stefy1973

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Ma è applicabile, ex art. 1183 c.c., la regola dell'immediato adempimento ("quod sine die debetur statim debetur").
In questo caso, mancando una data convenuta tra le parti per la conclusione del contratto definitivo, gli effetti cessano dopo tre anni, ex art. 2645-bis, comma 3 c.c.
Scusami, quindi, per garantire gli effetti per un periodo più lungo, dopo tre anni bisognerebbe fare un nuovo preliminare?
 

Franci63

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Perché non pensare a condizione risolutiva nel contratto di vendita del “primo immobile” (quello che attualmente sarà acquistato da chi ha interesse che il secondo non sia venduto) , con previsione anche di penale se si avvera la condizione ?
Così chi vende ora sa che, se vende l’altro prima del tempo previsto, la vendita del primo immobile sarà risolta, ma con un grosso aggravio economico (penale).
Questo dovrebbe poter bastare.
No ?
 

stefy1973

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Perché non pensare a condizione risolutiva nel contratto di vendita del “primo immobile” (quello che attualmente sarà acquistato da chi ha interesse che il secondo non sia venduto) , con previsione anche di penale se si avvera la condizione ?
Così chi vende ora sa che, se vende l’altro prima del tempo previsto, la vendita del primo immobile sarà risolta, ma con un grosso aggravio economico (penale).
Questo dovrebbe poter bastare.
No ?
L'acquirente ha interesse che il secondo immobile non venga venduto per tot anni, ma non credo vorrebbe addirittura restituire il primo immobile.
Il vincolo sul secondo immobile non potrebbe essere inserita come condizione nel contratto di vendita del primo immobile?
 

Franci63

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Il vincolo sul secondo immobile non potrebbe essere inserita come condizione nel contratto di vendita del primo immobile?
È quello che ho scritto io.
L’obiettivo non è che l’acquirente debba restituisca il primo immobile , ma che questa condizione risolutiva sia un fortissimo deterrente per il venditore , che, se vendesse il secondo immobile dovrebbe restituire i soldi presi per il primo (riprendendosi ovviamente la casa) , oltre alla forte penale pattuita.

Dato che il gioco non vale la candela, per far stare tranquillo l’acquirente potrebbe essere sufficiente.
 

stefy1973

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Proprietario Casa
È quello che ho scritto io.
L’obiettivo non è che l’acquirente debba restituisca il primo immobile , ma che questa condizione risolutiva sia un fortissimo deterrente per il venditore , che, se vendesse il secondo immobile dovrebbe restituire i soldi presi per il primo (riprendendosi ovviamente la casa) , oltre alla forte penale pattuita.

Dato che il gioco non vale la candela, per far stare tranquillo l’acquirente potrebbe essere sufficiente.
Intendevo inserire qualcosa che venga trascritto con il contratto del primo immobile.
Forse non è possibile.
 

Dimaraz

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L'acquirente ha interesse che il secondo immobile non venga venduto per tot anni,

"Strano" interesse...quale il tornaconto?

Comunque un conto è prevedere una "prelazione" che funga da ostacolo...altra cosa porre un vincolo con danno oltremisura.
Non sono nemmeno convinto che una simile clausola (che imponga la nullità della compravendita attuale) sia attuabile.
 

stefy1973

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Parlane con il notaio.
Credo si possa fare, appunto come condizione risolutiva.

"Strano" interesse...quale il tornaconto?

Comunque un conto è prevedere una "prelazione" che funga da ostacolo...altra cosa porre un vincolo con danno oltremisura.
Non sono nemmeno convinto che una simile clausola (che imponga la nullità della compravendita attuale) sia attuabile.

Capisco che il caso concreto sia decisamente inusuale.
Grazie ad entrambi per i suggerimenti.
 

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