happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
come puoi vedere lo ho corretto immediatamente con il "messaggio unito" e l'errore era facilmente interpretabile dal lettore anche se non corretto[DOUBLEPOST=1394564785,1394564559][/DOUBLEPOST]Eleonora con la cedolare hai anche tu i tuoi vantaggi :
- non si pagano le imposte di registro
- non ti viene aumentato il canone per tutta la validita' del contratto
 

Daniele 76

Membro Ordinario
Proprietario Casa
come puoi vedere lo ho corretto immediatamente con il "messaggio unito" e l'errore era facilmente interpretabile dal lettore anche se non corretto[DOUBLEPOST=1394564785,1394564559][/DOUBLEPOST]Eleonora con la cedolare hai anche tu i tuoi vantaggi :
- non si pagano le imposte di registro
- non ti viene aumentato il canone per tutta la validita' del contratto
Ciao mi trovo alle prese con il tuo stesso problemna
Salve,
Ho un immobile a Roma, un appartamento A2 di discrete dimensioni, che intendo affittare per un periodo anche lungo purchè in modo redditizio. Una persona è disponibile ad offrirmi quello che chiedo ma intende adibire l'appartamento ad affittacamere/b&b.

Sono interessato (anche perchè sarebbe disponibile a ristrutturare ampiamente l'appartamento), mi chiede un contratto 4+4. Mi sapreste dire qualcosa di più su:
1) contratto di locazione necessario per questa situazione (ossia devo rendere esplicita la finalità suppongo), avreste uno schema o un esempio che mi possa essere utile
2)che verifiche devo fare con il condominio? Possono impedirmi una locazione di questo tipo? (non c'è impedimento esplicito per questa attivita' nel regolamento contrattuale)
3)che garanzie e precauzioni debbo inserire nel contratto

Grazie, mi sareste veramente molto utili...

Saluti

Roberto
Ciao Roberto, mi trovo nella tua stessa situazione di qualche anno fa, quella da te ben descritta nel messaggio sopra citato, e ho da poco pubblicato un post dal titolo "Locazione ad uso abitativo per attività di affittacamere. Spetta l'avviamento?".
Nel mio caso, una newco che intende svolgere l'attività di affittacamere mi ha chiesto in locazione un appartamento di mia proprietà e vorrei evitare in incappare malauguratamente in errori.
In poche parole: io, persona fisica, posso stipulare con una società che intende svolgere l'attività di affittacamere un valido contratto ad uso abitativo 4+4 come richiestomi dalla società) e che non mi faccia rischiare di dover corrispondere, un domani, l'indennità di avviamento?
Cosa rischierei stipulando un contratto di tal guisa?
Tu hai precisato che:
- un contratto ad uso abitazione non puo' essere utilizzato a fini commerciali da parte dell'inquilino anche se dallo stesso esplicitamente richiesto;
- un contratto a fini commerciali deve essere al minimo 6+6 anni;
- un contratto a fini affittacamere ricade nella legislazione come uso alberghiero e quindi addirittura 9+9 anni;
- tali contratti non possono essere riportati sotto la formula "cedolare secca".
Ci sono riferimenti legislativi o circolari dell'Agenzia delle Entrate in tal senso?
Come è andata a finire poi la tua situazione?
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Carissimo non ho riferimenti legislativi ma posso aggiornarti sulla mia storia :

- contratto 4+4 come richiesto dal gestore, no cedolare secca perche' il gestore avrebbe operato come ditta e non come persona fisica
- dopo circa un anno ha ceduto l'attivita' e siamo andati in causa sia perche' moroso sia perche' il contratto 4+4 non prevede cessione a meno che non sia espressamente autorizzata nel contratto o accettata dal locatore all'atto della cessione
- esito della causa : gestore condannato a risarcire la morosita' locatario condannato ad accettare la cessione e regolarizzare il contratto con il nuovo gestore come alberghiero 9+9.

relativamente l'indennita' di avviamento la stessa viene corrisposta solo nel caso il locatore che abbia necessita' dell'appartamento nei casi legalmente previsti sciolga il contratto 9+9 prima della naturale scadenza.

