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Membro Attivo
Proprietario Casa
Cari amici,
con una somma a mio carico devo contribuire all'acquisto di un appartamento (prima casa) a mia figlia. Ora, mi è stato riferito (ma a me la cosa pare strana) che l'acquirente, nel caso specifico mia figlia, dovrebbe eventualmente dimostrare all'A.d.E come ha potuto acquistare un appartamento di valore non certamente irrisorio con un reddito occasionale da lavoro precario. Basterebbe in tal caso dimostrare che la somma proviene a titolo di "dote" dai genitori? E comunque, anche in tal caso, sarebbe coinvolto il coniuge (che dà l'altra metà della somma necessaria) con la sua denuncia dei redditi e chiamato, lui, a “giustificare” la somma versata?
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Qualora, effettuato l'acquisto, l'Agenzia delle Entrate, mettesse in verifica tua figlia e ritenesse che il suo reddito non le avesse permesso l'acquisto dell'immobile, Le invierà un quesito per dimostrare le sue ragioni. Allora e solo ad allora, ella scriverà che la casa è stata pagata con i soldi del padre. Per tale motivo, nel momento in cui pagherai questa casa, o vai dal Notaio con assegni circolari tratti dal tuo conto corrente o fai un bonifico a tua figlia con causale, in modo che qualora tu ti troverai nella sopra esposta evenienza abbia i documenti comprovanti.
Detto ciò si sottintende che tu possa dimostrare di avere quei risparmi od un reddito confacente alla spesa che da bravo padre intendi sovvenzionare.
Il tutto rientra negli accertamenti del così detto "redditometro" che sono attività di accertamento che non devono spaventare chi è onesto e paga le tasse ma diversamente servono a sventare l'evasione, male dell'Italia. Oggi, SOLE 24 ORE, l'evasione ammonta a circa 2.000,00 euro a testa.
 

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