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Il fatto che gli immobili siano pervenuti al de cuius con donazione è ininfluente. Tutto il suo patrimonio (compresi quegli immobili) sarà devoluto ai suoi eredi legittimi e/o testamentari. Nel caso di successione legittima (senza testamento):se uno dei coniugi ha ricevuto dei beni immobiliari in donazione, in caso di decesso come viene ripartita la proprietà tra altro coniuge rimasto e figli?
okIl fatto che gli immobili siano pervenuti al de cuius con donazione è ininfluente. Tutto il suo patrimonio (compresi quegli immobili) sarà devoluto ai suoi eredi legittimi e/o testamentari. Nel caso di successione legittima (senza testamento):
- se ha un unico figlio, 1/2 al coniuge (più il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano) e 1/2 al figlio;
- se ha più figli, 1/3 al coniuge (più i diritti di abitazione e di uso di cui sopra) e 2/3 ai figli (in parti uguali tra di loro).
No. Al coniuge è riservato, ex art. 540, comma 2 c.c., il "diritto di abitazione". Che è cosa diversa dal "diritto di usufrutto".ma il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che la corredano intendi di "usufrutto"?
Nessun usufrutto. E' proprietario per 1/3 e ha il diritto di abitazione su quella casa e di uso sui mobili.Nel senso che su quell'immobile, il coniuge restante è proprietario di 1/3 e usufruisce di usufrutto per il restanti 2/3?
Sì.Mentre se esistono altre proprietà saranno ripartite come legittima cioè 1/3 per il coniuge e il restante 2/3 tra i figli in parte uguali?
Stai dimenticando che il coniuge non è solamente titolare del diritto di abitazione, ma è anche comproprietario. Pertanto, nel caso si locasse quell'immobile, gli spetterebbe la quota del canone corrispondente alla sua quota di proprietà.Per capirci il coniuge superstite, avendo il diritto di abitazione, ne può godere a suo piacimento. Viceversa non può affittarlo e percepire il fitto, che spetta all'usufruttuario
Certamente chi ti leggesse capirebbe proprio tutto!ci voleva tanto farsi capire?
Sì, chi avesse la sventura di farlo.ti LEGGESSE?
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