Comunque nella mia esperienza, Roma, c'e' una concorrenza agguerrita ed ampia disponibilita' di alloggi (tieni presente che ci sono anche molti istituti religiosi che praticano questo business). Sono al terzo gestore (anche il secondo ha ceduto perche' non rientrava nelle spese) e quest'ultimo mi ha richiesto ed ottenuto un ribasso dell'affitto e nonostante questo ha di nuovo messo in vendita l'attivita' e non mi paga.

Probabilmente l'attivita' e' sostenibile per chi pratica b&b perche' risiede nell'appartamento e quello che guadagna va a diminuire le spese di alloggio e di condominio che comunque deve sostenere.

Nel contratto ho inserito che le parti accettano la risoluzione espressa nel caso di morosita' e vedro' di applicarla anche se per me e' la prima volta e non so come fare (se qualcuno che gia' ci e' passato mi da consigli ben venga) e credo che dovro' andare di nuovo in causa.

Se l'immobile mi verra' riconsegnato sara' ben difficile affittarlo ad uso abitazione senza ristrutturarlo perche' non c'e' piu' cucina e sono tutte camere con bagno ed e' stata cambiata d'ufficio la destinazione d' uso da abitativa ad albergo dalla agenzia delle entrate senza possibilita' di opporsi (per l'agenzia delle entrate bagno in camera = albergo).

Spero di aver risposto ai tuoi dubbi se hai altro chiedi pure
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Nel contratto ho inserito che le parti accettano la risoluzione espressa nel caso di morosit

Giustissimo inserire la clausola di risoluzione espressa nel contratto di locazione commerciale, e attivarla in caso di morosità del conduttore. Per poter almeno risolvere velocemente il contratto e non pagare le imposte sui canoni non percepiti; in attesa comunque della convalida dello sfratto da parte del giudice per rientrare in possesso dell'immobile.

Abbiamo parlato più volte della clausola risolutiva espressa, per esempio in questa discussione dove era stato approfondito l'argomento:
Inquilino che non paga... si può "chiudere" il contratto unilateralmente?
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Grazie uva. Riporto la parte del post di mio interesse :

Il locatore che intenda avvalersi della clausola risolutiva espressa per determinare la cessazione del contratto di locazione, dovrà:
- intimare alla controparte, mettendola in mora, d'adempiere all' obbligo di corrispondere il canone contrattuale, concedendo a tal fine un termine perentorio.
- avvisare la controparte che, decorso inutilmente il termine concesso, sulla base di quanto disposto volontariamente dalle parti nella clausola risolutiva espressa, il contratto di locazione dovrà intendersi risolto per colpa da ascriversi al conduttore;
- il contratto si intenderà risolto allo scadere del termine concesso;
- presso Agenzia delle Entrate andrà registrata la risoluzione medesima.

Tutto ciò per quanto attiene alla fiscalità e sulla base della giurisprudenza su menzionata; ci si attenderebbe quindi che analoga soluzione sia prospettabile anche per il rilascio dell'immobile: dati infatti determinati presupposti, ci si attenderebbe conseguenti e logiche conclusioni; invece.....

