Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
vorrei capire è se il catasto accetta la nuova base diversa da quella che riporto in successione (54) e poi se la base della quota dell'altro proprietario (21/54)
l'importante è che alla fine dei tuoi problemi risulti un frazionamento dell' appartamento che sommando le quote di proprietà porti all'unità intera cioè 54/54 o 108/108 0 1.000/1.000.
Se tu indichi in n/108 le quote di proprietà sull'immobile del coniuge superstite e dei figli del de cuius, e lasci la quota dell'altro proprietario espressa in n/54, chi registra il nuovo assetto proprietario se è capace e ne ha voglia provvederà lui a farlo; altrimenti quando anche l'altro proprietario passerà a miglior vita ci penseranno gli eredi sperando che non lasci una situazione famigliare più complessa.
Ti faccio notare che esprimendo in n/54 o in n/108 non alteri la quantità di proprietà: infatti 21/54 = 0,3(8) e 42/108 = 0,3(8)
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Non necessariamente.
La matematica insegna che deve essere il minimo comune denominatore.
Ho detto un'altra cosa che rispetta una regola che ho recepito a scuola.
Poi l'entità sarà la stessa, ma per una questione di regole e sintesi la regola la rispetto.
Ma te lo immagino se dovessimo moltiplicare il numeratore ed il denominatore per un numero notevole, avremmo dei valori di difficile calcolo. Mentre se li scindiamo ed numeri primi siamo in grado di operare con facilità con il denominatore comune minimo, che è una regola basilare.
 

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