mapeit

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Non conosco i compensi di Roma, ma quanto pattuito per l'amministrazione di quel grande condominio non mi sembra discostarsi molto dalla normalità. Certo, se oltre agli adempimenti fiscali e contabili ci sono anche parecchie faide da gestire e tacitare, nessun amministratore professionista vorrà prenderselo in carico se non con un compenso che tenga conto anche di tali "rogne". E penso che sia proprio quello il problema. Le faide non permettono di raggiungere la maggioranza necessaria per la nomina di un nuovo amministratore e il vecchio ci marcia, con la scusa che è dimissionario o dimissionato, senza prendersi troppo a cuore le problematiche relative ai contrasti e svolgendo solo la routine. Far intervenire il tribunale forse è l'unica soluzione.
 

vittorievic

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Far intervenire il tribunale forse è l'unica soluzione.
Anche secondo me. Ho avuto due esperienze con condomini amministrati da amministratori giudiziali. Nel condominio dove l'amministratore era maschio c'erano delle faide tra un avvocato ed un paio di ingeneri era una guerra di posizione; nel condominio dove era stata nominata una signora la faida era tra parenti a livello di cugini che avevano addirittura in comunione ereditaria tre palazzi con non so quanti appartamenti e negozi: andavano avanti a furia di ripicche. Eppure l'amministratrice li ha messi in riga tutti, le mancavano i baffetti sotto il naso per sembrare Adolfo H.
 

vittorievic

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@basty secondo me un condominio formato da più palazzine indipendenti deve essere per forza amministrato con il principio del supercondominio anche se le palazzine non hanno singoli amministratori. Le spese che riguardano le singole palazzine (riparazione ascensore, sostituzione colonna fecale, rifacimento tetto, infiltrazioni da rottura colonna montante dell'acqua ecc... ecc...) vanno contabilizzate palazzina per palazzina e il costo dei lavori deve essere suddiviso per i millesimi dei proprietari che risiedono nella palazzina alla quale si riferiscono i lavori. Questo significa che ogni palazzina avrà una propria tabella millesimale. I costi per la manutenzione delle parti comuni (che ho già citato in un altro intervento) vanno divisi secondo una seconda tabella millesimale costruita valutando solo le palazzine nella loro interezza: ci sarà la palazzina fronte strada e quella in fondo alla proprietà condominiale; quella orientata est/ovest e quella orientata Nord/Sud; quella con 35 unità immobiliari e quella con 50 ecc... ecc... . In pratica i costi comuni prima vanno suddivisi per i millesimi di ogni palazzina; poi ogni palazzina dividerà la propria spesa per i millesimi di coloro che possiedono un appartamento della palazzina medesima.
Questo viene fatto a Milano dove abita mia sorella che abita in un condominio costituito da 3 palazzine di 5 piani fuori terra, ogni palazzina ha 3 scale per un totale di 90 unità immobiliari. Il rendiconto è un' opera omnia dove la gente non capisce perché si perde tra le spese comuni ai tre fabbricati e le spese relative ai singoli fabbricati, tranne andare a vedere cosa pagano gli equivalenti per posizione e piano del loro appartamento e chiedere ma perché il Rossi della scala C paga di meno di me? Ecco perché sarebbe più giusto fare tre assemblee: una per palazzina. Così ognuno approva il bilancio del proprio palazzo e la parte che riguarda le spese generali ai 3 palazzi. Invece facendo una assemblea sola, diventa una bolgia anche solo presentandosi il 50% degli aventi diritto: c'é gente che interviene su argomenti che interessano una determinata palazzina, che non è la loro, oppure rumoreggiano se si discute troppo tra i condomini per le spese inerenti una palazzina che non è la loro.
 

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