E qui veniamo @uva; circa la possibilità di "sanatoria" in sede giudiziale Lei ha ben ha colto!
La giurisprudenza maggioritaria della Corte di Cassazione si è orientata nel senso di non tener minimamente in conto quanto su indicato in ambito fiscale; il presupposto giuridico su cui si fonda tal "costruzione" giurisprudenziale è dato dal principio secondo cui, ex art. 55 legge equo canone, siano definite disposizioni con valenza di ordine pubblico inderogabili dai privati in sede contrattuale (Cassazione sentenza n.6995 del 1986), con la conseguenza che la sanatoria ex art. 55 equo canone sia da ammettersi pur in presenza di clausola risolutiva espressa.
Tal principio è stato poi ribadito:
- dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.3 del 21 gennaio 1999, che ha ritenuto proponibile la "sanatoria" anche al di fuori del perimetro normativo per cui fu prevista dall'art.55 (procedura di sfratto per morosità - rito speciale di cui all'art.658 cpc) e ritenendo estendibile lo stesso anche all'eventualità in cui il locatore, contestando l'inadempimento del conduttore ex art 1453 3° comma CC, intendesse utilizzare il rito ordinario per la risoluzione del contratto (contraddicendo in tal senso Cassazione che sino ad allora non riteneva applicabile la sanatoria in tal evenienza).
- dalla stessa Cassazione che, a partire dalla sentenza n.2087 del 2000 e preso atto della posizione assunta dai giudici della legittimità, si uniformò a tal indirizzo sancendo come la sanatoria possa sussistere ogniqualvolta il locatore chieda pronuncia della risoluzione del contratto per omesso pagamento da parte del conduttore, quindi anche se nel rito ordinario di cui sopra.

Conseguentemente: anche chi fosse munito di clausola risolutiva espressa potrà essere sottoposto alla spada di Damocle della sanatoria ex art.55 legge equo canone; il contratto in precedenza risolto a tutti gli effetti, avrà nuova vita e il locatore dovrà riversare le imposte per i canoni percepiti a far data dall'ordinanza del giudice e per la durata del contratto (un girone dantesco.... quando poi il conduttore ricominciasse a non pagare! Ergo altra messa in mora, altra risoluzione, altro procedimento per morosità.... ecc.)

Un consiglio @lupoki (utilizzato con successo dal sottoscritto):
svolgere tutta la procedura su descritta e al contempo presentare formale interpello ad Agenzia delle Entrate, citando giurisprudenza e prassi a proprio favore e dichiarando di attenersi alla medesima in caso di silenzio/accoglimento; in tal modo sarà sicuro di non aver sorprese future; unico neo: esporsi formalmente con Agenzia delle Entrate e, nel caso di risposta negativa (potrebbe anche accadere), impossibilità di procedere come su descritto e obbligo a versare le imposte; l’altra strada non fare interpello, ritenersi nel giusto e sperare che Agenzia delle Entrate non intenda mai contestare il tutto (salvo ricorso in commissione tributaria)

La prima parte gia' la ho fatta (raccomandata e termine perentorio) quello che vorrei precisato :

- una volta registrato all'Agenzia delle Entrate la risoluzione del contratto lo stesso va fatto ex novo nel caso l'affittuario a seguito delibera del giudice riprenda i pagamenti ?
- i canoni relativi al periodo intercorrente tra la delibera del giudice e l'eventuale ripresa dei pagamenti da parte dell'affittuario, periodo per il quale il contratto risulta "risolto" all'Agenzia delle Entrate vengono considerti come indennita' di occupazione abusiva o vanno tassati? Sembrerebbe che in caso di sanatoria vadano comunque tassati anche in assenza di contratto
- il contratto viene rifatto con data successiva a quella della delibera di sfratto o torna in essere il precedente contratto ? Va di nuovo registrato all'Agenzia delle Entrate ?
- il testo dell'"interpello" all'Agenzia delle Entrate citato nel post che mi hai indicato quale risulta essere?
- l'eventuale risposta all'interpello dell'Agenzia delle Entrate fa testo o bisogna ripeterlo?

Grazie anticipate
 

Daniele 76

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Carissimo non ho riferimenti legislativi ma posso aggiornarti sulla mia storia :

- contratto 4+4 come richiesto dal gestore, no cedolare secca perche' il gestore avrebbe operato come ditta e non come persona fisica
- dopo circa un anno ha ceduto l'attivita' e siamo andati in causa sia perche' moroso sia perche' il contratto 4+4 non prevede cessione a meno che non sia espressamente autorizzata nel contratto o accettata dal locatore all'atto della cessione
- esito della causa : gestore condannato a risarcire la morosita' locatario condannato ad accettare la cessione e regolarizzare il contratto con il nuovo gestore come alberghiero 9+9.

relativamente l'indennita' di avviamento la stessa viene corrisposta solo nel caso il locatore che abbia necessita' dell'appartamento nei casi legalmente previsti sciolga il contratto 9+9 prima della naturale scadenza.

