Circa 15 anni fa un'impresa di costruzioni edificò un condominio su di un'area regolarmente acquisita dal Comune.
Adiacente al Condominio (composto da un'ottantina di unità immobiliari distribuite in due palazzine) è rimasto un terreno di proprietà del Comune, che nel corso degli anni subì varie vicende.
Inizialmente si parlava di costruirvi, tramite la stessa impresa, una struttura finalizzata ad utilità sociale: centro di ritrovo per anziani, ludoteca per bambini, palestra, ecc.
Poi il Comune emise un bando per la costruzione di box pertinenziali sotterranei e area verde e/o parcheggio pubblico in superficie. La società che vinse la gara non edificò nulla, ci furono cause legali di cui non so dire i motivi e lo svolgimento.
Il terreno diventò una distesa impenetrabile di sterpaglie, con presenza di insetti, topi, sporcizia di ogni genere perché la recinzione veniva divelta e chiunque poteva entrare. Creando ovvio disagio da parte dei condòmini che, dopo essersi appellati più volte al Comune, ne ottennero la pulizia.
Ma il Comune non si decide a darvi una destinazione, per cui un gruppo di cittadini del quartiere (quartiere semicentrale di Torino abbastanza di pregio lungo il Po) vorrebbe utilizzarlo come orto urbano.
Questo utilizzo può avere dei pro e dei contro: c'è chi è entusiasta dell'orto; chi pensa porterà nuovo disagio quando gli "ortolani urbani" passato l'entusiasmo non lo cureranno più e ridiventerà sporco e incolto; chi pensa sarebbe meglio aspettare un nuovo bando del Comune per la costruzione dei box pertinenziali (molto più utili della coltivazione di ortaggi) nel sottosuolo e area pubblica in superficie per giardino o parcheggi.
La domanda è: se il Comune autorizza il comitato civico a installare l'orto urbano, il Condominio confinante col terreno si può opporre deliberando in assemblea parere contrario?
Oppure prevale la volontà dei cittadini che abitano nel quartiere ma non in case adiacenti al terreno?
Grazie per i vostri pareri!
Adiacente al Condominio (composto da un'ottantina di unità immobiliari distribuite in due palazzine) è rimasto un terreno di proprietà del Comune, che nel corso degli anni subì varie vicende.
Inizialmente si parlava di costruirvi, tramite la stessa impresa, una struttura finalizzata ad utilità sociale: centro di ritrovo per anziani, ludoteca per bambini, palestra, ecc.
Poi il Comune emise un bando per la costruzione di box pertinenziali sotterranei e area verde e/o parcheggio pubblico in superficie. La società che vinse la gara non edificò nulla, ci furono cause legali di cui non so dire i motivi e lo svolgimento.
Il terreno diventò una distesa impenetrabile di sterpaglie, con presenza di insetti, topi, sporcizia di ogni genere perché la recinzione veniva divelta e chiunque poteva entrare. Creando ovvio disagio da parte dei condòmini che, dopo essersi appellati più volte al Comune, ne ottennero la pulizia.
Ma il Comune non si decide a darvi una destinazione, per cui un gruppo di cittadini del quartiere (quartiere semicentrale di Torino abbastanza di pregio lungo il Po) vorrebbe utilizzarlo come orto urbano.
Questo utilizzo può avere dei pro e dei contro: c'è chi è entusiasta dell'orto; chi pensa porterà nuovo disagio quando gli "ortolani urbani" passato l'entusiasmo non lo cureranno più e ridiventerà sporco e incolto; chi pensa sarebbe meglio aspettare un nuovo bando del Comune per la costruzione dei box pertinenziali (molto più utili della coltivazione di ortaggi) nel sottosuolo e area pubblica in superficie per giardino o parcheggi.
La domanda è: se il Comune autorizza il comitato civico a installare l'orto urbano, il Condominio confinante col terreno si può opporre deliberando in assemblea parere contrario?
Oppure prevale la volontà dei cittadini che abitano nel quartiere ma non in case adiacenti al terreno?
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