Il contratto di locazione concordato comporta per il proprietario la possibilità di applicare un'aliquota IMU agevolata. A Torino il risparmio è notevole (circa il 60% in meno rispetto all'IMU ordinaria), ma il Comune impone tassativamente che il conduttore vi dimori abitualmente e vi risieda anagraficamente.
Mi è già capitato di stipulare dei contratti agevolati con inquilini che, malgrado siano stati avvisati ancora prima di presentare una proposta di locazione al mio agente immobiliare, non pongono la residenza nell'appartamento locato anche se vi abitano più o meno assiduamente. Perché sono a loro volta proprietari di una casa altrove dove pagherebbero l'IMU se non risultassero più residenti.
Quindi penso di inserire nei contratti concordati una clausola risolutiva espressa ex art. 1456 Cod.Civ. per la quale se il conduttore entro 30 gg dalla decorrenza della locazione non fornisce al locatore prova del trasferimento di residenza nell'unità immobiliare locata, il contratto si intende risolto per suo inadempimento. Contestualmente il locatore si impegna a stipulare col conduttore un contratto di locazione libero ad un canone (ovviamente maggiore rispetto a quello concordato) che viene indicato nella clausola stessa.
In concreto io non voglio mandare via l'inquilino (inadempiente perché non sposta la residenza come si è impegnato a fare); intendo stipulargli un contratto libero 4 + 4 ad un canone di mercato. Perché la sua inadempienza mi impedisce di usufruire dell'agevolazione IMU.
Vi sembra possa andare bene, oppure sarebbe una clausola vessatoria?
A mio parere non è vessatoria, perché non sfratto l'inquilino ma gli propongo un tipo di contratto diverso. Così non devo preoccuparmi e indagare dove lui abita, dimora, e risiede.
Grazie dei vostri pareri e consigli!
Mi è già capitato di stipulare dei contratti agevolati con inquilini che, malgrado siano stati avvisati ancora prima di presentare una proposta di locazione al mio agente immobiliare, non pongono la residenza nell'appartamento locato anche se vi abitano più o meno assiduamente. Perché sono a loro volta proprietari di una casa altrove dove pagherebbero l'IMU se non risultassero più residenti.
Quindi penso di inserire nei contratti concordati una clausola risolutiva espressa ex art. 1456 Cod.Civ. per la quale se il conduttore entro 30 gg dalla decorrenza della locazione non fornisce al locatore prova del trasferimento di residenza nell'unità immobiliare locata, il contratto si intende risolto per suo inadempimento. Contestualmente il locatore si impegna a stipulare col conduttore un contratto di locazione libero ad un canone (ovviamente maggiore rispetto a quello concordato) che viene indicato nella clausola stessa.
In concreto io non voglio mandare via l'inquilino (inadempiente perché non sposta la residenza come si è impegnato a fare); intendo stipulargli un contratto libero 4 + 4 ad un canone di mercato. Perché la sua inadempienza mi impedisce di usufruire dell'agevolazione IMU.
Vi sembra possa andare bene, oppure sarebbe una clausola vessatoria?
A mio parere non è vessatoria, perché non sfratto l'inquilino ma gli propongo un tipo di contratto diverso. Così non devo preoccuparmi e indagare dove lui abita, dimora, e risiede.
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