Comunque nella mia esperienza, Roma, c'e' una concorrenza agguerrita ed ampia disponibilita' di alloggi (tieni presente che ci sono anche molti istituti religiosi che praticano questo business). Sono al terzo gestore (anche il secondo ha ceduto perche' non rientrava nelle spese) e quest'ultimo mi ha richiesto ed ottenuto un ribasso dell'affitto e nonostante questo ha di nuovo messo in vendita l'attivita' e non mi paga.

Probabilmente l'attivita' e' sostenibile per chi pratica b&b perche' risiede nell'appartamento e quello che guadagna va a diminuire le spese di alloggio e di condominio che comunque deve sostenere.

Nel contratto ho inserito che le parti accettano la risoluzione espressa nel caso di morosita' e vedro' di applicarla anche se per me e' la prima volta e non so come fare (se qualcuno che gia' ci e' passato mi da consigli ben venga) e credo che dovro' andare di nuovo in causa.

Se l'immobile mi verra' riconsegnato sara' ben difficile affittarlo ad uso abitazione senza ristrutturarlo perche' non c'e' piu' cucina e sono tutte camere con bagno ed e' stata cambiata d'ufficio la destinazione d' uso da abitativa ad albergo dalla agenzia delle entrate senza possibilita' di opporsi (per l'agenzia delle entrate bagno in camera = albergo).

Spero di aver risposto ai tuoi dubbi se hai altro chiedi pure
Gentilissimo Roberto,
volevo ulteriormente chiederti una informazione. Per quello che è stata la tua esperienza, se il contratto di locazione viene intestato a un conduttore persona fisica, il quale magari poi subaffitta ad una società che fa affittacamere, potrei stipulare un valido contratto 4+4 con applicazione della cedolare secca? Oppure rischio cmq qualcosa?
 

Daniele 76

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Carissimo non ho riferimenti legislativi ma posso aggiornarti sulla mia storia :

- contratto 4+4 come richiesto dal gestore, no cedolare secca perche' il gestore avrebbe operato come ditta e non come persona fisica
- dopo circa un anno ha ceduto l'attivita' e siamo andati in causa sia perche' moroso sia perche' il contratto 4+4 non prevede cessione a meno che non sia espressamente autorizzata nel contratto o accettata dal locatore all'atto della cessione
- esito della causa : gestore condannato a risarcire la morosita' locatario condannato ad accettare la cessione e regolarizzare il contratto con il nuovo gestore come alberghiero 9+9.

relativamente l'indennita' di avviamento la stessa viene corrisposta solo nel caso il locatore che abbia necessita' dell'appartamento nei casi legalmente previsti sciolga il contratto 9+9 prima della naturale scadenza.

Comunque nella mia esperienza, Roma, c'e' una concorrenza agguerrita ed ampia disponibilita' di alloggi (tieni presente che ci sono anche molti istituti religiosi che praticano questo business). Sono al terzo gestore (anche il secondo ha ceduto perche' non rientrava nelle spese) e quest'ultimo mi ha richiesto ed ottenuto un ribasso dell'affitto e nonostante questo ha di nuovo messo in vendita l'attivita' e non mi paga.

Probabilmente l'attivita' e' sostenibile per chi pratica b&b perche' risiede nell'appartamento e quello che guadagna va a diminuire le spese di alloggio e di condominio che comunque deve sostenere.

Nel contratto ho inserito che le parti accettano la risoluzione espressa nel caso di morosita' e vedro' di applicarla anche se per me e' la prima volta e non so come fare (se qualcuno che gia' ci e' passato mi da consigli ben venga) e credo che dovro' andare di nuovo in causa.

Se l'immobile mi verra' riconsegnato sara' ben difficile affittarlo ad uso abitazione senza ristrutturarlo perche' non c'e' piu' cucina e sono tutte camere con bagno ed e' stata cambiata d'ufficio la destinazione d' uso da abitativa ad albergo dalla agenzia delle entrate senza possibilita' di opporsi (per l'agenzia delle entrate bagno in camera = albergo).

