Carlo27

Membro Attivo
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Sto cercando di vendere un terreno agricolo.
Ho ricevuto delle offerte, abbastanza equivalenti, da vari agricoltori che mi hanno assicurato trattarsi della migliore valutazione possibile.
Non lo metto in dubbio. Ho però notato che questi valori sono circa la metà di quelli di indennizzo di espropriazione (valori riportati nel sito della provincia).
E’ possibile che lo Stato, quando espropria, paghi il doppio del valore di mercato?
 
J

JERRY48

Ospite
T.U. 2001 modificato dall'art. 1 gg D.Lgs. 302/2002.
ART. 40: 1. Nel caso di esproprio di un'area non edificabile, l'indennità definitiva è determinata in base al criterio del valore agricolo, tenendo conto delle colture effettivamente praticate sul fondo e del valore dei manufatti edilizi legittimamente realizzati, anche in relazione all'esercizio dell'azienda agricola, senza valutare la possibile o l'effettiva utilizzazione diversa da quella agricola.

3. Per l'offerta da formulare ai sensi dell'articolo 20, comma 1, e per la determinazione dell'indennità provvisoria, si applica il criterio del valore agricolo medio di cui all'articolo 41, comma 4, corrispondente al tipo di coltura in atto nell'area da espropriare.

Anche alla luce delle sentenze costituzionali già citate e della giurisprudenza europea, è evidente come il “valore agricolo” del primo comma dell’art. 40 debba identificarsi con il valore di mercato del bene oggetto di espropriazione.
 

maxbiag

Membro Attivo
Professionista
Aggiungo che in caso di cessione volontaria all'ente espropriante delle porzioni oggetto di esproprio, viene commisurato una indennità aggiuntiva pari al 200% del valore di esproprio. Ciò vale se l'espropriando è coltivatore diretto o imprenditore agricolo a titolo principale. Per cui un terreno del valore agricolo medio di 30.000 euro/ettaro viene indennizzato a 90.000 euro/ettaro.
 

Carlo27

Membro Attivo
Proprietario Casa
Vi ringrazio per le risposte.
Il terreno agricolo è coltivato e privo di strutture.
I valori pubblicati nel sito della provincia non tengono conto delle maggiorazioni dovute al coltivatore diretto. Sono riportati come V.A.M. (valori agricoli medi). Eventualmente vanno quindi moltiplicati per 3.
Da quanto mi avete detto, ne deduco che il prezzo che mi hanno tutti offerto, pari alla metà del valore V.A.M. di esproprio, è sicuramente basso e inferiore al reale valore di mercato.
 

maxbiag

Membro Attivo
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Però scusa se puntualizzo. In realtà c'è differenza fra valore agricolo medio e valore di mercato.
Il primo tiene anche conto del fatto che gli espropri possono essere parziali e spezzare quindi fondi o aziende. Il secondo lo fa il mercato.
 

Carlo27

Membro Attivo
Proprietario Casa
Però scusa se puntualizzo. In realtà c'è differenza fra valore agricolo medio e valore di mercato.
Il primo tiene anche conto del fatto che gli espropri possono essere parziali e spezzare quindi fondi o aziende. Il secondo lo fa il mercato.
D'accordo. Quindi ritieni che sia normale che il valore agricolo medio, usato per un rimborso di un esproprio, possa essere il doppio del valore di mercato.
Valore che, se rimborsato a un coltivatore diretto, sarebbe addirittura di 6 volte quello di mercato.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Conosco qualcuno, agricoltore diretto, che sapendo che il suo terreno, seminativo, sarebbe stato oggetto di esproprio, si è premurato di impiantare qualche fito-cella con alberi da frutta, per ottenere il triplo del valore del frutteto. In Italia sono tutti furbi, lo stato purtroppo è in balia di molti, troppi, cerebrolesi.
 

maxbiag

Membro Attivo
Professionista
Caro Gianco ti devo correggere. Se il terreno è seminativo l'agricoltore ha diritto alla triplicazione a prescindere da cosa c'è sopra. Gli alberi da frutta possono essere indennizzati a parte a patto che l'impianto sia antecedente alla dichiarazione di pubblica utilità.
 

maidealista

Fondatore
Membro dello Staff
Proprietario Casa
Non premurato, ma si è premunito, cautelato, difeso, garantito, provveduto, tutelato, salvaguardato.
premurarev. tr. [der. dipremura]. – Sollecitare, fare premura o premure. Più com. nell’intr. pron.,premurarsi, darsi cura, incaricarsi sollecitamente:si è premurato di avvisarlo subito,di metterlo al corrente di tutto; controllare, assicurarsi:premuratevi che tutto sia a posto.
http://www.treccani.it/vocabolario/premurare/
 

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