Il possesso deve essere esercitato in prima persona da chi pretende di usucapire il diritto. Se Tizio vuol usucapire da Caio il fondo Corneliano, sarà Tizio e non suo figlio Sempronio a dover possedere ininterrottamente per 20 anni; se per qualche motivo Sempronio possedesse al posto di Tizio, per un anno, ci sarebbe interruzione nel possesso di Tizio e tutto ricomincerebbe ex novo. Non esiste possibilità di possedere in nome e per conto di altri (quello non è possesso, ma detenzione, che non rileva per l'usucapione), né modo di trasferire ad altri il tempo posseduto.