zirael

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Quindi comunque vi sarebbe un aumento rispetto ai 1300 attuali!!!
Si è vero ci sarebbe un aumento rispetto al vecchio canone di locazione (le cifre sono da intendere divise al 50 % tra entrambe le parti, quindi l'usufruttuaria passerebbe dall'intascare 550 € all'incassare 650 €).
Il fatto è che l'usufruttuaria ha fatto i suoi passi in avanti proponendo un canone comunque inferiore alle sue stime mentre l'altra parte non intende avanzare di 1 €.
L'usufruttuaria è difesa dalla Legge... ma deve scegliere "di che morte morire".
Intendi che l'usufruttuaria può richiedere un'indennità qualora l'occupazione continui, che verrà poi stabilita dal giudice?
Perchè io altre tutele non ne vedo, non è libera di fissare un canone, non è libera di disporre del locale perchè l'altro non lo rilascia, non può far stabilire il canone da un giudice... a me sembra che sia nelle mani dell'altra parte.

In definitiva voi consigliate di accettare la proposta dell'altra parte anche se sottostimata rispetto alle stime prodotte?
 

Dimaraz

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non è libera di fissare un canone, non è libera di disporre del locale perchè l'altro non lo rilascia, non può far stabilire il canone da un giudice... a me sembra che sia nelle mani dell'altra parte.

Beh... un conto sono i "diritti" (che esistono pure per gli altri ) ... altro paio di maniche le pretese.

È usufruttuaria ma del 50% di un bene indiviso... se pretende di dettar Legge deve acquistare l'altra metà.

Oppure porta la questione davanti ad un Giudice che non potrà far altro che procedere per la divisione.

Ma a quanto spieghi considera la cosa un "ricatto".

Ps.
Le "valutazioni" fatte da tecnici di parte (pagati dal committente) lasciano il tempo che trovano. Coi soldi ti trovo chi dichiara quello che vuoi sentirti dire.
In Tribunale non funziona così.
 

zirael

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Ma a quanto spieghi considera la cosa un "ricatto".

Ps.
Le "valutazioni" fatte da tecnici di parte (pagati dal committente) lasciano il tempo che trovano. Coi soldi ti trovo chi dichiara quello che vuoi sentirti dire.
In Tribunale non funziona così.

La cosa viene considerata come un "ricatto" perchè fondamentalmente dalla stima di 2000€ in suo possesso, si passa ad una disponibilità a pagare della controparte di 1300€
che sembrerebbe essere costretta ad accettare se non vuole proseguire con una divisione giudiziale...
Le stime so che purtroppo non sono mai veritiere ma è altrettanto semplice trovare qualcuno che ti dichiari che quella cosa valga di meno, anche perchè tra le altre cose la stima della controparte è verbale e non messa per iscritta... e perciò era stata proposta la media.
 

basty

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Le stime so che purtroppo non sono mai veritiere ma è altrettanto semplice trovare qualcuno che ti dichiari che quella cosa valga di meno, anche perchè tra le altre cose la stima della controparte è verbale e non messa per iscritta... e perciò era stata proposta la media.
Stima o non stima, il canone da stabilirsi è sempre frutto di una contrattazione: la situazione non cambierebbe se tutti, tecnici ed AI, avessero stimato 1500 e il conduttore non fosse disposto a sborsare più di 1100e, saresti al medesimo punto.

Mi sembrava valido il consiglio che ti è stato dato: interpella un altro agente in zona, e senti cosa ti dice. Poi valuti e decidi: ma la soluzione non cambia: o accetti la controproposta, o inizi la guerra e vai dritto verso la divisione giudiziale. Il percorso è identico anche per la controparte. Con una differenza: la controparte oltre a fare i conti con la divisione, deve considerare anche cosa succederà della propria attività commerciale.
Qui nessuno ha accennato alla liquidazione spettante al conduttore in caso di diniego al rinnovo del contratto: se ricorrono le condizioni, devi soppesare anche quello.
 

zirael

Nuovo Iscritto
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Qui nessuno ha accennato alla liquidazione spettante al conduttore in caso di diniego al rinnovo del contratto: se ricorrono le condizioni, devi soppesare anche quello.

Questa liquidazione dovrebbe essere sborsata in toto dall'usufruttuaria oppure al 50 % visto che la sua quota è quella?
 

basty

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Proprietario Casa
Bella domanda: è dovuta dal locatore al conduttore: provo a immaginare.
Usufruttuario: sborsa il 50%
Comproprietario: sborsa l'altro 50%
Comprprietario in veste di conduttore : riceve il 100%

A parer mio il saldo è quindi che l'usufruttuario sborsa il 50% dell'avviamento dovuto, incassato dal conduttore, (18 o 21 mensilità) salvo raddoppiare se successivamente subentra una attività analoga.
Non so se nella vostro particolare situazione intervengano considerazioni diverse.
(18*1100/2=9900€ sono anche loro una bella sommetta.
 

Dimaraz

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La cosa viene considerata come un "ricatto" perchè fondamentalmente dalla stima di 2000€ in suo possesso, si passa ad una disponibilità a pagare della controparte di 1300€
che sembrerebbe essere costretta ad accettare se non vuole proseguire con una divisione giudiziale...
Le stime so che purtroppo non sono mai veritiere ma è altrettanto semplice trovare qualcuno che ti dichiari che quella cosa valga di meno, anche perchè tra le altre cose la stima della controparte è verbale e non messa per iscritta... e perciò era stata proposta la media.

Nessun "ricatto" ma semplice esposizione di un proprio diritto al pari di quanto messo in atto dalla tua "assistita" con la sua pretesa.

Quanto alle "medie" ripeto che (se vuoi essere obbiettivo) non puoi pensare nemmeno per un istante che tale proposta sia fondamentalmente corretta.

Ti faccio notare che da 1100 a 1300 Euro mensili significa aumentare il canone di oltre il 18%... il che equivale al tasso inflattivo nei 12 anni intercorsi ma che diventa persino "spropositato" visto che nel frattempo i canoni sono mediamente calati.

Questa liquidazione dovrebbe essere sborsata in toto dall'usufruttuaria oppure al 50 % visto che la sua quota è quella?

La liquidazione dell'avviamento segue lo stesso criterio del canone di locazione.
Poichè il locatario risulta essere una società terza anche se partecipata da alcuni dei locatori tale indennizzo andrà liquidato integralmente e poi ripartito.

Esistono comunque motivi che esentano dalla liquidazione dell'avviamento fra i quali l'uso che si è fatto del locale e l'eventuale mancato rilascio nei termini previsti.
 

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