitabilità debbono essere obbligatoriamente allegati, a pena di improcedibilità della domanda stessa,
1-il certificato di collaudo statico per le opere in cemento armato o a struttura metallica;

2- l'iscrizione dell’immobile al catasto; il direttore dei lavori dopo l’ultimazione dei lavori di finitura ha il compito di presentare al catasto, in duplice copia, la dichiarazione per l’iscrizione; il catasto, da parte sua, restituirà, all’atto stesso della presentazione, una copia della dichiarazione con l’attestazione dell’avvenuta presentazione " secondo originale"

3)-Dichiarazione del direttore dei lavori che deve certificare sotto la propria responsabilità, il raggiungimento del duplice requisito fondamentale dell’abitabilità : la conformità delle opere eseguite rispetto al progetto approvato e il requisito igienico-sanitario (la prosciugatura dei muri e la salubrità degli ambienti).Tale dichiarazione deve recare il timbro di iscrizione all’Ordine Professionale.

La domanda dovrà essere integrata con la documentazione prevista dalle varie leggi speciali, di notevole interesse sociale, collegate all’abitabilità , che puoi reperire presso il tuo Comune.

Tieni presente che eventuali provvedimenti interdittivi avranno purtroppo efficacia nei confronti dell'attuale proprietario, che avrà titolo a rifarsi nei confronti dei soggetti inadempienti.
 
Più leggo sull'argomento e più mi confondo! Se l'appartamento é di costruzione 1950 e non sono "stati leggitimamente eseguiti interventi di restauro... (L.R. 39/94)" non esiste dichiarazione di abitabilità?
 

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