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User_52687

Ospite
Salve, ho un quesito da risolvere: il 13 luglio del 2016 il notaio ha fatto la pubblicazione del testamento olografo di mio fratello : la nuda proprietà di un immobile alla sorella (sottoscritta) ed alla moglie in sostituzione di legittima l'usufrutto generale di tutti i suoi beni. In data 26 luglio 2016 la moglie spediva una raccomandata con ricevuta di ritorno al notaio che non intendeva accettare l'usufrutto per come previsto nel testamento, ma intendeva conseguire la sua quota di legittima. Non ha agito in tribunale. Dopo 7 giorni la morte di mio fratello prelevava dai conti cointestati circa 40.000 euro ( nel conto bancario veniva accredita solo la pensione di mio fratello). L'11 febbraio 2017 è deceduta la moglie. I fratelli di mia "cognata" pretendono ora la legittima: possono??? A tutt'oggi non è stata fatta la successione. Grazie mille.
 

griz

Membro Storico
Professionista
la signora è sicuramente erede quindi anche i parenti alla sua dipartita devono ricevere eredità, si tratta di valutare se il denaro prelevato può soddisfare la sua quota di eredità legittima
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
i soliti pasticci di chi crede che, facendo testamento, possa disporre come vuole dei suoi beni trascurando gli eredi legittimari (figli e moglie ed in mancanza di figli i genitori se viventi).
Mi sembra di capire che dal matrimonio non siano nati figli pertanto il testamento avrebbe dovuto rispettare le seguenti quote: al coniuge superstite spetta 1/2 del valore del patrimonio del coniuge più il diritto di abitazione della casa coniugale e l'utilizzo del mobilio in essa contenuto; 1/4 del valore del patrimonio alla sorella, se è unica, altrimenti 1/4 diviso in parti uguali tra tutti fratelli/sorelle; 1/4 del valore del patrimonio è la quota che il de cuius poteva disporre a suo piacimento.
Con questa situazione tuo fratello poteva sostanzialmente dividere a metà (1/2 alla moglie e 1/4+1/4=1/2 a te); ma bada bene si parla di valore dei beni. Ora io non so se il diritto di usufrutto sulla casa e su tutti gli altri beni lasciati raggiunga 1/2 del valore complessivo dei beni. Certo che se ha lasciato solo la casa e 80.000 in banca io ho qualche dubbio. Dubbio che aumenta se tuo fratello era sposato in comunione dei beni, per cui è possibile che la casa fosse cointestata (il significa che 1/2 di proprietà della casa fosse già sua) e che il c/c fosse cointestato (altrimenti come poteva la vedova prelevare dal conto la metà della giacenza cioè 40.000 €?).
Ti faccio un esempio sulla destinazione della casa: ipotizziamo un valore della casa 150.000 €; età dell'usufruttuaria 82 anni; tasso legale 0,10%; Valore dell'usufrutto 37.500 € Valore della nuda proprietà 112.500 € . Come vedi il valore del bene lasciato non è diviso a metà. Se poi la vedova era più vecchia, il valore del suo usufrutto è ancora minore perché questo si basa sulla aspettativa media di vita dell'usufruttuario.
Non hai specificato quali altri beni abbia lasciato tuo fratello ed a chi; una cosa è certa che far raggiungere con il solo valore dell'usufrutto il valore di 1/2 dei beni in questo caso è praticamente impossibile.
Tuttavia la signora è stata mal consigliata, io non credo che inviando una r/r al notaio che ha pubblicato il testamento sia uno strumento sufficiente ed efficacie per ricalcolare l'eredità secondo quanto previsto dalla legge in materia di successione.
Secondo alcune posizioni giuridiche tua cognata è da considerarsi erede legittimaria sin dal momento della apertura della successione essendo stata chiamata all'eredità nel testamento. Non lo sarebbe stata se fosse stata esclusa dal testamento, per cui prima avrebbe dovuto ottenere dal giudice la qualifica di erede legittimaria.
Tua cognata avrebbe dovuto agire per vie legali per ottenere la riduzione della eredità
I fratelli di tua cognata sono suoi eredi (non legittimari ma necessari) ed essendo tua cognata già riconosciuta come erede legittimaria penso che possano chiedere di subentrare nella azione di riduzione.
Comunque penso che prima di andare per vie giudiziarie un avvocato che lavora nel settore eredità-diritto di famiglia ti possa dire come stanno le cose e trovare un accordo extra giudiziale.
 
Ultima modifica:
U

User_52687

Ospite
Ho una grande confusione...l'avvocato, certamente sarà da consultare e vuol dire spese onerose. L'alloggio era di esclusiva proprietà di mio fratello ed unico residente. Non sono nati figli dal matrimonio ed erano in separazione di beni. L'alloggio è stato stimato 120.000 euro. I conti erano cointestati. Io ho altri 4 fratelli ma nel testamento mio fratello ha scritto che la nuda proprietà andasse a me e l'usufrutto a mia cognata che è morta all'età di 79 anni. Ha scritto solo la raccomandata A.R. al notaio che voleva la quota legittima. Ora i suoi fratelli vogliono la quota legittima: questo è il dilemma! Grazie per le risposte mi è di grande aiuto.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
il testamento avrebbe dovuto rispettare le seguenti quote: al coniuge superstite spetta 1/2 del valore del patrimonio del coniuge più il diritto di abitazione della casa coniugale e l'utilizzo del mobilio in essa contenuto; 1/4 del valore del patrimonio alla sorella
La sorella non è legittimaria. Quindi poteva anche essere esclusa.
tua cognata è da considerarsi erede legittimaria sin dal momento della apertura della successione essendo stata chiamata all'eredità nel testamento. Non lo sarebbe stata se fosse stata esclusa dal testamento
Il coniuge è un legittimario. Indipendentemente se è stato chiamato nel testamento oppure escluso.
I fratelli di tua cognata sono suoi eredi (non legittimari ma necessari)
I fratelli sono eredi legittimi. Non necessari, che è sinonimo di legittimari.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quando uno muore ed ha redatto testamento si cerca di seguire le sue volontà ma sempre nel rispetto delle quote riservate agli eredi legittimari che ho citato precedentemente. Se non vengono rispettate le quote legittime chi ha avuto o ritiene di aver avuto meno della quota legittima deve rivolgersi al Giudice. Tu ed i tuoi 4 fratelli non siete legittimari quindi potete entrare nella successione solo nel caso in cui siate nominati nel testamento. Per cui i tuoi 4 fratelli non entrano nella eredità non essendo stati citati nel testamento di vostro fratello.
Nel mio intervento precedente ho commesso un errore: la quota legittima riservata alla moglie è si di 1/2 ma la quota disponibile, quella di cui disporre a piacimento del testante, è di 1/2 e non di 1/4
.
Questo non inficia il ragionamento successivo in quanto ti avevo assegnato ugualmente, per via della entità della quota disponibile, 1/2 di eredità.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Indipendentemente se è stato chiamato nel testamento oppure escluso.
certo nessuno contesta lo stato di legittimario del coniuge, ma se viene totalmente escluso nel testamento prima di tutto dovrà farsi riconoscere tale condizione, nel frattempo però la successione va avanti secondo le disposizioni del testante. Poi verrà corretta dal giudice.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
certo nessuno contesta lo stato di legittimario del coniuge, ma se viene totalmente escluso nel testamento prima di tutto dovrà farsi riconoscere tale condizione
Non occorre un giudice per accertare che il coniuge è un legittimario. Il giudice accerterà invece se sia stato pretermesso o sia stata lesa la sua quota di riserva, e nel caso ridurrà le disposizioni testamentarie.
 

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