Salve,
l’inquilino a cui avevo rinnovato il contratto 4+4 l’anno scorso, optando per la cedolare secca, mi propone di ridurre il canone pattuito, a causa di evidenti difficoltà economiche familiari. Trattandosi di persona che conosco da più di otto anni, sarei disposto ad aderire alla sua richiesta.
Sorge il problema di come far presente al fisco tale diminuzione che comporta nella fattispecie una decurtazione del canone di circa il 15%. A tale proposito nella risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 60/E del 28.06.2010 (che peraltro si riferisce a locazione non abitativa) si legge “le sole variazioni del canone non sono di per sé indice di una novazione di un rapporto di locazione, trattandosi di modificazioni accessorie della correlativa obbligazione". Deve escludersi, quindi, che l'accordo di riduzione debba obbligatoriamente essere comunicato all'Amministrazione finanziaria; e ciò anche alla stregua dell' art. 19 T.U. registro, che impone di denunciare, entro 30 giorni dal loro verificarsi, gli "... eventi... che diano luogo a ulteriore liquidazione di imposta", quali quelli che comportano l'aumento del canone che, implicando un aumento della base imponibile, determinano la liquidazione di una maggiore imposta. Ciò non toglie che si possa chiedere la registrazione volontaria: è, infatti, interesse delle parti e risponde a finalità probatorie attribuire certezza e computabilità all'accordo, posto che la diminuzione del canone determina la riduzione della base imponibile, ai fini del registro, dell'IVA e delle imposte sui redditi. La registrazione della scrittura privata tra locatore e conduttore, poi, sconta l'imposta di bollo fin dall'origine (14,60 euro per ogni foglio).
La mia domanda è: nel caso di adesione alla cedolare secca con la non applicazione dell’imposta di bollo, l’eventuale registrazione dell’avvenuta diminuzione del canone comporta come sopra l’apposizione del bollo su ogni foglio. Vorrei inoltre sapere se é richiesta la presentazione di mod. 69.
Ringrazio per la cortese risposta.
l’inquilino a cui avevo rinnovato il contratto 4+4 l’anno scorso, optando per la cedolare secca, mi propone di ridurre il canone pattuito, a causa di evidenti difficoltà economiche familiari. Trattandosi di persona che conosco da più di otto anni, sarei disposto ad aderire alla sua richiesta.
Sorge il problema di come far presente al fisco tale diminuzione che comporta nella fattispecie una decurtazione del canone di circa il 15%. A tale proposito nella risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 60/E del 28.06.2010 (che peraltro si riferisce a locazione non abitativa) si legge “le sole variazioni del canone non sono di per sé indice di una novazione di un rapporto di locazione, trattandosi di modificazioni accessorie della correlativa obbligazione". Deve escludersi, quindi, che l'accordo di riduzione debba obbligatoriamente essere comunicato all'Amministrazione finanziaria; e ciò anche alla stregua dell' art. 19 T.U. registro, che impone di denunciare, entro 30 giorni dal loro verificarsi, gli "... eventi... che diano luogo a ulteriore liquidazione di imposta", quali quelli che comportano l'aumento del canone che, implicando un aumento della base imponibile, determinano la liquidazione di una maggiore imposta. Ciò non toglie che si possa chiedere la registrazione volontaria: è, infatti, interesse delle parti e risponde a finalità probatorie attribuire certezza e computabilità all'accordo, posto che la diminuzione del canone determina la riduzione della base imponibile, ai fini del registro, dell'IVA e delle imposte sui redditi. La registrazione della scrittura privata tra locatore e conduttore, poi, sconta l'imposta di bollo fin dall'origine (14,60 euro per ogni foglio).
La mia domanda è: nel caso di adesione alla cedolare secca con la non applicazione dell’imposta di bollo, l’eventuale registrazione dell’avvenuta diminuzione del canone comporta come sopra l’apposizione del bollo su ogni foglio. Vorrei inoltre sapere se é richiesta la presentazione di mod. 69.
Ringrazio per la cortese risposta.