basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Se si è accontentato di 15.000 ma l'aveva pagato meno di 15.000 ha maturato una plusvalenza.
Visto dalla Agenzia delle Entrate, sarebbe lapalissiano.

Se poteva incassarne 24.700 ed ha accettato 15.000, è altrettanto vero che a lui potrebbe invece sembrare di averne persi 9.700

Visto da noi, potremmo dire che la transazione è andata in pareggio: uno coi soldi, l'altro col terreno ....

....( teoria della relatività ristretta .... sui generis) ....
 

arcy

Membro Attivo
A volte mi diverto anch'io a giocare sulle parole.... : e tutto dipende da quale parte si guardano i fatti.
In fondo il venditore si è accontentato di 15.000 € per un uliveto che pare ne valga 24.700.......

ma hai ragione: a cominciare a parlare di plusvalenze, non sei stato tu, ma arcy.
15.000 euro era l'effettivo prezzo di mercato, non si sarebbe riuscito a venderlo oltre, sarei stato ben contento di realizzare 24.700 dalla vendita a fronte delle imposte che oggi mi chiede l'Agenzia delle Entrate
 

arcy

Membro Attivo
Nell'ipotesi che l'acquirente faccia orecchie da mercante come mi devo comportare?
A parte che ricorrere dinanzi la commissione tributaria per contestare la rettifica delle imposte di registro e sanzione pecuniaria
 

sardasalata

Membro Junior
Professionista
Il problema sai qual'è? Che nella maggior parte delle vendite di terreni ci sono pagamenti in nero, in modo tale che l'acquirente sborsi meno tasse per il rogito.
Non sarà il tuo caso, ma capita spesso.
I controlli dell'Agenzia delle Entrate vengono fatti su comparazione con altre compravendite similari (zona, prezzi, estensioni, ecc.).
Detto ciò, chiedi un incontro con l'Agenzia delle Entrate di riferimento, se non ti hanno già convocato, e prova a dimostrare le tue tesi; possono accordarti una riduzione di quanto richiesto.
Se ancora non dovesse andarti bene, fai ricorso.
 

arcy

Membro Attivo
Il problema sai qual'è? Che nella maggior parte delle vendite di terreni ci sono pagamenti in nero, in modo tale che l'acquirente sborsi meno tasse per il rogito.
Non sarà il tuo caso, ma capita spesso.
I controlli dell'Agenzia delle Entrate vengono fatti su comparazione con altre compravendite similari (zona, prezzi, estensioni, ecc.).
Detto ciò, chiedi un incontro con l'Agenzia delle Entrate di riferimento, se non ti hanno già convocato, e prova a dimostrare le tue tesi; possono accordarti una riduzione di quanto richiesto.
Se ancora non dovesse andarti bene, fai ricorso.

Sinceramente non gradirei sborsare alcuna somma...........
ad ogni buon conto la comparazione di altri tre terreni, citati nell'accertamento, a cui l Agenzia delle Entrate fa riferimento per il maggior valore è infondata e incongrua poichè non trattasi di terreni attigui bensì terreni ubicati sulla strada principale a differenza del nostro terreno venduto che è ubicato all'interno a circa 500 mt dalla strada, il che fa notevoli differenze di valutazione
Ho controllato le tabelle pubblicate dall'Agenzia delle Entrate della mia provincia per i valori medi stimati per ettari di superficie e per tipologie di colture e mi sembra che il mio prezzo sia congruo a quello pattuito nell'atto.
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
Professionista
E' la tattica dell'Agenzia delle Entrate, non va mai bene quanto dichiari; ti costringono a mediare perchè il ricorso ti costa e se la commissiona concorda con l'Agenzia delle Entrate ti trovi trombato.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Purtroppo, loro per contestare non spendono niente, anzi, generalmente, la loro azione è finalizzare a "lucrare", tu invece se ti vuoi difendere devi spendere, sapendo che non verrai rimborsato.
Per difenderti, devi far fare una perizia giurata da un tecnico che accerti il valore da te dichiarato, cosa abbastanza facile da quanto dichiari e poi dovrai fare ricorso alla commissione tributaria di I grado. Stante così le cose dovresti spuntarla "a mani basse".
 

griz

Membro Storico
Professionista
la perizia giurata dovrebbe essere supportata da dimostrazione del reale velore di mercato riferendo compravendite avvenute, altrimenti è attaccabile
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
ed il valore reale di mercato da dove verrebbe desunto? da altri atti di compravendita, con valore della transazione potenzialmente contestato dalla Agenzia delle Entrate?
Mi sembra un loop vizioso.....

p.s.: perchè l'onere della prova non viene attribuito a chi contesta? Cioè alla Agenzia delle Entrate?
Perchè non si stabilisce il diritto di prelazione a favore della Agenzia delle Entrate se questa ritiene l'importo troppo basso? Vuoi vedere che avremmo trovato il modo di far fare cassa a ragion veduta?
Chi sa che non sia pure salutare che qualche funzionario venga destinato a zappar la terra di qualche uliveto.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Teoricamente una perizia attuale con gli standard di valutazione internazionali, dovrebbe prevenire eventuali perizie fatte prima e poi rivelatasi farlocche o comunque fuorvianti per la creazione del valore medio di mercato.
Ho visto vecchie perizie inquietanti per quanto fossero generiche e non specifiche sul bene oggetto di stima.
L'agenzia delle Entrate, che io sappia, con l'OMI, da dei parametri di riferimento altrettanto generici che non possono comunque mai sostituire in alcun modo una perizia giurata di un immobile (terreno o fabbricato).
 

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