cioè non siamo noi il problema.
Sicuramente sono d'accordo con te non siamo noi il problema, semmai alcuni di noi incosciamente alimentano il fenomeno. Il mercato americano è diverso dal nostro e poi è anche un discorso politico, ti dirò molto succintamente perchè è un discorso lungo e variegato, che nel momento che il loro pil non cresceva hanno pensato (politicamente) di incentivare i consumi, ma come? Hanno fatto si che le banche concedessero prestiti, cioè mutui aggiuntivi a quelli già in corso da destinare ai consumi. Il problema si è sviluppato successivamente perchè inizialmente la spinta c'è stata; infatti con il crescere della domanda di mutui o prestiti che sia, a offerta ferma, per la legge di mercato sono saliti i tassi che per la maggior parte erano in variabile; alla fine il debitore con la sua capacità di reddito non è stato più capace a pagare la rata. Da li le azioni di pignoramento, ma la vendita del bene non garantiva il credito vantato dalle banche perchè già a suo tempo il valore del prestito era di oltre il 30% (nella migliore delle ipotesi) più alto del valore dell'immobile. Mi fermo qui e cerchiamo di metabolizzare questa parte che mi rendo conto non è chiarissima e che meriterebbe degli approfondimenti. Comunque e chiudo in Europa non è così, in Grecia è lo stato che si indebitato oltre misura qui gli speculatori hanno fatto lievitare i tassi di interesse per rinnovare al termine il debito e così via.
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Utopia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il termine nasce dal titolo di un libro di Tommaso Moro (circa 1516) Utopia è una repubblica in cui tutta la proprietà è in comune La parola "utopia" viene usata da Moro per suggerire simultaneamente
due neologismi greci: outopia (nessun luogo) e eutopia (buon luogo) .L'utopia può essere idealistica o practica, ma il termine ha acquisito una forte connotazione di perfezione ottimistica, idealistica e impossibile. 1 In campo filosofico, disegno di una società perfetta, proiettata in una dimensione spazio-temporale indefinita, nella quale gli uomini dovrebbero poter realizzare una convivenza del tutto felice: l'u. di Marx. 2 estens. Nel l. corrente, aspirazione o speranza generosa ma spesso irrealizzabile: è un'u. sperare di farcela!
Mi pare che in quello che diceva De Andrè, di cui nutro un profondo rispetto, ci sono alcune virgole LUI non confonde l'utopia con il sogno. Gli uomini hanno bisogno di sognare ma senza accettare l'utopia quale fine esistenziale.
Mi pare che é diventato questo forum una palestra di cultura, mi fa piacere al di la di ogni convincimento personale.
Un saluto affettuoso a tutti.
Salvo