Spero di aver risposto ai tuoi dubbi se hai altro chiedi pure
Scisami Roberto, per essere più chiaro, potrebbe essere un valido espediente per fare un 4+4 senza rischi affittare ad una persona fisica che poi subaffitta a società che fa affittacamere?
Peraltro il mutamento d'ufficio della destinazione d' uso da abitativa ad albergo da parte della agenzia delle entrate ha dell'incredibile! Come funziona???
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Per quel che penso non si vive di espedienti :

- se faccio un contratto 4+4 ad uso abitazione con autorizzazione al subaffitto si intende che chi subaffitta puo' solo fare una locazione ad uso abitativo ovvero non puo' derogare a quello che il contratto sottoscritto con il proprietario prevede.
- quando l'inquilino subaffitta e registra il contratto deve riportare i dati catastali dell'immobile e del contratto iniziale. Se l'agenzia delle entrate si accorge della variazione di tipologia contrattuale da quello iniziale si rifa, credo, su chi ha subaffittato. Il proprietario potrebbe dichiarare che non era al corrente dell'operato del suo inquilino e lasciare nei guai l'inquilino ... vedi tu

- quando effettui una ristrutturazione devi presentare una pratica edilizia con accatastamento della nuova pianta dell'abitazione con le modifiche apportate e dichiarazione delle modifiche effettuate. L'agenzia delle entrate presa visione delle modifiche puo' eventualmente variare la destinazione d'uso della proprieta'.
 

Daniele 76

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Per quel che penso non si vive di espedienti :

- se faccio un contratto 4+4 ad uso abitazione con autorizzazione al subaffitto si intende che chi subaffitta puo' solo fare una locazione ad uso abitativo ovvero non puo' derogare a quello che il contratto sottoscritto con il proprietario prevede.
- quando l'inquilino subaffitta e registra il contratto deve riportare i dati catastali dell'immobile e del contratto iniziale. Se l'agenzia delle entrate si accorge della variazione di tipologia contrattuale da quello iniziale si rifa, credo, su chi ha subaffittato. Il proprietario potrebbe dichiarare che non era al corrente dell'operato del suo inquilino e lasciare nei guai l'inquilino ... vedi tu

- quando effettui una ristrutturazione devi presentare una pratica edilizia con accatastamento della nuova pianta dell'abitazione con le modifiche apportate e dichiarazione delle modifiche effettuate. L'agenzia delle entrate presa visione delle modifiche puo' eventualmente variare la destinazione d'uso della proprieta'.
Grazie per le risposte Roberto.
Ho investito della questione un avvocato ma ho ricevuto risposte molto meno precise di quelle ricevute da te.
Secondo tale avvocato potrei utilizzare l'espediente di cui sopra, ma so già che al primo problema mi troverei da solo ad affrontare una situazione che non avevo mai preventivato.
Per questo motivo - e scusami per la petulanza - a parte tutti i problemi di cui abbiamo già parlato, ti chiedo se secondo te il mio caso potrebbe essere assimilato al tuo e, in una eventuale causa, il contratto di sublocazione ad una società affittacamere potrebbe costringermi a regolarizzare il contratto come alberghiero 9+9.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Non sono un avvocato e neppure un esperto di problemi locativi. Sono un proprietario che ha vissuto una esperienza e ne ha riportato i termini in questo post a disposizione degli interessati. Dal mio avvocato ho appreso che in una causa non sempre vince chi e' innocente o ha ragione ma l'esito e' nelle mani di un giudice che non sempre esprime un corretto giudizio ma contro di cui nulla si puo' fare (salvo ricorso ....)
Nel mio caso per inesperienza ho aderito alla richiesta del locatario che mi richiedeva un 4+4 per una locazione ad uso affittacamere e con gestione imprenditoriale ma tu ora lo sai e prendi la tua decisione conscio del rischio che si puo' correre.
 

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