Cassandra67

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Proprietario Casa
Buongiorno, sono titolare di una ditta, sto attraversando cattive acqua e si sono accumulati i debiti.
Sono titolare della nuda proprietà della casa materna al 50% con mio fratello.
E' possibile donare o vendere la nuda proprietà a mio figlio minorenne (11 anni) e tutelarlo in qualche modo per quando sarà grande?
 
I tuoi creditori potrebbero impugnare la donazione , fatta con l'obiettivo di non pagare i debiti.
Se vendi idem, a meno che tu venda a prezzo di mercato, incassando concretamente la somma dovuta.
 
l'unica proprietà da aggredire per i creditori è la nuda proprietà, del 50% cointestata con il fratello, per rispondere adeguatamente bisognerebbe sapere chi sono i creditori e le varie motivazioni perché avanzano crediti nei confronti della tua ditta, che non siano padri di famiglia o altro
 
nessuno ha detto che la possibile azione revocatoria ha un tempo limite di 5 anni dalla data di donazione
L'azione revocatoria si prescrive in cinque anni decorrenti non dalla data di donazione, ma dal giorno in cui dell'atto è stata data pubblicità ai terzi.
Ed è esperibile per tutti gli atti di disposizione del patrimonio con i quali il debitore rechi pregiudizio alle ragioni del creditore. Quindi anche per gli atti a titolo oneroso.
 
Ed è esperibile per tutti gli atti di disposizione del patrimonio con i quali il debitore rechi pregiudizio alle ragioni del creditore. Quindi anche per gli atti a titolo oneroso.
Ma per gli atti a titolo oneroso il terzo acquirente non deve essere "consapevole del pregiudizio " , ex art. 2901 c. c.?
Se il prezzo è pari a quello di mercato, ed è stato interamente versato, come può il creditore del venditore dimostrare che il terzo acquirente era consapevole del pregiudizio ?
Chi acquista in buona fede, dunque, non dovrebbe temere per la situazione finanziaria del venditore.
O sbaglio ?
 
Chi acquista in buona fede, dunque, non dovrebbe temere per la situazione finanziaria del venditore.
O sbaglio ?
Certamente non rischia se è in buona fede. Se però il terzo acquirente è in mala fide (è consapevole del pregiudizio che l'atto reca alle ragioni del creditore), rischia qualunque sia il prezzo da lui pagato.
Come si potrebbe sostenere la buona fede nella fattispecie in discussione, di vendita al proprio figlio minore? Che dovrebbe essere realizzata, per suo conto, dagli esercenti la responsabilità genitoriale, dopo aver avuto autorizzazione del giudice tutelare. E chi fornisce il conquibus al figlio minore per pagare il prezzo (di mercato o no)?
 
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