gitano

Membro Attivo
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Al momento del decesso la suddivisione dei beni del de cuius (appartamento e relativa pertinenza, terreno, depositi bancari, ecc.) è stata fatta suddividendo il tutto in parti uguali tra i tre figli.
Dopo 3 anni dal decesso viene ritrovato casualmente il testamento olografo che riporta delle volontà diverse:

1) Appartamento a tutti i 3 figli;
2) Pertinenza e terreno a solo uno di essi;
3) Denaro suddiviso tra i 3 figli e i 7 nipoti.

Non c'è discussione tra gli eredi ma si vorrebbe a questo punto far valere la volontà del de cuius.
Cosa si fa per il punto 2) (Pertinenza e terreno a solo uno di essi) ?
Per il punto 3) i figli hanno già provveduto a riversare sui nipoti il denaro destinatogli dal Nonno, l'unico problema è che tra i nipoti ci sono 2 minori e non si vorrebbe che in caso di pubblicazione del testamento questo possa diventare un problema.

Grazie
Cordiali Saluti
 

Dimaraz

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Non capisco quali "problemi" derivino dalla pubblicazione.
Ovviamente cosa fare per il punto 2 è in funzione della "pubblicazione" o meno.
 

basty

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Proprietario Casa
Io interpreto che la domanda chieda quale sia la differenza di iter e di costo tra:
1) Pubblicare il testamento e riformulare le volture, a partire dalla situazione attuale
2) Raggiungere il medesimo obiettivo senza pubblicare il testamento.

Alla seconda posso rispondere anch'io: comporta una vendita delle proprie quote sulla pertinenza e sul terreno, al al figlio/fratello indicato. Costi: atto notarile+ imposte di registro 9% sul valore catastale.

Con il testamento c'è il costo di pubblicazione da parte del notaio, più semplici volture?
 

Gianco

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Aldilà dei problemi connessi alla rettifica della dichiarazione della successione e delle domande di voltura, se vi limitate a rettificare la ripartizione senza registrare il testamento, un legittimario potrebbe impugnare perché potrebbero non essere rispettate le quote di diritto.
 

gitano

Membro Attivo
Proprietario Casa
o interpreto che la domanda chieda quale sia la differenza di iter e di costo tra:
Beh si il problema è proprio questo..........quali costi????
Essendoci in ogni caso l'accordo tra le parti (pubblicazione o non pubblicazione del testamento) ci si chiedeva quale fosse la soluzione meno costosa........vendita "fittizia" delle quote parti della pertinenza e del terreno all'erede citato nel testamento o pubblicazione del testamento con conseguente rettifica di successione e voltura???
E poi come vi dicevo un'altro dubbio è riguardo alle somme di denaro (che comunque sono già state suddivise) destinate per una parte a due nipoti minori. In questo caso si dovrebbe far riferimento ad un giudice tutelare????
Grazie a tutti
 

gitano

Membro Attivo
Proprietario Casa
Eh si penso anch'io..............solo che non so se il fatto di aver già prelevato e suddiviso la somma (una buona parte già spesa...............) potrà creare qualche problema nel rilascio dell'autorizzazione del giudice.
Grazie ancora e saluti
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Con la pubblicazione del testamento le quote devono tenere conto che il testante può gestire la quota disponibile a sua discrezione.
Mi qui mi pare ci abbiate insegnato che in assenza di contestazione da parte dei legittimari, anche una violazione delle quote necessarie sarebbe ininfluente.
Qui sembrano tutti concordi nel rispettare le volontà del genitore, e probabilmente non è nemmeno una pertinenza ed un terreno a sbilanciare le quote.
 

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