Ti suggerisco di verificare (o far verificare) che l'elttrodotto non possa essere deviato in modo da non interessare la tua proprietà o quanto meno da interessarla in modo da non inficiare, o da inficiare il meno possibile, la potenzialità edificatoria del terreno.
Se costa di più, che l'Enel si arrangi. Non si capisce perché l'ENEL, per risparmiare sui suoi costi (che sono costi di tutti) debba danneggiare uno solo.
Qualora poi tutte le soluzioni esaminate fossero tali da ridurre effettivamente il valore del tuo terreno, i casi sono due:
- o cedi a ENEL l'intero terreno, a prezzo di mercato (più o meno quanto otterresti con l'esproprio, che però comporta tempi molto lunghi)
- o ti fai risarcire per la perdita di valore, che non è solo il valore della superficie interessata dall'elettrodotto, ma l'effettiva perdita di valore dell'intera proprietà, causata dalla presenza dell'elettrodotto.
Una valutazione seria, nell'uno e soprattutto nell'altro caso, deve necessariamente passare attraverso un perito, anche se in prima battuta potresti limitarti a sentire quanto ti offrono, e siccome probabilmente sarà poco, dire di no e avviare una trattativa.
- La fantasia potrebbe suggerire altre soluzioni: ad esempio, potresti chiedere come contropartita che il Comune ti passi le destinazione del terreno da residenziale a industriale, quindi con un incremento di valore che potrebbe addirittura tornare a tuo vantaggio. Oppure che ti aumenti la cubatura edificabile. Ma logicamente queste possibilità dipendono dalle condizioni locali.
Comunque il fatto che tu sia proprietario del terreno ti mette in una posizione di relativa forza. Se l'ENEL non viene a patti con te, potrebbero volerci anni (o molti soldi in più) per realizzare l'elettrodotto, quindi non subire passivamente ma resisti mostrando fermezza, così che anche loro si adoperino per una soluzione soddisfacente per te.
Un mio parente ebbe un problema simile: dovevano interrare un cavo elettrico nel suo terreno. Perché proprio nel suo e non in quello del confinante... si scoprì che il confinante aveva amicizie in Consiglio Comunale.
Alla fine il cavo fu interrato sotto il confine tra i due fondi, dove effettivamente non vi era possibilità di edificare, e a una quota più profonda di quanto previsto originariamente. Logicamente all'ENEL costò di più, ma così si fece.