magus2

Membro Attivo
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Salve ho un cruccio da porre, secondo voi è possibile, una volta morti i genitori, che non hanno fatto Testamento, che gli altri eredi possano contro la volontà di uno degli eredi, imporre una divisione ,forzata, con un frazionamento della proprietà, da parte ad esempio del giudice, Obbligare l'erede in disaccordo a firmare per il frazionamento e quindi per la divisione della proprieta ereditata?
In ogni caso può essere costretto dal giudice a firmare per la divisione della proprietà un erede che non è d'accordo con quest'ultima? Cosa possono fare, gli altri eredi nemici, legalmente, contro l'erede in disaccordo?
Grazie per tutto!
Cordiali saluti.
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Attenzione che il giudice potrebbe anche disporre che la proprietà, se non comodamente divisibile, sia venduta, in prima istanza a uno degli eredi che intenda acquistarla e che se ciò non si verifica si proceda alla vendita all'incanto.
Tutto questo con una notevole perdita economica da parte di tutti gli eredi (tempo, spese di causa, avvocati).
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Carissimo magus2, ognuno ha diritto ad avere il suo. In un modo o nell'altro - sempre nella legalità vi sono innumerevoli modi per risolvere i problemi. Le aule dei tribunali italiani sono intasate da ricorsi, sentenze mai definitive per i tempi necessari a formularle. Persino decenni e decenni. Io vi consiglio di trovare immediatamente una soluzione. Soluzione che lascerà l'amaro in bocca a chi non avrà la casa. Ed il difficile, lo so, sara' anche riuscire ad avere il giusto compenso capace di controbilanciare i valori in campo. La divisione forzata con le spese inerenti dovrebbe fare piu' paura. La media di tempo necessario per delle sentenze in questo campo, fonti del ministero, sono di una decina di anni che possono arrivare anche ad una trentina per arrivare al giudizio della cassazione che potrebbe rimandare indietro la sentenza d'appello. Una via crucis che ve la vorrei proprio risparmiare.[DOUBLEPOST=1385302030,1385301906][/DOUBLEPOST]Mi piacerebbe sapere tu cosa vorresti, come credi che si possa risolvere la vicenda.
 

adimecasa

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Le spese sono abnormi se l'immobile non è frazionabile e/o divisibile, oltre ai legali ed al CTU, dovete nominare anche dei CTP, con dei costi supplementari
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Premesso che ciascun erede ha diritto di entrare in possesso della sua quota di eredità o del valore corrispondente, rivolgendosi, dopo aver percorso tutte le strade per giungere ad una divisione bonaria. Per risolvere il problema, la soluzione migliore sarebbe incaricare un tecnico competente di formulare una proposta di divisione. Se le quote sono uguali dovranno essere accettate dagli eredi. E' importante in questa fase non manifestare l'interesse per un lotto particolare, perché a quel punto quel lotto sarà quello di maggior valore, secondo l'opinione degli altri eredi. Firmare per accettazione il piano di divisione. Dopo aver approntato tutti documenti per il rogito, frazionamenti accatastamenti, certificati di destinazione urbanistica, recarsi tutti gli aventi diritto dal notaio e sorteggiare l'assegnazione dei lotti alla sua presenza e sottoscrivere l'atto.
Se le quote sono differenti, il problema si fa più complicato. Con il buon senso e l'intervento del tecnico, si può evitare di intraprendere una causa lunga e costosa come affermato da arciera.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Cara Arianna se il mondo fosse fatto da gente come te non ci sarebbe bisogno neanche del forum. Purtroppo se vi è mancanza di buone intenzioni, cosa facilissima a verificarsi, non troverai mai il giusto compenso per ognuno. Sempre vi è chi guadagna più dell'altro. Anche nelle migliori famiglie. Con un po' d'amore verso le parti più bisognose, tutto si risolve. Ed infatti nel momento della spartizione dei beni e' questo quel che succede.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Salve ho un cruccio da porre, secondo voi è possibile, una volta morti i genitori, che non hanno fatto Testamento, che gli altri eredi possano contro la volontà di uno degli eredi, imporre una divisione, forzata, con un frazionamento della proprietà, da parte ad esempio del giudice, Obbligare l'erede in disaccordo a firmare per il frazionamento e quindi per la divisione della proprieta ereditata?
L'unico modo che obbliga tutti è se qualcuno ricorre al giudice, il quale in primis verificherà se il frazionamento della proprietà in quote omogenee per ciascun erede è possibile. Se fosse possibile si procederà all'assegnazione di ciascuna quota tramite estrazione.
Se non lo fosse incaricherà prima un perito per valutare l'immobile e poi un notaio per procedere all'asta.
Se si arriva all'asta con nessun erede interessato all'acquisto e nessun acquirente il giudice non potrà far altro che dichiarare l'impossibilità dello scioglimento della comunione. In tal caso il bene rimarrà in comunione con l'aggravio per ciascun erede delle spese legali, di perizia e del tribunale.

Io vi consiglio di trovare immediatamente una soluzione.
Che bel consiglio però . . . . . .
Soluzione che lascerà l'amaro in bocca a chi non avrà la casa.
Perchè lascerà l'amaro in bocca a chi non avrà la casa, hanno detto che tutti voglionola casa? Hanno detto che sarà pagato un prezzo non adeguato? Quindi perché questa affermazione?

Ed il difficile, lo so, sara' anche riuscire ad avere il giusto compenso capace di controbilanciare i valori in campo.
Se si arriva ad un accordo ognuno valuterà (mettendoci tutto dentro) se quanto offerto sia giusto o meno, altrimenti non si giunge ad un accordo.

La divisione forzata con le spese inerenti dovrebbe fare piu' paura.
Occorre sempre valutare quanto valgono i beni, se il valore è 1.000.000,00 e le spese 15.000,00 che paura dovrei avere?
Inoltre ci si confronta su dei beni/valori che dovrebbero aumentare le nostre "proprietà". Per assurdo si può dire che fino a quando le spese non raggiungono il valore dei beni non c'è remissione.

La media di tempo necessario per delle sentenze in questo campo, fonti del ministero, sono di una decina di anni che possono arrivare anche ad una trentina per arrivare al giudizio della cassazione che potrebbe rimandare indietro la sentenza d'appello. Una via crucis che ve la vorrei proprio risparmiare.
A Roma per esperienza personale un divisione giudiziale mi è durata 5 anni (2004 - 2009), conclusa perchè nessuno ha acquistato l'immobile e siamo ancora in comunione. Il CTU del tribunale è costato complessivamente € 3.000,00 per valutare due appartamenti, le spese del tribunale sono fisse, ogni legale ha poi il suo costo. Non mi sembra questa esperienza da girone infernale.
Se si arriva alla Cassazione vuol dire che non stiamo parlando di due appartamenti in periferia e le spese saranno sicuramente bilanciate dai valori dei beni.

Saluti a tutti, nessuno escluso.
Luigi
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Tra il dire e il fare c'è di mezzo un mare. Luigi credo che sei molto giovane ed inesperto quindi. Questo depone a tuo favore. Per L'ardore e l'arditezza con le quali dai giusti consigli. La realtà o le realtà sono ostiche. Solo una cosa, in cassazione vi è una mole di lavoro per cause inerenti proprietà del valore di 10.000/20.000 euro. Perché questo? Perché il mondo e' pieno di stupidi? Oppure perché non si vuole far passare indenne una prepotenza? Il problema sta a monte. La successione con successiva divisione non è altro che la goccia che fa traboccare il vaso. E di questo dobbiamo sempre tenere conto. La legge non è una lettera morta. Magari fosse sufficiente omologarla.
 

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