Occorre l'estratto per riassunto dell'atto di morte (non un certificato di morte).
Il testamento pubblico, diversamente da quello olografo e da quello segreto, non richiede la "pubblicazione". Ma il passaggio dal fascicolo speciale degli atti di ultima volontà a quello degli atti tra vivi, e la presentazione del relativo verbale all'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate per la sua registrazione ai fini fiscali, corrispondendo l'imposta di registro pari a 200,00 euro.
Si Nem loro, quelli dell'archivio, per comodità dicono erroneamente "pubblicare"....beh anche l'estratto per riassunto di morte perché non va bene se non c'è la firma digitale? Valli a capire!
 
io la questione firma la interpreto così: un documento cartaceo ha la firma autentica del funzionario, lo stesso documento scansito inviato per email anche PEC potrebbe essere un falso, il documento inviato via PEC firmato digitalmente è firmato dal funzionario quindi vale come il cartaceo originale. Secondo me il documento cartaceo inviato per raccomandata dovrebbe soddisfare chi deve riceverlo
 
Per me gli eredi si perdono in un bicchiere d'acqua.
Per me invece è la burocrazia nostrana a non essere all'altezza: l'erede non è detto che sia l'esperto di turno (leggi Alias Nemesis). Gli uffici interessati dovrebbero sapere cosa serve e scambiarsi le informazioni nelle modalità corrette.
Secondo me il documento cartaceo inviato per raccomandata dovrebbe soddisfare chi deve riceverlo
Quanto alla sostanza, in teoria non sarebbe sufficiente: andando per analogia, quando la PA accetta nostri documenti presentati via mail o raccomandata, chiede sempre allegata una copia di un documento valido: credo per verificare la firma e per certificare i dati anagrafici di chi ha prodotto o inviato i documenti.

Che poi molti uffici pubblici non abbiano in dotazione una PEC , e tanto meno la firma digitale, è piuttosto anacronistico ,oggi.

Per quel che mi riguarda ad es. la pec in Piemonte l'ha solo la agenzia delle entrate Regionale: gli sportelli territoriali , no. E siamo nel 2021
 
Che poi molti uffici pubblici non abbiano in dotazione una PEC , e tanto meno la firma digitale, è piuttosto anacronistico ,oggi.
nel caso specifico la PEC l'hanno e l'anno utilizzata, il problema, evidentemente, è che il funzionario dell'anagrafe non ha la firma digitale per firmare il certificato

Per quel che mi riguarda ad es. la pec in Piemonte l'ha solo la agenzia delle entrate Regionale: gli sportelli territoriali , no. E siamo nel 2021
nella mia zona, in Lombardia, gli uffici tecnici comunali operano tutti on line e emettono i loro documenti con PEC e firma digitale, non so le anagrafe, non credo che il Piemonte sia indietro
 
Anch’io credo che gli uffici tecnici siano dotati di pec e firma: del resto se non erro voi siete obbligati a trasmettere con i medesimi mezzi. Ma non trovi anacronistico che Agenzia delle Entrate non doti gli uffici territoriali di pec?
 
Grazie per la precisazione: dimenticavo che Agenzia delle Entrate è strutturata su tre livelli: resta confermato che gli uffici territoriali non sono dotati di pec, che è quello che volevobevidenziare
 
io la questione firma la interpreto così: un documento cartaceo ha la firma autentica del funzionario, lo stesso documento scansito inviato per email anche PEC potrebbe essere un falso, il documento inviato via PEC firmato digitalmente è firmato dal funzionario quindi vale come il cartaceo originale. Secondo me il documento cartaceo inviato per raccomandata dovrebbe soddisfare chi deve riceverlo
Speriamo....vi terro' informati.
 

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