arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
non ci intendiamo sui vocaboli: il notaio pubblica per lei cosa significa? il notaio porta a conoscenza pubblicamente, a tutti, le volontà del testatore. Significa questo per lei? e se significasse questo, come significa, il suo compito sarebbe finito. Invece quando si va a fare la successione, in presenza di un testamento, è prevista la sua "pubblicazione", termine invero fasullo perchè in realtà è richiesta la sua registrazione all'Agenzia delle Entrate, agenzia delle entrate. Questo richiede la persona che deve lavorare la successione. Questo è il momento allo zenith della faccenda. nè prima nè dopo. (dopo solo se qualcuno truffa le carte) Questo il notaio non potrebbe farlo perchè illegalmente estrometterebbe, e quindi si renderebbe complice dell'atto illegale, dei diritti sanciti per legge dei legittimari. E quindi, ergo, dovrebbe risponderne a termini di legge (spese comprese).
per concludere il fratello non può intestarsi alcunchè perchè il testamento non è valido e quindi non si può procedere alla successione.
 

sid

Membro Attivo
Il testamento è stato firmato solo da mio fratello, e io e mia mamma non contribuiamo alle spese della pubblicazione dato che non compaiono neppure le nostre firme.
Ho appreso che un testamento non decade mai. Inoltre se qualcuno vuol comperare quanto dal testamento è a favore di mio fratello, potrà farlo ma sarà avvisato dal notaio che tali beni derivano da un testamento non pulito e pertanto potrà trovarsi immischiato in una causa di successione. Ho chiesto anche spiegazione su questa frase trovata in internet "in ogni caso è possibile "bloccare" i beni dell'eredità e quindi preservarsi da manovre scorrette mediante la trascrizione della domanda giudiziale.." Risposta : “ se il notaio quel giorno è distratto, la domanda giudiziale servirà a ricordare al soggetto che acquista il bene, che tale bene deriva da un testamento non accettato. Di fatto – ha aggiunto- tali beni sono invendibili”.
Ho visto il giorno dopo l’avvocato, mi ha detto che noi due donne siamo protette e di cercare prima un accordo amichevole, poi eventualmente successivamente presentare la domanda di riduzione.
Fra l’altro ho saputo dall’impiegata notarile, che mio fratello non vuole pagare le tasse data la situazione non chiara. Se non ricordo male quanto mi ha detto, dopo un anno e un mese dalla morte del de cuius, alla tassa raddoppiata si toglie un 20 %: a mio avviso mio fratello aveva un vantaggio economico anche per sè nel pagare le tasse; avendo il testamento a suo favore, la restituzione di parte delle tasse sarebbe uno degli elementi di un eventuale accordo fra di noi, mentre in tribunale ne terrebbero comunque conto.
 

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