uva

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Io non mi diletto affatto,
Non ho mai pensato che tu ti diletti a restare in quella casa, e mi scuso se esprimendomi male ho fatto trapelare quell'idea.
Pensavo che con l'aiuto economico di parenti o conoscenti avresti potuto affrontare le spese per trovare un'altra abitazione e traslocare.
Quanto agli aiuti pratici: ci sono associazioni di volontariato, parrocchie, enti laici vari che aiutano i malati e le persone in difficoltà. Qui a Torino funzionano, penso anche nel tuo Comune (vedo che scrivi da Milano).
Comunque ti auguro sinceramente di riuscire ad ottenere dai proprietari ciò che hai richiesto!
 

SFORTUNELLA

Membro Attivo
Conduttore
Non ho mai pensato che tu ti diletti a restare in quella casa, e mi scuso se esprimendomi male ho fatto trapelare quell'idea.
Pensavo che con l'aiuto economico di parenti o conoscenti avresti potuto affrontare le spese per trovare un'altra abitazione e traslocare.
Quanto agli aiuti pratici: ci sono associazioni di volontariato, parrocchie, enti laici vari che aiutano i malati e le persone in difficoltà. Qui a Torino funzionano, penso anche nel tuo Comune (vedo che scrivi da Milano).
Comunque ti auguro sinceramente di riuscire ad ottenere dai proprietari ciò che hai richiesto!
UVA, grazie per le gentili parole, per gli auguri che ricambio e mi scuso...delle tue scuse ! Tengo anche a dirti che non sono a Milano, dove sono semplicemente nata e vissuta pochissimo, ma che il buen retiro, oggetto attuale delle mie difficoltà, è a Montefiascone ! Credevo di essere in paradiso, invece da un giorno all'altro sono in un... diciamo purgatorio, perchè sono ben più amari i fatti da classificare "infernali" in quanto insolubili. A quelli mi sono arresa, ormai, e non mi riferisco alla B.P.C.O. che mi sono creata da sola, con il maledetto fumo. Appena avrò compilato il mio report, grazie anche alle informazioni qui ricevute, mi appoggerò all'Unione Inquilini... e si vedrà. Almeno, avrò lottato.
 

basty

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Non "pensare"...fallo!!!...e mettiti davanti ad uno specchio.
Sei troppo giovane.... o come probabile hai anche una diversa base linguistica

Nella mia gioventù i maestri usavano assegnare agli scolari una sorta di punizione educativa: secondo me @uva non sarebbe caduta nel tuo errore.

pènso s. m. [dal lat. pensum, der. di pendĕre «pesare»]. – 1. Propriam., il peso di lana da filare che, presso gli antichi Romani, veniva assegnato alle schiave come lavoro giornaliero. 2. In passato, lavoro scolastico che il maestro assegnava talvolta per punizione, oltre i compiti usuali: dare, assegnare un p., come p.; in questa stessa accezione, ma con preciso richiamo al primo sign.: un ragazzo che con gesti rari Fila un suo lungo p. di latino (Pascoli).

Quindi l'invito/compito lo avevo sicuramente rivolto a te: ... e pensa, prima di scrivere: e non hai bisogno di metterti allo specchio. Rischi solo di vedere il nulla
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
i maestri usavano assegnare agli scolari una sorta di punizione educativa
Sì, è vero: quando frequentavo la scuola elementare a volte la maestra ci dava il "penso" a scopo punitivo/educativo. Tipo scrivere tot volte sul quaderno una frase che ci aiutasse a capire un concetto e rimediare ad un comportamento sbagliato.

Ma questo accadeva 50 (e più…) anni fa! E probabilmente già all'epoca era un sistema educativo poco utile. E' normale che adesso nessuno sappia o si ricordi che cosa era il "penso"!
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Penso: rileggi 20 volte la frase sopracitata e fanne tesoro

pènso s. m. [dal lat. pensum, der. di pendĕre «pesare»]. – 1. Propriam., il peso di lana da filare che, presso gli antichi Romani, veniva assegnato alle schiave come lavoro giornaliero. 2. In passato, lavoro scolastico che il maestro assegnava talvolta per punizione, oltre i co

Capra!!!
Trova la differenza....se non impari a scrivere rispettando gli accenti come pensi si possano distinguere parole formate dalle stesse lettere?

Quindi l'invito/compito lo avevo sicuramente rivolto a te

Ed io "elegantemente" te l'ho girato ...con gli interessi.

non hai bisogno di metterti allo specchio. Rischi solo di vedere il nulla

Capra al cubo!!!....ennesima dimostrazione che il tuo parlare spesso "a vanvera" ti porta a strafalcioni e cortocircuiti logico verbali.
Uno specchio riflette sempre e comunque l'ambiente che ha difronte...quindi perchè non rifletta alcuna immagine devi metterlo nel buio più assoluto...al che la sua funzione di riflesso non dimostra se esista qualcosa o meno che vi si rispecchi.

Ps.
Sei troppo giovane....

Tanto ne sai tu...

o come probabile hai anche una diversa base linguistica
Certo...e non solo quella.

Sì, è vero: quando frequentavo la scuola elementare a volte la maestra ci dava il "penso" a scopo punitivo/educativo.

...ma vuoi mettere con quanto accadeva a vostri "emuli" nelle aule al mio fianco (vergate sulle mani e tirate di orecchio)???
Comunque avete tutta la mia "comprensione"...ma chiedo scusa se non riesco ad immedesimarmi ...mai dovuto subire "pènso" a scopo punitivo-didattico...ne tantomeno punizioni corporali.


Ps.
Ora tornate in tema...tanto v'è più nulla da aggiungere ad un topic simile.


 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Capra!!!
Trova la differenza....se non impari a scrivere rispettando gli accenti come pensi si possano distinguere parole formate dalle stesse lettere?

Proprio non ti riesce di star zitto: sei uno di quelli che pretendono sempre di aver qualcosa da insegnare stando in cattedra: e come tutti gli insegnanti pensano di essere infallibili solo perché poveretti gli alunni si guardano bene dal segnalare gli strafalcioni dell'insegnante.

Per tua informazione, sappi che nella lingua italiana scritta non si usano gli accenti tonali: sono obbligatori solo sull'ultima sillaba.
D: Come penso si possa distinguere il significato delle parole?
R: Conoscendone i significati alternativi e comprendendo il contesto in cui vengono usati.
Pènso:
Esercitati: trova 10 parole da disambiguare.
Ripassa: e ripeti 30 volte la lezione
ACCENTO, ACUTO O GRAVE in "La grammatica italiana"

Ora tornate in tema...tanto v'è più nulla da aggiungere ad un topic simile.
Mi sembra un corto circuito verbale... non ne vale la pena discuterne ...
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Francamente non capisco che gusto provi a tentare di replicare per aver l'ultima parola sostenendo l'insostenibile?

Cosa vuoi dimostrare con con l'esempio della tua citazione? Che gli accenti tonali sono usati ed evidenziati in un dizionario? Ma l'hai almeno scorsa la pagina del medesimo dizionario Treccani che appunto specifica che
Questo tipo di indicazioni, però, si trova solo nei dizionari o in altri testi che (per esigenze informative o didattiche) abbiano la necessità di indicare esplicitamente il timbro aperto o chiuso della e e della o che si trovano in sillaba accentata. Di solito l’uso dell’accento grafico all’interno di parola è molto raro: facoltativo e limitato a pochi casi

Si, evidentemente abbiamo avuto basi diverse: anche nell'educazione.
 

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